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Novità per quanto riguarda il bando di gara (pubblicato lo scorso febbraio) per i lavori relativi a messa in sicurezza, bonifica e infrastrutturazione primaria dell’ex Yard Belleli che misura circa 230 mila metri quadrati rientrante nell’area SIN di Taranto. La procedura di affidamento è infatti tuttora in corso, ma è stata conclusa la valutazione dell’offerta tecnica ed economica e, pertanto, nei prossimi giorni Sogesid pubblicherà la graduatoria. Secondo quanto riferito dalla società in house del ministero dell’Ambiente, a fronte della necessità di rimodulare il progetto ed i relativi importi sulla base delle risorse disponibili, in ragione di queste, salvo nuovo aggiornamento legato ai proventi del possibile utilizzo dei ribassi d’asta all’esito delle gare di appalto, si è dovuto optare per la momentanea modifica di alcuni interventi che interessano il nuovo concessionario della industrializzazione dell’area a valle della bonifica.

Ricordiamo che la realizzazione della bonifica del secondo lotto (il primo è già stato bonificato) non è infatti in discussione, a prescindere dalla società che vi andrà ad operare. Per quest’area, i cui interventi sono stati pensati per venire incontro alla richieste e alle esigenze dei gruppi industriali, è previsto in particolare il completamento della bonifica già avviata col primo stralcio, col capping di circa 40 ettari di superficie, il marginamento della falda sul lato interno, dopo quello già ultimato nel primo lotto a ridosso del mare, l’ammodernamento della banchina portuale adiacente all’area interessata alla bonifica, la gestione dell’impianto TAF (trattamento acque di falda). Una volta conclusi i lavori di capping sui primi 110.000 metri quadrati su quest’area Cantieri di Puglia avvierebbe subito i lavori necessari per poter dare il via operativamente alla sua attività nell’arco di trenta mesi, per poi nella seconda fase espandersi – una volta conclusa l’opera di bonifica – nel resto dell’area.

L’altra novità la registrammo lo scorso 4 luglio, quando tornò a riunirsi il Comitato di monitoraggio per l’accordo ex Ferretti, di cui fanno parte il ministero dell’Ambiente (ed altri ministeri interessati) oltre a Comune, Provincia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio. In quell’occasione la società Cantieri di Puglia ha ufficializzato al tavolo di aver sottoscritto un accordo contrattuale ed economico con il gruppo Ferretti, per subentrare nel suo progetto di costruzione di un nuovo sito produttivo nell’area dell’ex Yard Belleli di Taranto, avendo comprato le quote di Ferretti Tech la società creata a suo tempo per la realizzazione del progetto a Taranto. Quello che verrà è parzialmente diverso dal precedente, in particolar modo dal punto nella realizzazione di magazzini e capannoni, per questo ci dovranno essere delle interlocuzioni con i progettisti e con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per verificare se l’approvazione data a suo tempo al progetto Ferretti sia compatibile con quello di Cantieri di Puglia, oppure se sarà necessario approvare una variante. Entro fine mese ci dovrebbe essere una riunione in tal senso. Il progetto Cantieri di Puglia (portato avanti da Sea Style Company e Alba Holding prevede infatti la costruzione di scafi in acciaio e alluminio (e non in vetroresina come nel caso di Ferretti) di megayacht dai 50 metri in su e per farlo occorrono capannoni più alti e più lunghi rispetto a quelli precedentemente previsti, commisurati appunto a gusci di yacht in vetroresina intorno ai 30 metri: probabilmente occorrerà una variazione tecnica che non dovrebbe comportare difficoltà dato il medesimo codice Ateco.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2024/07/04/yard-belleli-subentra-cantieri-di-puglia/)

Resta da capire in che modo e se cambieranno le economie del progetto. Quello del gruppo Ferretti approvato tempo addietro, prevedeva un valore complessivo di 201,2 milioni di euro, di cui 137,5 milioni di finanziamento pubblico (45.500.000 a valere sul Fondo Infrastrutture e 49.810.674,64 a valere su anticipazione dell’Autorità di sistema portuale) per il completamento della bonifica e le opere di infrastrutturazione e 63,6 milioni di investimento privato per l’attrezzaggio e la messa in esercizio di uno stabilimento produttivo per la costruzione di modelli e stampi per la produzione di scafi, coperte e sovrastrutture. Nello specifico la Regione Puglia si era impegnata per un finanziamento pari a 13,4 milioni a valere su proprie risorse nonché per 28,1 milioni di euro a valere sull’anticipazione di FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) disposte dal CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) in quota regionale su proposta del ministro per il Sud. Che su proposta del ministero dello Sviluppo economico aveva approvato un finanziamento di altri 35 milioni di euro, a valere sul FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) di competenza del MiSE, la misura del Contratto di Sviluppo richiesto dal gruppo Ferretti, più altri 14 milioni destinati dal Cis Taranto.

Resta inoltre da capire se il subentro di Cantieri di Puglia a Ferretti, avrà anche un’altra conseguenza: ovvero la rinuncia o meno da parte della società dell’istanza ZES per avviare un programma di attività economiche e/o investimenti nell’interaarea ex Soico. Sull’area che si estende per circa 60.000 mq (di questi 9.462 metri quadri risultano coperti ed in particolare 8.635 metri quadri saranno destinati ad edifici industriali e 827 metri quadri ad edifici civili), Cantieri di Puglia voleva realizzare un polo della nautica nel porto di Taranto, destinato alla costruzione di scafi ed ai successivi allestimenti, nonché alle attività di refitting per yacht di medie-grandi dimensioni. La società aveva chiesto una concessione di 40 anni per “realizzare un cantiere navale per la costruzione ed il refitting di yacht di medio-grandi dimensioni nell’area portuale di Taranto, con conseguente incremento dei traffici portuali ed avvio di attività di innovazione e ricerca per la tracciabilità dei prodotti in arrivo presso l’impianto produttivo, (…) impegnandosi comunque a mantenere le attività in area Zes per la durata di almeno 10 anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, avvalendosi del regime di Zona Franca Doganale”. Il valore dell’investimento sarebbe pari a 63 milioni di euro e prevede già nel primo anno di attività l’impiego di 100 unità lavorative dirette, che dovrebbero raggiungere il tetto di 250 unità entro il terzo anno di attività. Per quanto attiene invece le attività dell’indotto, i numeri parlavano di un iniziale impiego di 15 unità sino a raggiungere la soglia di 250 unità. Sarà una coincidenza, ma anche l’investimento di Ferretti sull’area Belleli sarebbe stato di 63 milioni di euro. A fronte di questa eventuale rinuncia, sarà possibile per altre società avanzare istanza ZES per l’area ex Soico, che l’Autorità Portuale intende comunque destinare ad altre attività.

Anche il progetto Ferretti avrebbe dovuto avere anche una ricaduta occupazionale stimata di circa 200 unità. In questo caso però, urge fare ancora una volta una precisazione che riportammo tempo addietro: nel contratto sottoscritto con il gruppo Ferretti era prevista la clausola sociale che prevedeva che il 50% dei posti di lavoro dovrà arrivare dal bacino degli ex TCT. Dunque, in realtà i nuovi posti veri e propri sarebbero dovuti essere 100. Sempre nelle speranze e nei propositi iniziali, vi era la possibilità di creare un indotto di imprese tale da poter consentire l’assunzione dei tanti lavoratori inattivi da anni a causa della chiusura di molti siti produttivi tra Taranto e provincia. Obiettivo che sembra voler perseguire e proseguire Cantieri di Puglia. Staremo a vedere. E soprattutto si spera che i tempi previsti dal bando per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area saranno rispettati senza incappare in lungaggini burocratiche o in errori tecnici come accaduto sul fronte della vasca di colmata (che di fatto confina via terra proprio con l’ex Yard Belleli).

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2024/08/02/per-i-dragaggi-ora-servono-270-milioni-1/)

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