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Il credito d’imposta transizione 5.0 è calcolato per ciascuna annualità (2024 e 2025), in riferimento all’anno di completamento dei progetti di innovazione, applicando alla somma degli investimenti eleggibili, nei limiti di 50 milioni di euro e per scaglioni di investimento, aliquote incrementali rispetto al livello di risparmio energetico (art. 10 del DM 24 luglio 2024). La circolare operativa MIMIT-GSE n. 25877/2024, oggetto peraltro già di un’errata corrige riguardante il principio DNSH, fornisce alcuni esempi numerici per il calcolo dell’agevolazione. 

In un primo esempio, si suppone di voler installare tre beni materiali e un bene immateriale agevolabili. Qualora il progetto di innovazione riguardi l’acquisto di tre beni materiali e un bene immateriale relativamente a un unico processo produttivo, si può calcolare il risparmio energetico conseguibile con riferimento al processo interessato. Nell’ipotesi in cui tali interventi permettano di conseguire una riduzione percentuale dei consumi energetici sul processo interessato pari, ad esempio, al 10,78%, l’impresa beneficiaria può includere nel progetto di investimento anche le spese per la formazione del personale.

La spesa per i suddetti beni materiali e immateriali è pari a 2.800.000 euro mentre la spesa per la formazione ammonta a 150.000 euro, per un totale dei costi ammissibili per il progetto di investimento pari a 2.950.000 euro.  In tal caso, il calcolo del credito d’imposta spettante sarà così strutturato: 2.500.000 euro ai quali è riconosciuto un credito d’imposta determinato con un’aliquota pari al 40% (quindi 1.000.000 di euro); 450.000 euro ai quali è riconosciuto un credito d’imposta determinato con un’aliquota pari al 20% (quindi 90.000 euro). Il credito d’imposta spettante è quindi pari a 1.090.000 euro.

La circolare chiarisce inoltre che, in seguito alla comunicazione di avanzamento del progetto di innovazione e alla comunicazione di completamento, il credito d’imposta effettivamente spettante, nel caso in cui i costi ammissibili effettivi siano uguali o superiori a quelli dichiarati in sede di comunicazione preventiva, sarà pari a quello prenotato. Ipotizzando che la spesa ammissibile effettiva sia pari a 3.200.000 euro, il credito d’imposta spettante sarà comunque pari a 1.090.000 euro. Nel caso in cui però i costi ammissibili effettivi siano inferiori a quelli dichiarati in sede di comunicazione preventiva, il credito d’imposta spettante sarà ricalcolato, in riduzione, sulla base dei nuovi costi comunicati. Ipotizzando che la spesa ammissibile effettiva sia pari a 2.400.000 euro, il credito d’imposta spettante sarà quindi pari a 960.000 euro.

In un secondo esempio, ipotizzando che il progetto di innovazione riguardi l’acquisto di un bene materiale e un bene immateriale relativamente ad un processo produttivo (Processo produttivo 1) e di un bene materiale e un bene immateriale relativamente ad un altro processo produttivo (Processo produttivo 2), sarà necessario calcolare il risparmio energetico conseguibile con riferimento alla struttura produttiva.

Inoltre, qualora l’impresa beneficiaria sia una PMI non soggetta a obbligo di revisione legale dei conti e che tali interventi permettano di conseguire una riduzione percentuale dei consumi energetici calcolata sulla struttura produttiva pari, ad esempio, al 6,53%, l’impresa può includere nel progetto di investimento anche le spese per la certificazione energetica e per la revisione legale dei conti. La spesa per i beni materiali e immateriali è pari a 1.200.000 euro, mentre le spese per la certificazione energetica e per la revisione legale dei conti ammontano, rispettivamente, a 5.000 euro e a 3.000 euro per un totale dei costi ammissibili per il progetto di investimento pari a 1.208.000 euro.

Il calcolo del credito d’imposta spettante sarà così strutturato: 1.200.000 euro ai quali è riconosciuto un credito d’imposta determinato con un’aliquota pari al 40% (quindi 480.000 euro); 8.000 euro relativi alla certificazione energetica e alla revisione legale dei conti, ai quali è riconosciuto un credito d’imposta determinato con un’aliquota pari al 100%. Il credito d’imposta spettante è quindi pari a 488.000 euro.

In seguito alla comunicazione di avanzamento del progetto di innovazione e alla comunicazione di completamento, nel caso in cui i costi ammissibili effettivi siano uguali o superiori a quelli dichiarati in sede di comunicazione preventiva, il credito d’imposta spettante sarà pari a quello prenotato. Ipotizzando che la spesa ammissibile effettiva sia pari a 1.350.000 euro, il credito d’imposta spettante sarà comunque pari a 488.000 euro.

Nel caso in cui i costi ammissibili effettivi siano inferiori a quelli dichiarati in sede di comunicazione preventiva, il credito d’imposta spettante sarà ricalcolato, in riduzione, sulla base dei nuovi costi comunicati. Ipotizzando che la spesa ammissibile effettiva sia pari a 1.008.000 euro (considerando che le spese per la certificazione energetica e la revisione legale dei conti siano rimaste invariate), il credito d’imposta spettante sarà pari a 408.000 euro.

 

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