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A Genova, oggi si è evitato uno sfratto drammatico ai danni di una donna di 90 anni, invalida al 100%, grazie a un’intesa siglata tra i proprietari dell’appartamento, la figlia della donna e l’amministrazione comunale. Questo evento, avvenuto in via Crocco nel quartiere di Castelletto, mette in luce la complessità della questione abitativa nella città, dove l’emergenza sfratti continua a destare preoccupazioni.

Il contesto dello sfratto e la morosità

Morosità e difficoltà economiche

La donna di 90 anni, insieme alla figlia disoccupata, si trovava in una situazione di morosità che si protraeva da ben ventiquattro mesi. La crisi economica, aggravata dalla pandemia, ha colpito molti nuclei familiari, costringendo inquilini vulnerabili a vivere momenti di grande ansia e precarietà. Questo caso specifico di Genova si inserisce in un contesto più ampio, dove la difficoltà nel trovare un’abitazione conveniente e, soprattutto, accessibile, è diventata una delle sfide più complesse per le famiglie.

In questo scenario, l’intervento del Comune di Genova ha rappresentato un tentativo necessario di affrontare una situazione critica. Il supporto economico messo a disposizione attraverso il fondo per morosità incolpevole ed emergenza abitativa ha offerto una boccata d’ossigeno a un nucleo in difficoltà.

Accordo raggiunto

La soluzione trovata per rinviare lo sfratto fino al 15 novembre è frutto di un dialogo attivo tra le parti coinvolte. I proprietari, inizialmente ostinati nella richiesta di esecuzione dello sfratto, hanno accettato di aspettare in cambio della promessa di un finanziamento da 5000 euro da parte dell’amministrazione comunale. La figlia dell’anziana, purtroppo disoccupata da due anni, ha offerto il suo contributo economico, arrivando a una cifra di circa 1500 euro.

Questo accordo, promosso dal sindacato degli inquilini SUNIA, si propone di garantire una soluzione temporanea, ma soprattutto di facilitare una collocazione alternativa per l’anziana donna attraverso i servizi sociali. Ogni giorno, più famiglie si trovano in situazioni simili, evidenziando la necessità di politiche abitative più strutturate e lungimiranti.

L’importanza della mobilitazione sociale

Presidio e sostegno da parte dei sindacati

Oggi, all’esterno dell’edificio dove si doveva effettuare lo sfratto, si è svolto un presidio organizzato dai sindacati Cgil, Fiom e SUNIA. La presenza di carabinieri e Digos ha sottolineato la tensione della situazione, con momenti di discussione infuocata tra i proprietari dell’appartamento, i manifestanti e la figlia dell’anziana. Questo clima di forte agitazione ha reso evidente quanto sia cruciale il tema della casa nella vita dei cittadini genovesi.

Il supporto dei sindacati ha rappresentato un elemento di coesione in momenti di grande preoccupazione. La mobilitazione attiva e la sensibilizzazione su temi abitativi sono essenziali per sostenere i più vulnerabili. L’atteggiamento dei proprietari, passato da un’iniziale inflessibilità a una maggiore disponibilità al dialogo, evidenzia quanto la pressione pubblica possa influenzare i risultati in casi simili.

Critiche e riflessioni sulla questione degli sfratti

Tuttavia, la situazione ha suscitato commenti critici da parte di alcuni rappresentanti del settore immobiliare. Valentina Pierobon, presidente provinciale di Asppi, ha dichiarato che “lo sfratto è una sconfitta dello Stato,” evidenziando l’insufficienza delle politiche attuali nell’affrontare il problema della morosità e della precarietà abitativa. Secondo Pierobon, l’intervento del Comune non è sufficiente a coprire il ritardo della politica in materia di emergenza abitativa.

Questa affermazione mette in luce la necessità di un cambiamento significativo nella narrativa del settore. La stigmatizzazione degli inquilini e la percezione dei proprietari come antagonisti non giovano alla risoluzione di una crisi che coinvolge l’intera collettività.

Le proposte per un futuro abitativo sostenibile

Idee per cambiare la narrativa

Asppi ha lanciato iniziative per ristrutturare l’approccio alle problematiche abitative in modo costruttivo. Tra le proposte emerge l’idea di garantire la manutenzione del patrimonio abitativo pubblico non assegnato e l’introduzione di agevolazioni fiscali per incoraggiare l’affitto a canoni concordati. Si tratta di misure orientate a creare un equilibrio tra proprietari e inquilini, promuovendo una cultura della cooperazione anziché della conflittualità.

Un impegno condiviso per affrontare l’emergenza

In un’epoca in cui cresce il numero di persone in difficoltà, affrontare la problematica degli sfratti richiede uno sforzo collettivo. Le istituzioni, i sindacati e i cittadini devono lavorare insieme per creare soluzioni durature che tengano conto delle esigenze abitative fondamentali senza compromettere i diritti degli altri. Solo attraverso un dialogo aperto e fruttuoso sarà possibile costruire una rete di sostegno che possa affrontare le sfide odierne e future legate all’emergenza abitativa a Genova e nel resto del paese.



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