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È disponibile il bando ed è possibile presentare domanda per ottenere i contributi per le donne vittime di violenza della Regione Toscana.

Parliamo di aiuti economici o voucher per la formazione e servizi finalizzati all’inserimento lavorativo che ammontano fino a un massimo di 6.000 euro nell’arco di tre anni.

Sono dedicati alle donne inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere debitamente certificati dai Servizi Sociali territoriali, dai Centri antiviolenza o dalle Case Rifugio esistenti sul territorio regionale.

Questo aiuto non è da confondere con il reddito di libertà che è invece una misura attiva a livello nazionale.

In questa guida spieghiamo a chi spettano, come funzionano e come richiedere i contributi per le donne vittime di violenza della Regione Toscana, attivi dal 2024 al 2026 e rendiamo disponibile il Bando da consultare.

CONTRIBUTI DONNE VITTIME VIOLENZA REGIONE TOSCANA

I contributi per le donne vittime di violenza della Regione Toscana sono aiuti economici erogati sotto forma di voucher, indennità o agevolazioni per l’accesso a specifici corsi di formazione, servizi di avviamento al lavoro e iniziative che favoriscono l’autonomia economica.

Si tratta, quindi, di diversi tipi di aiuti dedicati alle donne che sono inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere debitamente certificati dai Servizi Sociali territoriali, dai Centri antiviolenza o dalle Case Rifugio esistenti sul territorio regionale.

Gli contributi sono disponibili fino al 31 Dicembre 2026 (salvo precedente esaurimento risorse) entro un limite economico massimo totale di 6.000 euro. Questa agevolazione è stata approvata e pubblicata dall’Agenzia regionale per l’impiego (Arti) con Decreto n. 152 del 5 Marzo 2024 e regolamentata dal relativo Avviso Pubblico (Bando).

Scopriamo insieme a chi spettano i contributi.

A CHI SPETTANO I CONTRIBUTI REGIONE TOSCANA

I contributi per le vittime di violenza della Regione Toscana sono rivolti a donne in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere debitamente certificato dai Servizi Sociali territoriali o dai Centri antiviolenza o dalle Case Rifugio esistenti sul territorio regionale;


  • essere residenti o domiciliate in Toscana. In caso di cittadinanza non comunitaria è necessario il possesso di regolare permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di un’attività lavorativa;

  • essere in stato di disoccupazione iscritte ad un Centro per l’impiego (CPI) della Toscana;

  • avere stipulato il Progetto per l’Occupabilità presso il CPI.

I requisiti costituiscono condizione di ammissibilità, devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda di contributo e mantenuti per tutta la durata del percorso.

Vediamo insieme come funziona la misura.

COME FUNZIONA L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI

Il bando donne vittime di violenza in Toscana funziona mediante l’erogazione “a domanda” di diverse tipologie di aiuti, così come definite all’articolo 3 del testo del bando.

Prima della presentazione della domanda, la destinataria, supportata dal Cav, dalla Casa Rifugio o dal Servizio sociale territoriale, deve contattare il Centro per l’Impiego (CPI) di riferimento per concordare un appuntamento finalizzato alla verifica dei requisiti di accesso e alla definizione del Progetto per l’occupabilità. I contatti dei CPI territoriali con cui prendere appuntamento, li trovate in questa pagina.

Attraverso l’utilizzo di un modello di presa in carico con valutazione multidimensionale dei fabbisogni specifici, il CPI procederà con una progettazione personalizzata dei percorsi, selezionando le misure più adatte per favorire l’occupabilità, la partecipazione al mercato del lavoro e l’autonomia delle destinatarie.

Infatti, il bando dà accesso a diverti tipi di misure. Ossia i contributi possono essere erogati sotto forma di:

  • indennità di frequenza per lo svolgimento di misure di politica attiva erogate dai CPI. Ad esempio, orientamento, accompagnamento al lavoro, corsi TRIO/WLP, supporto all’autoimpiego o creazione impresa, individuazione e validazione delle competenze, ecc;

  • voucher formativi individuali a copertura delle spese per l’accesso e la frequenza di diverse tipologie di percorsi formativi. Ad esempio, corsi finalizzati al rilascio di Qualifica professionale riguardanti Profili professionali o Figure professionali appartenenti ai Repertori della Regione Toscana. Ma anche percorsi finalizzati alla Certificazione delle Competenze aventi ad oggetto una o più Aree di Attività (AdA) del Repertorio Regionale delle Figure Professionali oppure percorsi di formazione obbligatoria breve (ad esempio per addetto ad attività alimentari semplici, per insegnanti di autoscuola, ecc.). Inclusi anche percorsi che prevedono formazione di breve durata, fino a massimo di 60 ore o quelli che consentono l’acquisizione di competenze tecnico-professionali inserite negli accordi Stato Regioni, di patenti di guida di categoria B e abilitazioni professionalizzanti rilasciate da Autoscuole o Enti muniti di apposita autorizzazione;

  • indennità di frequenza per la partecipazione ai percorsi formativi e di studio per l’ottenimento di qualifica, per il conseguimento di ADA, di breve durata, di formazione obbligatoria, per l’acquisizione di competenze tecnico professionali riferite esclusivamente a quanto disposto dall’Accordo Stato Regioni, per l’ottenimento della Patente B e abilitazioni professionalizzanti rilasciate da Autoscuole o Enti muniti di apposita autorizzazione. Ma anche indennità per la partecipazione a corsi di lingua italiana, percorsi per il conseguimento di un titolo di studio;

  • misure di accompagnamento a sostegno della partecipazione al percorso di politica attiva, di formazione o durante lo svolgimento di un tirocinio. In particolare, voucher di conciliazione, ossia un contributo per l’acquisto di servizi di cura, intrattenimento, assistenza per figli minori di 13 anni e per quelli in condizioni di non autosufficienza o disabilità indipendentemente dall’età. Incluse anche misure di accompagnamento a supporto della mobilità geografica per il trasporto pubblico o privato, nonché privato autorizzato (ad esempio servizi di trasporto collettivi o car sharing etc).

Il bando, a sportello, è gestito dal settore Servizi per il lavoro di Pisa e Massa Carrara di Arti sulla base delle risorse annuali disponibili.

A QUANTO AMMONTA

L’importo è variabile a seconda del tipo di aiuto a cui le donne toscane vittime di violenza hanno diritto. In particolare, i contributi ammontano a:

  • 3,5 euro all’ora per un massimo di 50 ore, fino ad un importo massimo pari a 175 euro, nel caso di contributo ottenuto sotto forma di indennità di frequenza per lo svolgimento di misure di politica attiva erogate dai CPI. L’indennità di frequenza per lo svolgimento delle misure di politica attiva erogate dai Cpi viene calcolata in rapporto alle ore di effettiva partecipazione;

  • fino all’importo massimo complessivo di 6.000 euro nel periodo di validità del bando (cioè fino al 31 Dicembre 2026), nel caso di contributo ottenuto sotto forma di uno o più voucher formativi individuali. I dettagli sugli importi massimi finanziabili per ogni tipo di corso, li trovate nella tabella dell’articolo 7 del bando, al n.2;

  • 3,5 euro all’ora per un massimo di 900 ore, fino ad un importo limite pari a 3.150 euro, nel caso di contributo ottenuto sotto forma di indennità di frequenza specifici (come specificati precedentemente e nell’articolo 3 del bando);

  • 500 euro al mese per un massimo di 12 mesi, nel caso di contributo ottenuto sotto forma di voucher di conciliazione o come contributo a supporto della mobilità geografica. Saranno riconosciute le spese effettivamente sostenute per l’acquisizione di servizi di conciliazione e per il trasporto. Il voucher di conciliazione può essere riconosciuto anche nella fase iniziale di un rapporto di lavoro, per un massimo di 6 mesi.

DOMANDA CONTRIBUTI DONNE VITTIME VIOLENZA IN TOSCANA

Le domande per i contributi donne vittime di violenza in Regione Toscana devono essere trasmesse tramite l’applicazione “Formulario di presentazione dei progetti FSE on line” previa registrazione al Sistema Informativo FSE. Il sistema è accessibile da questo indirizzo, selezionando “Formulario online per interventi individuali”.

Si può accede al Sistema Informativo FSE alternativamente mediante:

  • CNS – Carta Nazionale dei Servizi attivata;


  • SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale.

I documenti da allegare alla domanda in PDF sono:


  • gli altri documenti allegati al bando, disponibili in calce a questa pagina.

Le istruzioni per la compilazione del formulario online sono dettagliate nell’allegato 9 del bando.

Infine, informazioni sul bando possono essere richieste anche al settore “Servizi per il lavoro di Pisa e Massa Carrara” di Arti scrivendo a gestioneavvisi.ms.pi@arti.toscana.it.

SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDA

La domanda per ottenere i contributi per donne vittime di violenza in Toscana può essere presentata dal 14 Marzo 2024 e fino al 31 Dicembre 2026. Potrebbe esserci una chiusura anticipata solo nel caso di esaurimento risorse annuali disponibili.

RISORSE SUDDIVISE PER ANNO

La Regione Toscana ha messo a disposizione di questa misura, fino al 31 Dicembre 2026, 2 milioni e 125.363,2 euro. In particolare:

  • 775.906,2 euro per l’anno 2024;

  • 906.886,8 euro per l’anno 2025;

  • 442.570,2 euro per l’anno 2026.

BANDO TOSCANA CONTRIBUTI DONNE VITTIME VIOLENZA

Mettiamo a vostra disposizione il testo del bando (Pdf 338 Kb) della Regione Toscana per i contributi dedicati alle donne vittime di violenza. Ricordiamo che l’avviso pubblico è stato approvato con il Decreto n. 152 del 5 Marzo 2024 (Pdf 606 Kb).

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere la guida sullo sgravio contributivo per le assunzioni di donne vittime di violenza o quella sul reddito di libertà.

Da non perdere anche la guida agli incentivi assunzioni di neo mamme e l’elenco aggiornato dei bonus figli attivi nel 2024.

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione anche le nostre guide dedicate alle mamme, tra cui il bonus mamme disoccupate e il bonus mamme nella Pubblica Amministrazione. 

Vi invitiamo inoltre a scoprire tutte notizie in questa pagina sugli aiuti alle persone.

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di Valeria C.


Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.

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