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Una “clamorosa protesta” quella degli Esodati del Superbonus in risposta al rifiuto da parte di Poste Italiane di accettare le richieste di cessione del credito già caricate sul portale

AdobeStock

Si erano già espressi sul Fondo Indigenti considerato inadeguato nelle risorse e riduttivo nei destinatari, ora gli Esodati del Superbonus passano all’attacco sull’annoso problema del blocco alle cessioni. Sotto accusa sono le azioni intraprese da Poste Italiane che, a valle della conversione in Legge del DL Superbonus n.39/2024, ha deciso di chiudere la piattaforma destinata alle cessioni del credito lasciando un enorme punto di domanda sul futuro delle pratiche già avviate.

Nel mirino le cessioni già caricate sul portale, poi rifiutate

“Secondo gli esodati di Poste, riuniti in gruppi Whatsapp e Telegram, le pratiche di cessione dei loro crediti fiscali, inserite e in fase di istruttoria prima del 29 maggio, non dovevano essere rifiutate”. Si legge nel comunicato stampa che annuncia la repentina chiusura il 26 agosto di tutti i conti correnti postali intestati agli Esodati del Superbonus.

Una clamorosa protesta degli esodati dei bonus edilizi che ha origine dal rifiuto da parte di Poste delle richieste di cessione dei crediti fiscali regolarmente caricate sul sito della Società e in corso di valutazione prima del decreto varato dal governo che ne ha disposto il blocco dallo scorso 29 maggio in poi”.

Il problema del blocco alle cessioni del credito e dei crediti incagliati si protrae ormai da anni. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la Legge n.67/2024 (Dl Superbonus) che ha eliminato quasi completamente l’opzione alternativa alla detrazione diretta dei bonus edilizi per tutti i lavori avviati dopo il 30 marzo 2024. 

Ma Poste Italiane era stata chiara nell’annunciare la chiusura repentina della piattaforma: “Le richieste di cessione pervenute prima di tale data (29 marzo 2024) saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente; al riguardo, si ricorda che Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre – riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute”. Insomma nulla da fare per coloro che speravano di aver salvato parte dei soldi investiti nella riqualificazione e che invece ora si trovano con cassetti fiscali pieni di debiti.

Blocco delle cessioni, un problema che coinvolge tutti i Bonus

Gli Esodati del Superbonus definiscono la situazione come un incubo per coloro che hanno deciso di ristrutturare casa. Ovviamente nella tagliola applicata dal DL Superbonus sono rientrati anche i bonus ordinari e minori, compreso l’ecobonus il Bonus Casa e quello per l’Eliminazione elle Barriere architettoniche. “Ci sono famiglie che hanno dilapidato i loro risparmi per poter continuare i lavori, altre che non sono riuscite a finirli per mancanza di fondi. Per alcuni è andata addirittura peggio: si sono indebitati con mutui o prestiti e, non potendo far fronte ai creditori, rischiano di vedersi pignorare la casa”. La situazione non è certo migliore per i cosiddetti “Incapienti” ovvero i soggetti che non possono detrarre le spese in dichiarazione dei redditi per mancanza di capienza.

 

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