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Altri due mesi per terminare la fase uno dei lavori di bonifica messa in sicurezza permanente “del sito di interesse regionale (ex Sin) di Mardimago”.

Dopo alcune proroghe e sospensioni, l’intervento, che aveva una scadenza fissata per il 31 luglio scorso, su richiesta della stessa ditta che sta lavorando al sito, la Ecostile srl di Pordenone, ha chiesto al Comune di Rovigo un allungamento dei tempi di ultimazione. La proroga è stata concessa e, quindi, il termine dei lavori slitta di ulteriori 60 giorni “naturali e consecutivi”. La concessione della proroga arriva a due anni di distanza dall’inizio dei lavori. Lavori che avrebbero dovuto essere conclusi entro il 20 dicembre 2022, dopo comunque una prima proroga di sette giorni rispetto al termine contrattuale che sono andati ad aggiungersi ai 105 giorni previsti dal contratto e a 33 giorni di sospensione lavori concessi successivamente.

Nel frattempo, rispetto al progetto iniziale sono state varate due varianti in corso d’opera. A questo punto, i lavori di bonifica del sito dovrebbero terminare tra la fine di settembre e i primi di ottobre. E questa è solo la fase uno. Perché poi è prevista una fase due, la più consistente. Infatti, il progetto complessivo, dall’importo totale di 1.360.985,59 euro, è articolato in due diversi passaggi: il primo, appunto la fase uno, vale 149.146,74 euro. La fase due euro si attesta sulla cifra di 1.211.838,85 euro.

I lavori di bonifica e messa in sicurezza della “discarica” di Mardimago sono stati attesi per anni. Solo nell’aprile 2021, con l’allora amministrazione Gaffeo, è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori.

L’intera vicenda risale alla fine degli anni ‘90, quando nell’area un privato aveva realizzato un deposito per lo stoccaggio e la lavorazione di fluff da industria automobilistica, oltre ad altri rifiuti. Nel 2001, il sito di Mardimago, insieme a quello gemello dell’ex zuccherificio di via San Francesco a Lama Polesine, a Ceregnano, è stato dichiarato, con apposito decreto ministeriale, “Sito di bonifica di interesse nazionale” e successivamente, nel 2002, è stato perimetrato. La superficie totale del sito, secondo i dati forniti dalla Regione Veneto, è pari a circa 75.000 mq, di cui circa 37.000 mq di proprietà Polaris, e 38.000 mq di competenza pubblica. Le criticità ambientali che interessano l’area privata riguardano principalmente la presenza di varie tipologie di rifiuti interrati ed abbancati (fluff, sali da conceria, resi da edicola), invece, per quel che concerne l’area pubblica, questa è interessata da smaltimento abusivo di rifiuti. Nel 2013, poi, il ministero dell’ambiente ha individuato il sito di Mardimago e Ceregnano tra quelli che non soddisfano più determinati requisiti di legge, e che “pertanto non sono più compresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale” rimettendo in capo alla Regione “la competenza per l’approvazione delle necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica della porzione di territorio già compreso nel perimetro del sito”.

Così, nel 2014, la Regione ha approvato il progetto di bonifica e, a fine 2018, ha reso disponibile il finanziamento necessario alla copertura dei costi.



 

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