“Gli strumenti a sostegno delle imprese che gestiamo in Invitalia mettono a disposizione denaro in forma di finanziamento a fondo perduto o agevolato, ma anche formazione, sostegno alla diffusione della cultura d’impresa, accompagnamento”. Questo, in sintesi, il succo del discorso condiviso da Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia, nel corso del Meeting di Rimini.
L’ennesima dichiarazione autocelebrativa sul cosiddetto sostegno all’impresa giovanile che, come facilmente riscontrabile, non trova spesso applicazione nella realtà. Basterebbe, per esempio, dare uno sguardo ad un programma quale Resto al Sud che, se da una parte permette l’anticipazione del contributo senza la presentazione di fatture quietanzate, dall’altro lato non permette la copertura di fondamentali voci di spesa per l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale, a partire, per esempio, dal costo del personale.
Un programma, poi, che non copre un’altra voce importante, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto, meglio nota come IVA. Elementi, per tanti giovani e donne, difficili da superare per ai fini dell’apertura di una nuova impresa. Ricordiamolo, in uno dei Paesi più sfigati e dove gli imprenditori sono non solo vessati ma anche costretti a ricevere i pessimi servizi di una Pubblica Amministrazione fuori dal mondo.
Fuori dal mondo anche l’ultima alzata di ingegno (per la verità che affonda le radici ai tempi del Governo pentastellato) promossa per il sostegno dell’imprenditoria giovanile, le cosiddette cattedrali del deserto degli Hub del progetto Rete, gestiti in collaborazione con il Ministero dello Sport e dei giovani (al quale consigliamo di rivedere anche la comunicazione istituzionale e i contenuti del sito web dedicato). Hub, ben 8 in Italia, tra i quali quello di Nùoro, noto luogo dove è possibile “respirare la cultura di impresa”. Chissà, invece, che non sia l’ennesima iniziativa estemporanea e di scarso impatto come i tanti programmi Talent Up visti in Sardegna per la formazione d’impresa dei/delle giovani sardi/e.
Restando poi nel perimetro degli interventi calati dall’alto e, probabilmente di scarso impatto (solo il tempo lo potrà confermare), la decisione della Giunta di Alessandra Todde di allocare l’intera dotazione offerta dalla ripartizione delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche giovanili per la realizzazione del progetto “START: Giovani & Impresa”, in cooperazione proprio con Invitalia SpA. Il tutto, ricordiamolo, senza alcun coinvolgimento dei giovani e delle organizzazioni giovanili qualificate in materia di politiche giovanili, ricordando che il cosiddetto “dialogo” e coinvolgimento dei giovani nel processo decisionale è un vuoto slogan buono per gli enunciati politici e di qualche amministratore delegato.
foto aymane jdidi da Pixabay.com
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