diLuigi Ferrarella
«Incompetenza territoriale». Ma per l’ex tesoriere della Lega è scattata la prescrizione
Esatta la ricostruzione dei 40.000 euro dati nel 2016 da Esselunga all’Associazione Più Voci dell’allora tesoriere della Lega Nord, il deputato Giulio Centemero, e giusta l’individuazione del reato di «illecito finanziamento al partito» sebbene all’epoca appunto triangolato (schema ad esempio analogo, per i pm genovesi, a una delle accuse al governatore dimissionario della Liguria Giovanni Toti per spot pagati da Esselunga sul maxischermo di una tv genovese): ma — rileva ora la Cassazione — hanno sbagliato a fare il processo a Milano i giudici che in Tribunale nel 2022 e in Appello nel 2023 condannarono Centemero a 8 mesi. Per questa incompetenza territoriale milanese la Cassazione annulla la condanna del parlamentare, e trasmette gli atti alla ritenuta competente Procura di Bergamo. Che però non farà in tempo a ricominciare da capo, perché il termine di prescrizione del reato si è consumato al più tardi già 2 mesi fa, il 5 giugno scorso.
Per la VI sezione della Suprema Corte (presidente Ricciarelli, relatore Rosati) fu la «Lega Nord l’esclusivo destinatario finale» dei 40.000 euro erogati dall’Esselunga dell’allora patron (poi scomparso) Bernardo Caprotti all’Associazione Più Voci, presieduta da Centemero che presiedeva anche Radio Padania ed era tesoriere del partito; e Più Voci alleviò i debiti di Radio Padania versando 10.000 euro all’emittente e gli altri 30.000 alla sua concessionaria di pubblicità posseduta dalla Pontida Fin srl del partito, a riprova che i soldi di Esselunga erano per la Lega, e che «tutti i vari soggetti intermedi costituivano nient’altro che altrettanti schermi» in «operazioni di finanziamento elusive dell’obbligo di trasparenza» stabilito dalla legge.
Ma allora (come propugnato in subordine dai difensori Giovanni Ponti e Roberto Zingari) conta non la sede — Milano — dell’accordo tra le parti, o della società che dichiarò a bilancio il finanziamento, ma «il luogo in cui il finanziamento è ricevuto dal soggetto giuridico semplice paravento» del partito (qui Più Voci), perché è in quel momento che «il partito realmente destinatario» (qui la Lega) «ne acquisisce la disponibilità effettiva». E siccome Esselunga nel 2016 versò i soldi a Più Voci sul conto di una banca di Seriate (Bergamo), la giusta competenza sarebbe dovuta essere il Tribunale di Bergamo.
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