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Parte da Roma la sfida del Piano colonnine messo in campo dal governo per centrare gli obiettivi Ue e la scadenza del Pnrr delle nuove colonnine di ricarica pubbliche per auto green. Il pacchetto più generoso di nuovi impianti da installare spetta infatti alla Capitale, con 700 nuovi siti da attivare entro il 2025 rispetto ai 4.451 già esistenti, secondo quanto emerge dal nuovo bando rivolto alle imprese pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Ci sarà tempo fino al 7 ottobre per dare una spinta al piano e spendere quello che rimane della rotta avviata l’anno scorso: 639 milioni a fondo perduto messi in campo dal Pnrr per altri 18.380 impianti su strade urbane ed extraurbane (in tutto erano oltre 21mila), di cui 7.500 stazioni di ricarica rapida super veloci lungo le strade extraurbane e 10.880 stazioni nei centri urbani. In un anno o poco più l’Italia deve incrementare di un terzo la rete esistente (56.992 punti di carica secondo i dati Motus-E al 30 giugno scorso) per arrivare a sfiorare gli 80mila punti di ricarica distribuiti sul territorio nazionale nel 2025 e avvicinarsi al traguardo di 110mila fissato per il 2030.

GLI OBIETTIVI

Un obiettivo necessario da centrare per raggiungere della strategia green europea del “Fit for 55” che prevede 3 milioni di colonnine in tutto il Vecchio Continente tra 10 anni. Oggi ce ne sono appena 250mila in Ue. Non solo. Un’adeguata rete di ricarica è indispensabile per far decollare il mercato delle auto elettriche che sta registrando una frenata. Basti pensare ai 6,6 milioni di veicoli previsti dal Pniec, il Piano nazionale integrato energia e clima, per il 2030 contro le 450 mila auto attuali.

Il doppio binario del governo guarda però anche alle famiglie. In questo caso al momento la dote disponibile è di 20 milioni e un terzo è già stato prenotato, stando ai numeri del Ministero delle imprese e del Made in Italy: a un mese dall’avvio del bonus sono 5.319 le domande di contributo già presentate, per un importo richiesto di circa 6,3 milioni. Ma altrettante stanno finalizzando l’iter sulla piattaforma Invitalia. Del resto si tratta di un bonus ghiotto visto che è previsto un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture di ricarica come colonnine o wall box. Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. Tenendo presente che un impianto per abitazione indipendente può costare indicativamente tra i 1.600 e i 2.200 euro.

LE RISORSE

Le imprese o i Raggruppamenti temporanei di imprese (Rti) che puntano alle risorse del Pnrr, possono contare su contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40% delle spese ammissibili, e cioé fino a 65mila euro. Nel dettaglio, per le colonnine nei centri urbani, queste riguardano l’acquisto e la messa in opera di stazioni di ricarica da almeno 90 kW di potenza, mentre per le infrastrutture extraurbane si parla di almeno 175 kW.

Nei numeri del bando è anche evidente quali saranno le aree (il piano prevede 88 ambiti regionali) più interessate dalla spinta. Se dunque la capitale è in testa per la dote assegnata, a seguire nella top ten ci sono Napoli (532 punti di ricarica da installare), Torino (480), Milano (404 rispetto alle 3.600 già esistenti), Palermo (384), Firenze (238), Lecce (209), Bologna (207), Cosenza (204) e Bari (200). In tutto nelle aree urbane del Lazio, tra Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo arriveranno oltre mille colonnine in più. Senza considerare le oltre 500 previste dal bando per le aree extraurbane della Regione. In tutto arriveranno oltre 1.500 colonnine di ricarica in più rispetto alle 5.641 fotografata dall’ultima elaborazione Motus-E di giugno. La Regione con più punti green resta però la Lombardia, che ne conta 10.902.

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