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Più telefoni e pc e meno alimentari e abbigliamento. I consumi degli italiani hanno subito una rivoluzione negli ultimi trent’anni. Lo rileva uno studio dell’Ufficio Studi di Confcommercio che ha analizzato, dal 1995 ad oggi, dove spendono i propri soldi le famiglie italiane. E il risultato è presto detto: telefonia etecnologia e in parte tempo libero vincono su tutto. Caro-vita, crisi economica, perdita del valore d’acquisto dei salari, instabilità sociale ed economica hanno frenato, in tre decenni due settori tradizionali, abbigliamento (gli ultimi saldi estivi ne sono un esempio) e alimentari (-10,6%), ma hanno fatto fare boom a telefonia (+6500%), prodotti tecnologici (+962%) e tempo libero (+90% in alcuni ambiti).

Le famiglie nel 2024 hanno ricominciato a consumare di più. In media si calcola una spesa pro- capite di 21.778 euro, in aumento dell’1,3% sul 2023, ma sotto il livello pre-pandemia e con uno scarto di 138 euro sul record raggiunto nel 2007. Consumi ripartiti ma cambiati. A trainare in questi anni sono stati i telefoni (+6500% in termini reali) e i prodotti tecnologici (+962%).L’analisi parte dal 1995, cinque anni dopo l’arrivo del primo cellulare in Italia (l’iPhone sbarcò da noi 12 anni dopo). Da quel momento l’incremento è stato continuo ed è stato un vero e proprioboom. L’unico altro comparto che “se la gioca” è quello del tempo libero, con in particolare i servizi ricreativi e culturali che segnano +90%. Restano invece leggermente sotto i livelli pre-Covid, anche se in ripresa forte, le spese nel settore turistico: viaggi e vacanze.
Quello che colpisce è tutto il resto. Gli italiani spendono per alimentari il 10,6% in meno rispetto a tre decenni fa. E a seguire tutti gli altri acquisti più tradizionali: abbigliamento (-3,9%), mobili ed elettrodomestici (-3,5%). È in calo anche il consumo di elettricità e gas (-16,6%). La debolezza dei consumi nel settore abbigliamento è evidenziata anche dai dati “allarmanti” di Federmoda Confcommercio sui saldi estivi. Nel primo semestre dell’anno il calo del settore moda è stato del 4,6% e nel mese delle promozioni (luglio), la diminuzione delle vendite ha superato l’8%.

Guardando al 2024 in particolare emergonoil+5,6% rispetto al 2023 della categoria viaggi e vacanze (720 euro, contro i 681,9 dell’anno scorso e dei 678,6 del 2007) e il +8% della telefonia (153,4 euro, contro i 142 dell’anno prima ma soprattutto quasi dieci volte di più rispetto ai 16,1 di diciassette anni fa). Si nota anche il+4,5% dei prodotti audiovisivi: 229,5 euro contro 219,5 dell’anno scorso e 67,2 del 2007. E poi il Tempo libero in generale: nel 2024 la spesa pro-capite è di 1560 euro, l’1,3% in più dell’anno scorso (1538,8 euro). Rispetto al 2007 (1302,1 euro) si spendono oggi praticamente 258 euro in più l’anno.
“Quest’anno i consumi legati al tempo libero e quelli della filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza. Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione e dagli investimenti del Pnrr. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può e deve sostenere redditi e consumi delle famiglie”, ha commentato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.



 

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