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Una comunità energetica per Pmi, aperta anche a cittadini ed enti pubblici. Così si presenta CER-a, costituita in forma di associazione munita di personalità giuridica, da Confartigianato Imprese di Cuneo.

Si tratta della prima CER d’Italia della “galassia” Confartigianato Imprese, in un Paese che vanta il record in Europa per il maggior numero di imprese artigiane.  Il tessuto produttivo nazionale conta più di un milione di imprese artigiane attive, pari al 23,1% del totale, che danno lavoro a oltre 2,6 milioni di persone, pari al 15% degli addetti, ma che diventano quasi un quarto degli occupati nelle micro e piccole imprese.

Le finalità della comunità energetica per Pmi che guarda al solidale

Franco Roagna, Presidente di CER-a

Il risparmio sui consumi, grazie alle potenzialità offerte dall’autoconsumo di elettricità da fonti rinnovabili (in primis fotovoltaico) è la prima finalità di questa iniziativa, ma non l’unica.

“Uno degli obiettivi della CER è la ridistribuzione sul territorio per contrastare la povertà energetica. Ciò comporta che una parte importante dell’incentivo dovrà avere finalità sociali in ambito energetico”, ha affermato Franco Roagna, Presidente di CER-a, nonché revisore contabile e come tale partecipante alla giunta di Confartigianato Imprese di Cuneo, che con i suoi 9653 associati e la seconda in Italia per numero di addetti.

Inoltre, CER-a intende creare le condizioni per essere un’unica comunità energetica che realizza diverse Configurazioni per l’autoconsumo diffuso, in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.

CER-a vede tra i soci fondatori l’Associazione Artigiani della Provincia di Cuneo Service, Confartigianato Cuneo Donarti ETS e l’Associazione FabLab Cuneo. Quest’ultima promuove le attività di “fabbricazione digitale” e lo sviluppo sostenibile di imprese e iniziative che riguardano il territorio dove esse operano.

Come spiega la stessa Confartigianato Imprese Cuneo, la CER opererà mediante l’articolazione di singole Configurazioni locali, attinenti a singole “cabine primarie”, per l’immissione e il prelievo di energia elettrica dalla rete, procedendo all’autoconsumo individuale in loco da parte di quegli associati muniti di impianto, e di “distribuzione” attraverso la rete a quanti aderiscono all’iniziativa, quali semplici consumatori finali.

Quando e perché nasce CER-a

L’idea alla base della prima comunità energetica per Pmi artigiane d’Italia, si è sviluppata un anno e mezzo fa all’interno di Confartigianato Cuneo, racconta Roagna. “All’epoca realizzammo un gruppo di lavoro sul tema più ampio della transizione energetica e, in particolare, su tutti gli aspetti che potessero essere di supporto agli associati, contando sul fatto che Confartigianato Cuneo rappresenta oltre 9600 aziende artigiane e Pmi sul territorio della provincia. In questa ottica, si cominciò a ragionare sul concetto di comunità energetica, contando sui primi esempi, all’epoca legati alle cabine secondarie, e guardando con interesse all’esperienza di Magliano Alpi (considerata la prima comunità energetica d’Italia)”.

Le opportunità offerte dalla “Direttiva Red II”, che prevedeva di ampliare l’ambito delle comunità energetiche alla cabina primaria, aprendo di conseguenza a un territorio decisamente più ampio, ha creato un più deciso interesse per i risvolti che si sarebbero potuti aprire a un vasto numero di imprese del territorio.

Impianto fotovoltaico su tetto di Confartigianato Savigliano

Da questi presupposti, spiega sempre il presidente di CER-a, è nata la volontà di realizzare un impianto pilota di Confartigianato. “Abbiamo individuato, tra le 12 sedi di Confartigianato Cuneo, quella di Savigliano, usufruendo di bandi che la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo aveva avviato per le comunità energetiche. Si è deciso, così, di intraprendere un progetto per realizzare una prima comunità energetica con un impianto fotovoltaico (da 20 kW) che, nell’idea originale doveva diventare un progetto pilota per tutti gli associati che, nel momento in cui le normative fossero state definite, avrebbero potuto rivolgersi a noi per ottenere una risposta concreta sulle procedure da intraprendere per realizzare la propria comunità energetica”.

Così è partita la trafila burocratica che ha visto, tra gli ultimi atti, l’inserimento sul portale GSE come comunità energetica.

CER-a è stata una delle 11 CER costituitesi sul territorio cuneese che hanno rappresentato il risultato di un percorso sostenuto dalla Fondazione CRC, con l’affiancamento del partner tecnico Environment Park, con oltre 1 milione di euro di contributi, a partire dal 2020 (Bando Smart e Green Economy) e dal 2021-22 con le due edizioni del Bando Nuove Energie, finalizzato proprio a sostenere la nascita, in provincia di Cuneo, di nuove comunità energetiche.

Una CER incubatrice di varie CER

Con la definizione del decreto sulle comunità energetiche, si sono avute novità importanti. ”Uno degli aspetti più interessanti offerti dall’evoluzione della normativa è stata la possibilità di originare, da una singola comunità energetica, come CER-a, un incubatrice per altrettante comunità energetiche che sottendono alle singole cabine primarie”, spiega sempre Roagna.

In pratica, CER-a, regolata da un unico Statuto, si articola in una pluralità di sottoinsiemi, ciascuno afferente a un’area sottesa a una cabina di trasformazione e distribuzione primaria della rete elettrica nazionale, per la valorizzazione dell’autoconsumo, definita “Configurazione”.

Attraverso questa comunità energetica, ogni singola cabina di trasformazione e distribuzione primaria potrà fungere da singola configurazione, regolata eventualmente da un proprio regolamento, ma afferente allo stesso statuto se costituita da almeno un produttore di energia da fonte rinnovabile e da un cliente finale consumatore.

“CER-a è, quindi, un’unica comunità energetica, che realizza diverse Configurazioni per l’autoconsumo diffuso, nell’ambito della Regione Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria”, ha spiegato la stessa Confartigianato di Cuneo.

Lo studio, la mappatura dei soggetti interessati e i vantaggi per chi aderisce a CER-a

CER-a si presenta, come detto, come prima delle comunità energetiche per Pmi in Italia, realizzate nel sistema Confartigianato. Ma ha altri aspetti di interesse: uno di questi è che Confartigianato Cuneo ha investito nella realizzazione di un primo studio concreto (con dati effettivi) sulle cabine primarie di Cuneo, Mondovì e Savigliano, realizzato in collaborazione con Environment Park e con il contributo della Camera di commercio di Cuneo, reso possibile anche grazie al contributo – in termini di dati reali – offerto da CEnPI, Confartigianato Energia per le Imprese.

La costituzione di CER-a

Lo studio intende simulare la fattibilità dell’ingresso all’interno di CER-a, la Comunità Energetica di Confartigianato Cuneo.

“Si è partiti dalla possibilità di creare delle curve di consumo legate alle attività per macro categorie e successivamente si sono mappati, sempre sul territorio della cabina primaria, i soggetti dello studio, andando a verificare la loro disponibilità di tetti per realizzare un impianto fotovoltaico sui tetti. Abbiamo potuto valutare – attraverso immagini aeree – le potenzialità delle strutture. Si contano tra le 150 e le 200 imprese interessate a realizzare un impianto fotovoltaico che potrebbero riuscire ad abbattere il tempo di ammortamento di un impianto di anni, aderendo alla CER, grazie agli incentivi, da un tempo medio di 10/11 anni fino a 4-5 anni nelle condizioni più virtuose”. Successivamente è stata avviata una seconda indagine su altre tre cabine, rispettivamente sull’area del Fossanese, del Braidese e di Canale e Montà.

Le facilitazioni partono dalle misure PNRR per i Comuni sotto i 5mila abitanti, ai finanziamenti previsti, per esempio in Regione Piemonte, di finanziamenti possibili attraverso bandi dedicati.

Obiettivo: contribuire a ridurre la povertà energetica

La comunità energetica per Pmi cuneese è mirata a generare condizioni per la produzione energetica sostenibile a livello ambientale, ma anche economico e sociale. Sotto quest’ultimo punto di vista, CER-a intende contribuire a ridurre la povertà energetica.

Una delle novità introdotte dal Decreto è costituita dal limite all’utilizzo della tariffa incentivante per le imprese, fissato al massimo al 55% dove non si è usufruito dei contributi a fondo perduto o al 45% nelle altre realtà: il resto va destinato ad altri utenti privati o essere utilizzato per finalità sociali.

“La nostra intenzione è redistribuire questa parte sul territorio, per promuovere un miglioramento dell’uso consapevole dell’energia, creando occasioni di formazione per diffondere la conoscenza delle fonti rinnovabili che inesorabilmente dovranno sostituire i combustibili fossili nel prossimo futuro. Inoltre vogliamo fornire condizioni di beneficio per chi soffre di povertà energetica. A questo proposito, tra i nostri soci fondatori, vi è Donarti ETS, onlus di Confartigianato Cuneo, che figura tra i tre soci fondatori di CER-a e che avrà il compito di andare a individuare – come già fa – realtà colpite da disagio economico”.

 

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