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I cambiamenti inseriti nella Finanziaria penalizzeranno le librerie, soprattutto quelle indipendenti. Considerate presidi culturali e cuori pulsanti di città e centri storici, vengono difese da tutti, a parole, ma nei fatti non sempre è così.

Secondo i dati dell’osservatorio pubblicato in questi giorni e realizzato dall’Ali, Associazione librai italiani, sui dati del secondo semestre 2023, si registra un calo della fiducia delle librerie indipendenti sull’andamento della propria attività. L’indicatore, pari a 48 a fine 2023, a giugno di quest’anno è sceso a 41, in controtendenza rispetto al resto del terziario (49). Le librerie in Italia sono 3.706 e occupano oltre 11mila addetti.

Le regole

Tra le misure dei “decreti librerie”, gli intervistati hanno beneficiato maggiormente della Carta docente e Carta App 18 (86,1%), a seguire delle forniture di libri alle biblioteche (76,3%) e dei crediti di imposta (66,5%). Quest’anno però il fondo dedicato alle biblioteche per l’acquisto di libri dalle librerie del territorio e non dai grossisti, non è stato confermato. A causa di questa decisione il 73% delle attività prospetta difficoltà economiche, il 34% si chiede se riuscirà a mantenere i propri dipendenti, un terzo ipotizza il rischio di chiusura.

«Con l’ultima finanziaria il Governo ha disinvestito senza alcuna valutazione delle ricadute sul settore, le poche risorse che erano state allocate negli ultimi anni – ha dichiarato Paolo Ambrosini presidente di Ali Confcommercio – Nei dati del nostro osservatorio si intravedono già le conseguenze di questa scelta, temiamo che se non vi sarà una pronta correzione di rotta, le perdite saranno ancora più pesanti. Il calo atteso è di 100milioni di fatturato».

«Il mancato rinnovo del Decreto Franceschini per la fornitura alle biblioteche inciderà molto sul budget delle librerie del territorio – sottolinea Manuela Maspero della Libooks di Cantù – Non abbiamo bisogno di somme a fondo perduto, ma di sinergie che durino nel tempo e questo provvedimento pensato dopo il Covid a sostegno delle librerie era intelligente. Fondamentali per il futuro saranno la creazione di iniziative vincenti e continuative in modo da poter costruire progetti duraturi, e la regolamentazione degli sconti per le forniture pubbliche». Più della metà delle librerie intervistate distribuisce libri scolastici, ma nell’ultima campagna scolastica (2023-2024) la redditività del servizio è peggiorata per il 75,2%. In riferimento ai testi delle scuole primarie, il 37,4% dichiara di dover attendere oltre 90 giorni dal momento dell’acquisto a quello del saldo fattura da parte del Comune, alcuni aprono finanziamenti per poter affrontare questa spesa.

La strategia

Le librerie, soprattutto quelle indipendenti, non sono semplici negozi: «Crediamo che la libreria debba essere come un centro culturale dove sia possibile scambiare idee e confrontarsi senza essere giudicati – raccontano Laura Seveso e Laura Aspa de La Ciurma di Como – Ci piace l’idea che si possa venire in libreria per poter conoscere altre persone con gli stessi interessi o anche con interessi diversi. Per questo motivo organizziamo aperitivi poetici, corsi di uncinetto, Reading Party, laboratori di arte e presentazioni di libri di autori locali e non. Funziona molto appoggiarsi anche ad altre realtà e associazioni del territorio». In questi giorni la libreria è presente con uno stand in piazza Cavour nell’ambito della Fiera del Libro.

 

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