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Il 7 agosto 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo delle nuove regole previste dalla delega fiscale in tema di riscossione. Il Decreto Legislativo n. 110/2024 rappresenta una tappa fondamentale per l’evoluzione del sistema di riscossione in Italia, perseguendo obiettivi di efficienza, modernizzazione e semplificazione delle procedure. Di seguito, analizziamo le principali novità introdotte dal decreto.

Pianificazione e discarico: nuovi adempimenti per l’Agente della Riscossione

Il decreto prevede una pianificazione annuale delle attività di riscossione, con l’obiettivo di raggruppare i crediti per codice fiscale e migliorare l’efficienza del sistema. Gli adempimenti a carico dell’agente della riscossione includono la notifica tempestiva delle cartelle di pagamento e la gestione delle attività di recupero coattivo. Una novità importante è la procedura di discarico automatico dei crediti non riscossi entro il quinto anno dall’affidamento, con possibilità di discarico anticipato in caso di fallimento del debitore o mancanza di beni aggredibili.

Gli enti creditori avranno la possibilità di gestire direttamente la riscossione coattiva o di affidarla a soggetti privati. In caso di nuove informazioni patrimoniali o reddituali riguardanti il debitore, il carico può essere riaffidato all’Agenzia delle Entrate-Riscossione per ulteriori due anni. Il decreto disciplina anche le verifiche e i controlli sull’operato dell’agente della riscossione, prevedendo sanzioni in caso di inadempimenti che portino alla prescrizione del credito.

Integrazione logistica tra Agenzia delle Entrate e Riscossione

Un’importante novità riguarda l’integrazione logistica tra l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo passaggio mira a ottimizzare le risorse e le strutture, facilitando la cooperazione tra i due enti per una gestione più efficace dei crediti fiscali. La riscossione potrà avvalersi di soluzioni allocative già in uso presso l’Agenzia delle Entrate, anche per quanto riguarda gli immobili demaniali e gli edifici di proprietà di fondi pubblici di investimento.

Il decreto modifica la disciplina sull’impugnabilità dell’estratto di ruolo, specificando nuove ipotesi in cui è possibile proporre ricorso contro il ruolo e la cartella di pagamento. Tra queste, il rischio di pregiudizi per il debitore legati a rapporti con la pubblica amministrazione, operazioni di finanziamento, o cessione di azienda. Tali modifiche rafforzano la tutela dei diritti dei contribuenti, garantendo maggiore trasparenza nelle procedure di riscossione.

Dilazione dei pagamenti per i contribuenti in difficoltà

Per i contribuenti in situazione di difficoltà economica, il decreto introduce nuove possibilità di dilazione dei pagamenti. A seconda dell’importo del debito e della documentazione presentata, la rateazione può variare da un minimo di 84 a un massimo di 120 rate mensili. Viene anche previsto un monitoraggio da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per valutare l’estensione della dilazione fino a 120 rate per le richieste presentate a partire dal 1° gennaio 2031.

Il decreto amplia la disciplina dell’accertamento esecutivo ad una serie di nuovi atti impositivi emessi dall’Agenzia delle Entrate, inclusi avvisi di rettifica e liquidazione. Questa estensione mira a concentrare le attività di riscossione, semplificando e accelerando i processi a carico dei contribuenti.

Viene introdotta una nuova disciplina per la riscossione nei confronti dei coobbligati solidali. In caso di rateazione concessa al debitore principale, la prescrizione del credito è sospesa anche nei confronti dei coobbligati per tutta la durata del piano di rateazione. Questa misura garantisce una maggiore equità e trasparenza nella gestione delle obbligazioni solidali.

Semplificazione delle procedure di compensazione

Infine, il decreto semplifica le procedure di compensazione tra rimborsi fiscali e debiti iscritti a ruolo, introducendo novità significative per la gestione dei rimborsi superiori a 500 euro. L’agente della riscossione potrà trattenere le somme da rimborsare in caso di mancata compensazione, fino all’avvio di eventuali azioni esecutive.

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