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Con le Olimpiadi di Parigi 2024 appena concluse, l’attenzione si sposta ora verso i Giochi Olimpici Invernali del 2026, che come sappiamo si terranno in Italia: sarà l’edizione Milano-Cortina 2026. Proprio in questi giorni sono stati avviati i lavori per la costruzione del Villaggio Olimpico di Predazzo, in Val di Fiemme (provincia di Trento), uno dei poli principali delle prossime Olimpiadi.

Questo villaggio non solo ospiterà gli atleti di tutto il mondo, ma rappresenterà anche un’importante opportunità per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del territorio trentino. L’eredità di Parigi, con la sua enfasi sulla sostenibilità e l’innovazione, ispira questi nuovi progetti, promettendo un evento che non solo celebri lo sport, ma lasci anche un’impronta positiva e duratura sul territorio.

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Indice

Consigliamo:

Next Milano. 2015-2030 Urban Regeneration

La pubblicazione propone una riflessione sugli elementi del processo decisionale, sulle politiche urbane e sulle iniziative più recenti espresse dalla città di Milano orientata a tracciare la visione dei nuovi scenari in divenire. L’obiettivo della pubblicazione è dare un contributo al dibattito disciplinare sulla trasformazione e rigenerazione di Milano per i prossimi anni, anche in vista delle olimpiadi invernali, a partire da una narrazione dei percorsi di cambiamento della città, dagli anni 2000 agli assetti futuri. Nel contesto attuale, caratterizzato da dinamiche globali rapidamente mutevoli e da complessi e contraddittori localismi territoriali, gli elementi analitici di riferimento muovono dalla transizione ecologica a quella digitale, dai temi di inclusione e solidarietà al ruolo degli eventi come EXPO 2015 nel recente passato e delle Olimpiadi 2026 per il futuro, dal post pandemia all’emergenza del social housing, dalla mobilità urbana alla morfogenesi della città e al linguaggio architettonico fino alla prefigurazione della Milano futura. Il pensiero teorico che si propone nella pubblicazione è che quando la morfologia urbana, l’architettura e lo spazio pubblico rappresentano anche in termini di linguaggio la società contemporanea, il modo di vivere e lavorare, allora la rigenerazione esprime percorsi più efficaci restituendo un contesto in cui la stessa società possa compiutamente esprimersi. Come tale, il libro non ha la pretesa di essere esaustivo o di restituire una lettura nella forma di catalogo riprendendo progetti già in parte noti di rigenerazione delle nuove piazze e architetture che la città ha ormai positivamente metabolizzato, bensì di delineare lo scenario al 2030 alimentando il dibattito in termini di partecipazione alla governance. In tal senso rivolge attenzione più ai progetti futuri, quelli pubblici inclusivi, della città reticolare di prossimità che riequilibra le occasioni valorizzando i temi dell’accoglienza, della solidarietà, della sostenibilità e dell’abitare accessibile.Giancarlo Tancredidall’ottobre 2021 è Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano, scelto dal Sindaco Beppe Sala per la sua lunga esperienza professionale. Da sempre si è occupato, all’interno del Comune di Milano, di progettazione e pianificazione urbana, con particolare competenza sui progetti urbanistici complessi più importanti della città, tra i quali l’area Porta Nuova, il Portello, Citylife, Expo 2015 e MIND, Darsena, gli Scali ferroviari dismessi e Bovisa. L’esperienza sviluppata abbraccia le diverse tematiche della rigenerazione della città e dell’attuazione del Piano di Governo del Territorio.Riccardo Dell’Ossoarchitetto, Professore di Composizione Architettonica e Urbana formatosi al Politecnico di Milano insegna presso l’Università di Catania ed è stato visiting professor in università nazionali e internazionali. È Direttore del Open Source Lab, laboratorio di ricerca universitario sui temi della città contemporanea. È stato consulente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Milano, della Metropolitana Milanese, di Atac di Roma e altri enti pubblici partecipando alla redazione di piani urbanistici e dei trasporti. Ha partecipato a concorsi con progetti vincitori e segnalati, mostre e convegni sull’architettura e sulla morfologia urbana. Ha pubblicato numerosi saggi e libri su Milano, sulle Esposizioni Universali e sul dibattito disciplinare.

Riccardo Dell’Osso, Giancarlo Tancredi | Maggioli Editore 2023

Villaggio Olimpico e Paralimpico di Predazzo, cosa prevede il progetto

Con una nota del 13 agosto 2024, l’Agenzia del Demanio ha reso noto che sono stati avviati i cantieri per la realizzazione del Villaggio Olimpico e Paralimpico presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza a Predazzo, per ospitare gli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Sostenibilità, sicurezza, riqualificazione del tessuto urbano e innovazione sono i criteri alla base del progetto che, una volta terminato l’evento olimpico, restituirà al territorio un’area completamente rigenerata e riconnessa all’ambiente circostante, in un luogo ad alta vocazione turistica.

L’accordo siglato nel 2022 tra l’Agenzia del Demanio, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), la Fondazione Milano Cortina 2026, la Provincia autonoma di Trento ed il Comando Generale della Guardia di Finanza, prevede infatti – oltre alla ridistribuzione degli spazi interni di alcuni edifici della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN), secondo le normative del CONI – la costruzione di un nuovo fabbricato destinato agli atleti su un terreno di proprietà dello Stato vicino all’area della scuola, adatta ad essere temporaneamente adibita a Villaggio Olimpico.

Villaggio Olimpico e Paralimpico di Predazzo, i primi interventi

I primi interventi – a cura del Servizio Opere Civili della Provincia autonoma di Trento, che ha la funzione di stazione appaltante – riguardano la demolizione e la ricostruzione delle officine del padiglione Latemar, la ristrutturazione dell’edificio storico Macchi, la nuova edificazione del padiglione Olimpico e alcuni lavori all’interno del padiglione Nicolaucich.

Al termine dei lavori, e soprattutto al termine dell’evento Olimpico, la Guardia di Finanza avrà a disposizione circa 800 posti letto, due nuovi edifici ad elevata efficienza energetica (conformi al protocollo nZEB, nearly Zero Energy Building) realizzati con struttura in acciaio e legno, quattro immobili recuperati (di cui uno vincolato), tutti privi di barriere architettoniche.

L’Agenzia del Demanio partecipa all’operazione con un investimento di circa 5 milioni di euro e, tramite la Direzione Territoriale Trentino-Alto Adige, ha condotto le attività di diagnosi sismica ed energetica sugli edifici.

 

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