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diFederico Nicoletti

Successo per la prima emissione da 3 milioni: la socità di San Michele al Tagliamento valuta già il bis

La prima emissione da 3 milioni di euro è stata da tutto esaurito. E così il campeggio studia il bis, con altre operazioni per ospiti e dipendenti. Non si ferma nemmeno a Ferragosto la diversificazione finanziaria delle imprese venete oltre il canale bancario attraverso i minibond, che vede il Nordest tra le aree più dinamiche. Anzi, in linea con il periodo, l’ultima emissione riguarda una struttura turistica, Bibione Mare spa, il gruppo di San Michele al Tagliamento della famiglia Sartori che gestisce i camping Capalonga, Tridente e Lido, oltre a un hotel, e il porto turistico Portobaseleghe, con 400 posti barca, in un’offerta integrata da otto piscine, 14 campi sportivi e 12 tra bar e ristoranti.

Il primo è stato un successo

La società turistica ha emesso il 6 agosto il minibond da 3 milioni, chiuso in tre giorni in overbooking, con richieste rimaste inesaudite, attraverso il portale di crowdfunding Fundera, in un’operazione di rilievo per l’esempio che costituisce per le imprese e lo sviluppo di una filiera finanziaria locale. E con il bis che potrebbe decollare con emissioni in autunno per ospiti e dipendenti. Il minibond è a sei anni (scadenza 2030), garantito all’80% dal Fondo centrale di garanzia, e paga agli investitori un tasso variabile del 3% sulla media dell’Euribor a 6 mesi (il rendimento annuo è sul 6,5%) coordinato da Frigiolini & Partners Merchant, il gruppo genovese specializzato nelle emissioni di Minibond ben presente anche nelle iniziative venete, nei ruoli di consulente dell’emittente, arranger, coordinatore di processo e servicer del minibond, collocato con il portale Fundera, il primo autorizzato da Consob con le nuove regole di novembre 2023, che ha all’attivo dal 2020 120 emissioni per 102 milioni di euro.




















































I partner

Nell’operazione sono intervenuti la finanziaria regionale Veneto Sviluppo, che ha sottoscritto il minibond per 1,5 milioni, insieme a Cofidi Veneto, il confidi vigilato con base a Venezia, parte del sistema Confartigianato, la filiale di Verona di Banca di Asti, ma anche la Pordenonese Monsile, la Bcc friul-veneta che oltre ad investitore è stata anche banca di regolamento, ovvero la banca che regola la vendita dei titoli e l’incasso dei corrispettivi, «per testimoniare alle nostre aziende clienti – come dice il direttore generale, Gianfranco Pilosio – che oltre a garantire i normali affidamenti possiamo sostenerle nella loro crescita con questa forme di finanziamento».
Finanza a medio termine che servirà a Bibione Mare spa per i piani d’investimento nelle strutture e per acquisizioni, comprese le gare legate alla direttiva Bolkenstein. «La nostra prima esperienza nei minibond, anche per provare il sistema di finanziamento, si è conclusa con successo – sostiene Bruno Sartori di Bibione Mare spa -. Lo riteniamo uno strumento da usare in parallelo ai canali bancari, che potrà agevolare la realizzazione dell’importante piano di investimento del nostro gruppo per i prossimi anni».

Per dipendenti e clienti

Un’iniziativa che potrebbe diventare la prima di una serie. Anche rivolgendosi, sempre con Fundera, non solo agli investitori professionali, com’è possibile, con le nuove regole europee, per le emissioni delle spa. «Per il futuro sono già allo studio, con i nostri advisor, un’emissione dedicata ai dipendenti e collaboratori e una per i nostri clienti, cosicché possano, al contempo, esser remunerati, sentirsi partecipi al proprio benessere in vacanza e, tornando, verificare dove sono state impegnate le loro risorse – aggiunge Sartori -. Il minibond può anche offrire a dipendenti, fornitori e clienti una possibilità di remunerazione e, nei dipendenti-investitori, creare una maggior fidelizzazione, per condividere obiettivi e risultati aziendali».

I rischi? Ci sono le regole

Ma non sarà rischioso per clienti e dipendenti? «I portali di crowdfunding devono applicare le stesse regole di garanzia della direttiva Mifid a cui sono tenute ad esempio le banche – dice Leonardo Frigiolini, presidente di F&P Merchant e amministratore delegato di Fundera -. E gli sviluppi nel mercato dei minibond con i portali di crowdfunding che diffondono, noi diciamo atomizzano, le emissioni di minibond permettono di aumentare i potenziali investitori e riequilibrare domanda e offerta su una più equa negoziazione tra le parti. I portali non migliorano un’azienda, ma ne amplificano visibilità e possibilità di collocamento, potenziando la possibilità di costituire quel secondo pozzo finanziario, al fianco del canale bancario, di cui sarà sempre più indispensabile disporre. Sviluppi che possono costituire carte di pregio da giocare anche per le banche territoriali nella diversificazione del business nella finanza di mercato, forti della relazione con i clienti, senza delegare ad altri l’accompagnamento dei clienti che si avvicinano a questi nuovi strumenti».

13 agosto 2024

 

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