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Un aiuto per i ragazzi che frequentano il convitto Sperti, a Belluno. Provincia e Consorzio Bim Piave assicurano un contributo per le famiglie degli studenti delle “terre alte”, costretti ad alloggiare in città per poter frequentare le scuole del capoluogo. Per il prossimo anno scolastico 2024-2025 è stato deciso di istituire un voucher con cui le famiglie potranno sostenere i maggiori costi previsti a loro carico dalla gestione dello Sperti. Le rette infatti sono passate da 520 e 680 euro mensili e i 160 euro di differenza saranno coperti da un fondo messo a disposizione congiuntamente da Provincia e Bim. La disposizione è stata comunicata a Kairos e Opera diocesana San Martino (proprietaria dell’immobile di via Feltre che ospita il convitto) nel corso di una riunione convocata da Provincia e Bim a cui hanno partecipato il presidente del Consorzio Marco Staunovo Polacco e la consigliera provinciale delegata all’istruzione Vanessa De Francesch.

«Si tratta di un aiuto concreto alle terre alte che vuole agevolare il diritto allo studio» spiega la consigliera De Francesch. «Per chi abita nelle aree più periferiche della provincia, la scelta della scuola superiore non è sempre dettata solo dalle inclinazioni, ma troppo spesso da motivazioni di natura logistica. E in assenza di convitti statali a Belluno, è quanto mai importante il servizio offerto dallo Sperti. Per questo, insieme al Bim in un gioco di squadra territoriale e a beneficio delle famiglie, abbiamo pensato a un voucher per coprire i maggiori costi a carico degli utenti del servizio. Ora si tratta di definire nel dettaglio le modalità di erogazione e l’importo totale che metteremo a disposizione noi e il Consorzio».

Intanto, Provincia e Consorzio Bim Piave hanno chiuso anche l’accordo per il pregresso, vale a dire i contributi per l’anno scolastico 2023-2024. In base all’ammontare delle rette dello scorso anno, sono stati impegnati 45mila euro (a metà tra Bim e Provincia). Queste risorse saranno erogate all’Opera diocesana che aveva contribuito a tenere basse le rette lo scorso anno. 

«Rimane alta l’attenzione di un servizio che è importante per le famiglie, ma che come è normale che sia risulta oneroso» afferma il presidente del Consorzio Bim Piave Marco Staunovo Polacco. «Il contributo per lo scorso anno e quello per il prossimo sono misure di aiuto verso quella parte di territorio che sconta la perifericità. È uno strumento di perequazione territoriale che serve a ridurre le distanze fisiche e aumentare le possibilità di formazione e studio per i nostri ragazzi». 

 

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