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Con il rientro dalle vacanze, le famiglie si trovano a fare i conti con budget più ristretti e una serie di nuove spese all’orizzonte. Una delle più pesanti è legata al rientro a scuola, che comporta l’acquisto di libri di testo, quaderni, penne, e altro materiale scolastico. Questo ritorno alle attività scolastiche può pesare sulle famiglie per diverse centinaia di euro, aggiungendo ulteriore pressione ai già stressati bilanci familiari. Di fronte a queste necessità, diventa essenziale adottare strategie per risparmiare nella vita quotidiana.

Esistono molte strade per tagliare le spese mensili, alcune delle quali possono sembrare complicate e richiedere un tempo di attuazione più lungo. Tra queste, possiamo considerare la revisione dei contratti di fornitura di luce, gas e telefonia, cercando opzioni più convenienti o promozioni che permettano di ridurre i costi. Un’altra via è quella della rinegoziazione delle rate del mutuo tramite la surroga, che può permettere di ottenere condizioni più favorevoli e un alleggerimento delle rate mensili. Tuttavia, questi percorsi, sebbene efficaci nel lungo periodo, richiedono spesso mesi di preparazione, contrattazioni e scartoffie, il che potrebbe non rispondere immediatamente all’urgenza di risparmio di molte famiglie.

Una soluzione più immediata e alla portata di tutti riguarda invece le spese quotidiane, in particolare quelle legate alla spesa alimentare. Una parte consistente del reddito mensile delle famiglie italiane è destinata all’acquisto di beni alimentari, ma spesso la spesa che si effettua risulta essere eccessiva rispetto alle reali necessità. Con alcuni accorgimenti, è possibile risparmiare diversi euro ogni giorno, risparmi che, sommati, possono arrivare fino a 400 euro al mese.

Tra i trucchi più noti per risparmiare sulla spesa alimentare c’è quello di stilare una lista della spesa prima di recarsi al supermercato. Questo semplice accorgimento aiuta a focalizzarsi su ciò che è davvero necessario, evitando così di cadere in tentazione e fare acquisti d’impulso che spesso finiscono per non essere utilizzati e sprecati. Secondo gli esperti, seguendo questo metodo si riesce a risparmiare facilmente intorno ai 50 euro al mese, un piccolo ma significativo contributo al bilancio familiare.

Un’altra strategia utile è l’acquisto di confezioni maxi, che offrono un prezzo per chilo generalmente più basso rispetto alle confezioni più piccole. Molti supermercati propongono questa formula, pensata appositamente per le famiglie che desiderano ottimizzare i loro acquisti e risparmiare. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per beni di consumo quotidiano come la pasta, il riso, i biscotti e altri generi alimentari a lunga conservazione. Anche in questo caso, il risparmio mensile può raggiungere facilmente i 50 euro, una somma che, nel corso dell’anno, può fare una notevole differenza.

Parallelamente, si può considerare di acquistare i cosiddetti prodotti a marchio del supermercato invece dei prodotti di marca. Spesso, i prodotti con il marchio del supermercato sono fabbricati dagli stessi produttori dei più costosi prodotti di marca, ma vengono venduti a un prezzo inferiore perché non sono associati a un nome noto. Questo semplice cambiamento nelle abitudini di acquisto può permettere di risparmiare in media il 30% rispetto all’acquisto di prodotti di marca, il che si traduce in circa 50 euro di risparmio al mese. Non si tratta di una scelta che compromette la qualità degli acquisti, ma semplicemente di una maggiore attenzione alle alternative disponibili sugli scaffali.

Un’altra opportunità di risparmio arriva dai supermercati che offrono sconti sui prodotti in prossimità della scadenza, come frutta, verdura, salumi, formaggi e carne. Approfittando di questi sconti, il risparmio può essere notevole, e anche qui si parla di un potenziale risparmio di almeno 50 euro al mese. Questa strategia non solo aiuta a risparmiare, ma può anche contribuire a ridurre lo spreco alimentare, acquistando prodotti che altrimenti rischierebbero di essere scartati.

Un altro capitolo importante delle spese legate al cibo riguarda i pasti consumati fuori casa, come pranzi e cene al ristorante o in mensa. Mangiare fuori casa, soprattutto durante la pausa pranzo, può costare dai cinque ai dieci euro al giorno. Considerando un costo medio di 9,00 euro per pasto, si possono risparmiare quasi 200 euro al mese portandosi il pranzo da casa. Questa pratica, già adottata da molti lavoratori durante gli ultimi anni di crisi economica, si rivela non solo conveniente dal punto di vista economico, ma anche più salutare, permettendo di controllare meglio la qualità e la quantità degli alimenti consumati.

Infine, è importante ricordare che risparmiare sulla spesa alimentare non significa necessariamente rinunciare alla qualità o ai propri piaceri quotidiani, ma piuttosto adottare un approccio più consapevole e responsabile agli acquisti. Con un po’ di pianificazione e attenzione, è possibile ridurre significativamente le spese, liberando risorse da destinare ad altre esigenze familiari o a piccoli sfizi. Ogni euro risparmiato contribuisce a migliorare il bilancio familiare, rendendo la gestione delle finanze domestiche meno gravosa e più serena.

 

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