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Un intervento di quasi 2 milioni di euro trasformerà il Punto sanità di Badia in una Casa di comunità. L’ingente progetto, già avviato con le prime opere nel mese di aprile, è stato illustrato nei dettagli ieri mattina nel corso di una conferenza stampa in sala consiliare alla quale hanno preso parte il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Pietro Girardi, l’assessore regionale Cristiano Corazzari ed una rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Rossi, che ha anticipato l’illustrazione della progettualità ripercorrendo l’iter che ha condotto alla sua realizzazione.

“Era stato presentato un progetto per la ristrutturazione del Punto sanità – ha ricordato il primo cittadino – quella progettualità non è sicuramente abortita, però ha avuto un piccolo cambiamento dovuto al fatto che c’è stato il Pnrr e si è trovato un nuovo canale di finanziamento che ha parzialmente sostituito quello precedente. I tre stralci funzionali di circa un milione e mezzo ciascuno, che erano stati previsti inizialmente, sono stati parzialmente sostituiti dal Pnrr: il primo stralcio si è già concluso con l’arrivo della medicina di gruppo, mentre questo secondo stralcio si concentrerà sulla parte storica dell’ospedale. È un importante progetto perché Badia sarà sede di una delle cinque Case della comunità previste per la provincia di Rovigo. Siamo contenti perché si tratta di servizi aggiuntivi che verranno dati ai cittadini di Badia e di zone limitrofe”.

Dopo una parentesi introduttiva del direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Pietro Girardi, a spiegare il progetto nei suoi dettagli è stato quindi Michele Ferrin, responsabile unico del progetto che vede un importo complessivo di 1.984.934,10 euro, dei quali 1.225.900 euro finanziati con fondi Pnrr, 50mila euro tramite fondo per le opere indifferibili e i restanti da coprire con fondi a disposizione dell’azienda sanitaria.

L’intervento per la nuova Casa di comunità, che sorgerà al piano terra del blocco A dell’edificio, prevede la realizzazione di un nuovo layout distributivo dei locali del piano terra; l’adeguamento antisismico, antincendio e, in alcune parti, dell’impiantistica elettrica; l’ampliamento, l’adeguamento e l’integrazione della centrale termica e la realizzazione della nuova centrale frigorifera; l’adeguamento e l’ampliamento dell’impianto idrico-sanitario e degli impianti di scarico; oltre ad interventi mirati all’incremento dell’efficienza energetica. Le opere dovranno concludersi entro aprile 2026, ed una volta completate dovrebbero portare alla presenza di diversi servizi, come la guardia medica, poliambulatori, consultorio, punto vaccini e prelievi.

A chiudere la presentazione, a cui erano presenti gli assessori Valeria Targa, Mariagrazia Ragazzini, Stefano Baldo e Cristian Brenzan ed i consiglieri Mauro Toso e Mariagrazia Galletto, è stato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha osservato come si stia “evolvendo l’organizzazione socio-sanitaria sul nostro territorio. Questo tipo di interventi per noi sono ancora più strategici rispetto ad altre aree della Regione. Per Badia questo è un punto di partenza molto importante che fa di Badia un punto di riferimento non solo per il cittadino ma per tutta l’area dell’Altopolesine”.



 

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