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A quali agevolazioni fiscali ha diritto chi intende sostituire la vecchia caldaia con una nuova pompa di calore? Si può ancora beneficiare del Superbonus?

Gli interventi edilizi volti a rinnovare gli immobili e i loro servizi sono incentivati dallo Stato con agevolazioni fiscali che consentono di compiere i lavori limitando gli esborsi. Basti pensare al noto Superbonus 110% finalizzato all’efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Con il presente articolo ci occuperemo di una specifica questione: vedremo quali bonus prevede la legge in caso di sostituzione del vecchio impianto con una nuova pompa di calore.

Come diremo, per un intervento di questo tipo è possibile avvantaggiarsi di alcune detrazioni fiscali che consentono, almeno in parte, di ammortizzare la spesa. Approfondiamo la questione.

Cos’è la pompa di calore?

La pompa di calore è un dispositivo in grado di fornire riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria per uso residenziale, commerciale e industriale.

Nonostante la denominazione, tutte le pompe di calore possono fornire sia riscaldamento che raffrescamento.

A differenza delle classiche caldaie a gas o a gasolio, le pompe di calore, di qualsiasi tipologia, non bruciano combustibili fossili, risultando quindi sicuramente meno inquinanti.

Le pompe di calore sono inoltre silenziose, versatili ed efficienti.

Pompa di calore: quale bonus in caso di ristrutturazione edilizia?

La sostituzione di una vecchia caldaia con una nuova pompa di calore rientra nel novero degli interventi per i quali la legge (art. 16-bis, lett. h, del Testo unico delle imposte sui redditi) riconosce la detrazione dall’imposta lorda delle spese sostenute per la realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione d’impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.

La detrazione spettante, se l’intervento è eseguito nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, è pari al 50% delle spese sostenute, nel limite massimo di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.

Per “ristrutturazione edilizia” si intende l’insieme degli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

Costituiscono esempi di ristrutturazione edilizia: la demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente; la modifica della facciata; la realizzazione di una mansarda o di un balcone; la trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda; l’apertura di nuove porte e finestre; la costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

Pompe di calore: quando c’è l’ecobonus?

Se il nuovo impianto è dotato di determinate caratteristiche, l’intervento di sostituzione, integrale o parziale, può rientrare, in alternativa, tra quelli per i quali è prevista la detrazione del 65% delle spese sostenute (cosiddetto “Ecobonus“).

In particolare, per richiedere l’agevolazione del 65%, l’intervento deve rispettare i valori limite indicati dalla legge e deve riguardare:

  • la sostituzione, integrale o parziale, d’impianti di climatizzazione invernali con impianti dotati di pompa di calore ad alta efficienza, anche con sistemi geotermici a bassa entalpia;
  • la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Bonus ristrutturazione e ecobonus: differenze

In sintesi, chi decide di acquistare e installare una nuova pompa di calore può beneficiare, alternativamente, delle seguenti agevolazioni:

  • il bonus ristrutturazione 50%, in caso di sostituzione del vecchio impianto con una nuova pompa di calore, in un contesto di ristrutturazione edilizia, con possibilità di detrazione fino a un massimo di 10 quote annuali;
  • l’ecobonus 65%, anche senza ristrutturazione, per le spese sostenute per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria con impianti dotati di pompa di calore o scaldacqua in pompa di calore o sistemi ibridi (caldaia a condensazione abbinata a pompa di calore).

Superbonus per pompa di calore: come funziona?

Eccezionalmente, può essere concessa a condomini o a singoli proprietari di edifici da due a quattro unità immobiliari una detrazione pari al 70% (nel 2024) oppure al 65% (nel 2025), ripartibile in 4 quote annuali, per interventi di isolamento termico e interventi finalizzati alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di:

  • caldaie a condensazione con efficienza energetica stagionale del riscaldamento d’ambiente pari alla classe A;
  • pompe di calore e sistemi ibridi;
  • impianti di microcogenerazione;
  • pannelli solari per la produzione di acqua calda destinati alla climatizzazione invernale ed estiva (nel caso di pompe di calore reversibili), e alla produzione di acqua calda sanitaria.

L’agevolazione viene concessa solo quando gli interventi apportati determinano un aumento di due classi dell’efficienza energetica dell’edificio.

Si tratta del cosiddetto Ecobonus 70%, residuo dell’originario Superbonus che, durante i suoi primi anni, prevedeva invece una detrazione pari al 110%.

 

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