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Non serve particolare acume per capire che l’aumento dei turisti a Reggio Calabria registrato da aprile abbia Ryanair come propulsore. Ma la compagnia area leader nella categoria low cost non è qui per fare beneficenza, premessa che non ha nulla di strano in un contesto di mercato. Tutti sappiamo che il vettore di Dublino ha puntato sugli scali calabresi perché attratto dagli incentivi garantiti da ente regionale e Sacal.

In questo investimento/potenziamento, l’aeroporto di Reggio è stato il prediletto (ovviamente, essendo stata finora Ryanair assente in questa sede). Ma con quali ricavi, in concreto? A fare qualche conto in tasca alla società irlandese ci pensa il portale specializzato Aeroporti Calabria, provando a calcolare di quanto effettivamente beneficia Ryanair grazie al contratto firmato con Sacal, sulla base della policy di sviluppo del traffico del gestore calabrese.

Ecco gli incentivi a passeggero che Sacal assegna alle compagnie aeree 

Rispondendo a numerose domande su questo tema, il sito specifica però che lo schema prodotto riporta stime non esatte, incrociando i numeri del traffico e le informazioni del precedente bilancio Sacal. La policy del gestore aeroportuale assegna alle compagnie un benefit per ogni passeggero, e partendo da questo dato, nel 2023 l’incentivo medio è stato di circa 8 euro a persona. Nel caso di Reggio questo calcolo può applicarsi alla sola Ita Airways, poiché lo scorso anno Ryanair ancora non c’era, e Aeroporti Calabria parla di un contributo di circa 1,2 milioni di euro alla compagnia di bandiera per 146.630 passeggeri trasportati. Arrivando ad oggi, Ryanair avrà certamente una cifra maggiore, stando a quanto si legge nella policy Sacal recentemente aggiornata e valida dal 1 aprile 2024 al 31 marzo 2027. Le compagnie che debuttano in un scalo hanno infatti un contributo più alto (accadde già a Crotone proprio con Ryanair salendo fino a 17 euro a passeggero) e un ulteriore forfait è previsto per l’apertura di una base. 

Unendo i puntini, è più chiaro il motivo per cui la low cost, atavicamente allergica all’addestramento speciale imposto per il Tito Minniti, adesso abbia cambiato idea e sia pronta, nella vicina stagione invernale, a inaugurare persino un secondo aereo basato.

Già superate le previsioni di crescita per Reggio nel piano 2012-2027

C’è da dire anche – come ricordano sempre da Aeroporti Calabria – che pur essendo già in programma l’arrivo di Ryanair nell’aereoporto dello Stretto, la stessa Sacal non pronosticava una partenza così a razzo. Nel piano di sviluppo aeroportuale 2012-2027 la società stimava una crescita di viaggiatori a Reggio Calabria di 31.716 unità per il 2014, fino ad arrivare a 240.000 passeggeri in partenza nel 2027. Numeri che rispondono alla logica di un trend graduale, molto più tranquillo di quello che invece si sta verificando al Tito Minniti con la base Ryanair. Sul fronte Ita non era stata invece prevista nessuna crescita, lasciando intende che fino al 2027 la compagnia resterà ferma all’attuale numero di voli per Milano Linate e Roma Fiumicino.

Spiegano sul sito specializzato, riferendosi al totale di passeggeri delle due società aeree: “La previsione per l’aeroporto di Reggio Calabria nel 2027 è di 733.048 passeggeri mentre per gli anni successivi è stata considerata una crescita annua pari al 3,5% prevedendo quasi un milione nel 2035. Oggi con il basamento di un primo aeromobile Ryanair e poi del secondo queste previsioni risultano stravolte poiché il milione di passeggeri potrebbe arrivare già nel 2025”.

In Calabria Ryanair beneficia di tre finanziamenti superando i 17 milioni annui

Torniamo ora al tesoretto calabrese della compagnia low cost e i guadagni annui dell’accordo. Agli incentivi Sacal (che Aeroporti Calabria stima in 5 milioni) bisogna aggiungere i 2,3 milioni di risparmio della tassa addizionale sobbarcata dalla Regione e i 10 milioni del bando Destinazione Calabria – guarda caso vinto da Ryanair in tutte le categorie. Totale 17,3 milioni di euro all’anno, un ottimo motivo per amare tanto la nostra regione e lo scalo dello Stretto.

Il prezzo, insomma, è stato salato ma l’importante è che ora a Reggio Calabria ci siano voli domestici e internazionali e il desideratissimo collegamento giornaliero con Milano. Certamente Ryanair ha tutto l’interesse a restare per i cinque anni del contratto, e per questo la vera partita si giocherà in questo periodo (e nel possibile rinnovo). Sul campo e con i risultati effettivi. Reggio deve dimostrare di essere una piazza da grandi numeri anche al di fuori della rete protettiva degli incentivi regionali e convincere la compagnia a restare e continuare a crescere. In parallelo si dovrà lavorare anche per portare in dote al Tito Minniti altri vettori (presumibilmente saranno del tipo a basso costo). Propedeutica a questo piano è la riqualificazione con l’avvio dei lavori per rendere più grande e funzionale l’aeroporto reggino: la sola gestione di due aerei basati nella situazione attuale dello scalo risulta molto complessa. Lo stallo del cantiere per il contenzioso tra Sacal e la (ex?) ditta appaltatrice rappresenta un ostacolo che potrebbe seriamente danneggiare la meritata rinascita di un aeroporto a cui non manca nulla per diventare sito di eccellenza nell’area dello Stretto e mediterranea.

 

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