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Ultim’ora news 20 agosto ore 9


La cessione di una quota di 3Sun, la gigafactory dell’Etna Valley che produce pannelli fotovoltaici, non è più sul tavolo della capogruppo Enel. L’asset, che anche il governo non fa mistero di considerare strategico, resterà perciò sotto il controllo di Enel Green Power Italia (97%), con una partecipazione residuale del 3% detenuta direttamente da Enel Green Power.

  • Leggi anche: Da Enel a Stm, i big che investono nell’Etna Valley

La conferma arriva dall’ultima relazione finanziaria semestrale del gruppo guidato dall’ad Flavio Cattaneo. «Al 30 giugno 2024», si legge nel documento, «le attività nette relative a 3Sun non sono più classificate come possedute per la vendita e sono state riclassificate tra le attività e le passività held-for-use (letteralmente, detenute per l’uso, ndr) in quanto, non ricorrendo più le condizioni che avevano determinato la precedente classificazione ai sensi dell’Ifrs 5, il management non ha più considerato la cessione altamente probabile». Enel ha comunque mantenuto invariato il valore di carico dell’asset, pari a 678 milioni di euro.

Le tappe della vicenda

Per 3Sun era stata ipotizzata la cessione di una quota fino al 50% del capitale (fa fede il bilancio 2023), e a febbraio dello stesso anno, pochi mesi prima dell’arrivo all’ Enel di Cattaneo, la vendita della partecipazione era sembrata molto vicina. Il potenziale socio era stato individuato in Next Energy grazie alla gaffe social del cfo del fondo britannico, che aveva fatto cenno all’accordo su Linkedin, di fatto infrangendo il patto di riservatezza.

Poi, solo rumors e niente più, indiscrezioni mai confermate e scivolate via senza scalfire il piano di sviluppo della gigafactory, che prevede di aumentarne la capacità da 200 MW a 3 GW all’anno.

Nel frattempo, la fabbrica catanese ha ricevuto molte visite illustri, compresa quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A febbraio scorso ci si è recata anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che proprio nello stabilimento di 3Sun ha firmato il contratto di sviluppo per l’utilizzo dei circa 90 milioni di euro stanziati dal Pnrr per il progetto sotto forma di sovvenzione diretta.

Le risorse finanziarie al servizio del piano

La gigafactory si è assicurata anche un pacchetto di finanziamenti da 560 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti e da un consorzio di istituti di credito italiani. Nel 2022, aveva già sottoscritto con l’Unione Europea un accordo di finanziamento agevolato a fondo perduto per 118 milioni di euro. Insomma, la dote finanziaria per andare avanti anche senza un partner non manca, così come è indubbio il ruolo chiave che 3Sun può giocare arrivando a produrre cinque milioni di pannelli fotovoltaici l’anno. Attualmente, infatti, l’Ue produce meno del 3% dei pannelli necessari al raggiungimento dei target sull’energia solare al 2030, pochi anche per l’obiettivo intermedio che prevede l’installazione di 320 gigawatt di fotovoltaico entro il 2025. (riproduzione riservata)

 

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