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Arriva settembre e si riapre la strada con “lavori in corso” per la nuova Legge di Bilancio. L’anno è nuovo e la Legge anche ma il bisogno iniziale non cambia: si cercano le risorse ed entro il prossimo 20 settembre è attesa la presentazione del sostituto della Nadef, il Piano strutturale di Bilancio, alla Commissione europea.

Per di più per venerdì 30 agosto è atteso il vertice di Governo, il primo dopo il riposo estivo. Per attenersi alla scadenza del 20 settembre, inoltre, alla tabella di marcia si aggiunge una data: entro il 10 settembre le misure da sottoporre alle Camere dovranno essere delineate, si prevede dunque un secondo Consiglio dei Ministri per i primi giorni del mese prossimo.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è rientrato al Ministero dopo la pausa estiva avviando così il confronto tecnico con i Ministri degli altri Dicasteri. Si apre così la strada per la Manovra 2025.

Quello che sembra essere chiaro per il momento è che la Manovra attualmente necessita di almeno 26 miliardi di euro, considerato che più della metà servono per mantenere il taglio del cuneo e le aliquote Irpef, cui si aggiungono poi la ZES e il welfare aziendale. L’Esecutivo, a quanto pare, invita gli altri Ministeri a tagliare tutto ciò che c’è di superfluo, o meglio, a mettere in atto la cosiddetta “spending review”, letteralmente “revisione della spesa”.

Occupa una posizione centrale la famiglia, per la quale l’esecutivo intende dare rilevanza e revisione all’Assegno Unico aggiungendo poi l’ipotesi di estensione delle agevolazioni non solo alle lavoratrici madri dipendenti. I bonus introdotti nell’ultimo anno, invece, continuano ad essere irremovibili. Si tratta, in particolare, delle agevolazioni introdotte per incentivare le nuove assunzioni e l’avvio di nuove imprese, delle detrazioni per l’acquisto dell’abitazione principale e per le spese sanitarie.

È ovvio che il pensiero di far valere solo la revisione della spesa per la ricerca delle risorse non regge il gioco, il Governo infatti prende in considerazione l’ipotesi di avvalersi anche delle risorse che dovrebbe riuscire a recuperare con i versamenti effettuati dai contribuenti per adempiere alla Rottamazione-quater (prossima scadenza al 15 settembre 2024) e per quelli da versare riguardo le tasse programmate con la proposta di Concordato Preventivo Biennale. Riguardo quest’ultimo punto, però, considerando anche la moltitudine di analisi svolte in merito al predetto istituto dalle quali sono scaturite molte perplessità è possibile che le aspettative prospettate non si rivelino tali.

Sul campo anche il fattore pensioni, argomento che sta facendo molto discutere negli ultimi giorni e che sicuramente troverà ampio spazio durante il Consiglio dei Ministri di venerdì. Dalle indiscrezioni di stampa sembra che il Governo stia valutando la possibilità di stoppare l’Ape Sociale e dare continuità, invece, alle altre due misure previdenziali e, ancora, di effettuare nuovi interventi sul Trattamento di Fine Rapporto. Al momento rimangono solo ipotesi che, sicuramente, troveranno soluzioni più precise durante il percorso che terminerà con la fine del 2024.



 

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