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Dopo l’interrogazione all’Ars da parte del deputato regionale Spada (Pd), qualcosa si è mosso riguardo alle tante segnalazioni di miasmi da parte dei residenti. Sono in arrivo 30 operatori nella zona industriale

SIRACUSA – Non si contano più le giornate, più spesso le serate, in cui nei quattro centri abitati ricadenti nel polo petrolchimico di Siracusa i residenti avvertono miasmi.

Le segnalazioni di miasmi grazie al Nose

Da alcuni anni gli abitanti della zona industriale aretusea possono segnalare, attraverso l’applicazione Nose (Network for odour sensitivity) sviluppato dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) Sicilia e dal Cnr-Isac (Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima), con il contributo dell’assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana, l’emissione in atmosfera di molestie olfattive e miasmi di provenienza industriale che, spesso, vengono avvertiti da chi risiede o si trova nelle “aree ad elevato rischio di crisi ambientale” (Aerca) come è il caso del quadrilatero industriale Siracusa-Augusta-Melilli-Priolo Gargallo.

Tutte le segnalazioni ricevute vengono registrate su un database georeferenziato. Del problema miasmi si è fatto portavoce all’Ars il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada. “Da giorni – ha dichiarato Spada – l’aria è irrespirabile a causa dei miasmi della zona industriale. Bisogna aprire un tavolo di confronto per tutelare il quieto vivere dei cittadini”.

“Le cause dei cattivi odori – ha proseguito il deputato – derivano spesso dai miasmi del polo petrolchimico. Ho avuto un confronto con l’Arpa che ha provveduto a fare i rilievi per gli opportuni riscontri alle segnalazioni che sono state fatte dal sottoscritto. Non possiamo accettare che si continuino a immettere odori molesti nell’aria. Sul punto, ho presentato qualche mese fa un’interrogazione parlamentare per chiedere le ragioni per cui si continui a rendere irrespirabile l’aria senza che nessuno intervenga e senza che il Governo Regionale potenzi la struttura che dovrebbe fare i controlli all’interno della zona industriale. È inaccettabile che l’Arpa sia sottorganico in un polo industriale tra i più importanti sul territorio nazionale”.

“Occorre fare chiarezza e tutelare le legittime opposizioni mosse dai cittadini che lamentano le continue emissioni che causano i disagi olfattivi che ho denunciato in aula – ha concluso Spada – . Occorre fare una riflessione e aprire un tavolo di confronto tra la regione, la prefettura, i sindacati, le associazioni e le imprese promuovendo il dibattito nell’interesse dei cittadini della provincia di Siracusa”.

Dopo l’interrogazione parlamentare di Tiziano Spada qualcosa si è mosso

Difatti, lo stesso Spada, che ha avviato una fitta interlocuzione con il direttore regionale di Arpa, il direttore regionale dell’assessorato all’Ambiente e al territorio e il neo assessore Giusi Savarino, ha reso noto: “Sono in arrivo 30 unità di Arpa solo per la zona industriale di Siracusa. C’è un progetto che, subito dopo questo periodo estivo, prevede l’assunzione a tempo determinato, per tre anni, di 30 unità di Arpa che andranno a potenziare l’organico della Zona Industriale dì Siracusa. Ad oggi, infatti, le unità sono soltanto due. Il potenziamento consentirà di controllare meglio il territorio e preservare, di conseguenza, la salute dei cittadini”.

“L’auspicio – ha affermato il deputato regionale – è che si tratti di un primo passo che possa portare cittadini a sentirsi più sicuri grazie a un organismo potenziato, e allo stesso modo la Regione a essere più incisiva verso la tutela ambientale”.



 

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