Il Lazio tagliato fuori dalla Zes- Zona economica speciale, già delineata e approvata e comprendent e otto regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna”. Sulla questione interviene la Cisl del Lazio, per voce del suo segretario generale Enrico Coppotelli: “Nonostante tutto questo – afferma – pensiamo che valga la pena oggi tentare di nuovo. Oppure battersi affinché vengano adottate misure equivalenti e valide per le economie delle province di Latina, Frosinone, Rieti”.
“I benefici della Zes – spiega – sono enormi: autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive per le imprese, sia per quelle già operative che per quelle che vorranno insediarsi. Inoltre è previsto un contributo emesso sotto forma di credito di imposta, nella misura massima consentita ‘dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027’. E per la concessione dell’agevolazione vengono riconosciute valide le spese effettuate perfino in leasing o con altri contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature a servizio di strutture produttive, anche in questo caso sia già esistenti che di nuovo impianto. Il credito di imposta – aggiunge ancora il sindacalista – viene commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, di 100 milioni di euro. Il piano strategico della Zes unica ha durata triennale e definisce le politiche di sviluppo della Zona anche in coerenza con il Pnrr. E’ questo un collegamento fondamentale perché consente di individuare i settori da promuovere e da rafforzare e gli investimenti prioritari”.
I tentativi per allargare alle province di Frosinone, Latina e Rieti i benifici della Zes istituita con il Decreto sud sono andati però a vuoto. “Ma i territori citati rappresentano – continua Coppotelli – aree di confine e ‘cuscinetto’, che rischiano ulteriori pesanti ripercussioni per l’esclusione dalla Zes. Per un motivo evidente confinano con l’Abruzzo, il Molise, la Campania. Cioè a 5 o 10 chilometri di distanza un imprenditore che voglia o debba investire per una nuova attività produttiva può beneficiare di un credito di imposta del 100% per l’acquisto di beni strumentali destinati alla produzione, può ottenere un’autorizzazione unica semplificata per l’avvio di nuove attività, può avvalersi di semplificazioni temporali per le autorizzazioni Vas, Via e altro. Dove pensate che investirà? Di conseguenza i territori di Latina, Formia, Frosinone, Cassino, Sora, Rieti verranno penalizzati in maniera enorme. Con ripercussioni fortissime sui livelli occupazionali”.
“Le imprese di questi territori – conclude il segretario regionale della Cisl – non possono reggere una concorrenza che può avvalersi di vantaggi fiscali, finanziari e amministrativi notevoli. Vale la pena di provarci anche a livello regionale, per esempio attraverso un regime fiscale e agevolazioni equivalenti a quelle della Zes. Altrimenti le economie del Bbasso Lazio e del reatino subiranno ulteriori arretramenti e danni. Come Cisl del Lazio ci siamo e siamo aperti al confronto per trovare soluzioni. Non può essere un tema che divide, ma deve essere una strategia che unisce”.
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