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Il governo italiano ha annunciato un ambizioso piano di incentivi per il settore automotive, che prevede un notevole investimento di fondi e un cambiamento di strategia per sostenere la produzione locale e aiutare i cittadini meno abbienti. Di seguito, i dettagli del piano e le sue implicazioni per il futuro dell’industria automobilistica in Italia.

Fondo da 750 milioni nel 2025 e 1 miliardo dal 2026

Il fondo automotive sarà dotato di 750 milioni di euro per il 2025, con un incremento a un miliardo annuo dal 2026 al 2030. Questo finanziamento pluriennale è destinato a supportare il settore attraverso una serie di incentivi mirati. L’obiettivo principale è quello di promuovere la produzione di veicoli a basse emissioni, incentivare la rottamazione di veicoli vecchi e inquinanti, e fornire bonus ai cittadini con minori possibilità economiche.

Sostegno alla produzione locale

Il piano del governo mira a favorire la produzione di auto che incorporano componenti europei, con una particolare attenzione alla componentistica italiana. L’idea è di limitare l’uso di materiali e pezzi prodotti fuori dall’Unione Europea, in particolare dalla Cina. Le case automobilistiche dovranno dimostrare che almeno il 40% dei componenti di un modello è prodotto in Europa per poter accedere ai sussidi statali.

Presentazione del decreto a settembre

Entro settembre, il Ministero dei Trasporti presenterà un decreto ad hoc per implementare queste misure. L’obiettivo è di evitare conflitti con la Commissione Europea in materia di concorrenza e aiuti di Stato. Il nuovo sistema di incentivi sarà disegnato per stimolare sia la domanda che l’offerta, garantendo la sostenibilità delle produzioni locali e incoraggiando la domanda di veicoli assemblati in Europa con componenti prodotti localmente.

Tavolo al Mimit

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato il piano ai sindacati e ai rappresentanti dell’industria, tra cui Stellantis. Durante l’incontro, Urso ha spiegato la necessità di un cambiamento di strategia, sottolineando che l’ecobonus attuale non ha portato all’incremento di produzione previsto in Italia.

Nuovo piano di incentivi: focus sull’offerta

A fronte del mancato aumento della produzione, il nuovo piano sposterà le risorse verso il fronte dell’offerta. Urso ha dichiarato che è necessario agire più sul lato dell’offerta per migliorare i livelli produttivi nazionali. Il nuovo meccanismo di incentivi privilegerà le produzioni con un alto contenuto di componentistica europea e introdurrà parametri innovativi come l’impronta ecologica e la cybersecurity.

Modello francese e concorrenza cinese

Il piano del governo italiano guarda al modello francese per combattere la concorrenza cinese. In Francia, sono stati introdotti sistemi che penalizzano i modelli inquinanti non solo sulla base delle emissioni, ma anche considerando l’intero ciclo di vita del veicolo. Inoltre, l’UE ha già introdotto nuovi dazi contro i produttori cinesi per contrastare le pratiche di dumping.

Cooperazione con la Cina

Nonostante le misure per incentivare la produzione locale a discapito di quella cinese, l’Italia non chiude le porte alla cooperazione con la Cina. La casa automobilistica cinese Dongfeng Motors sta pianificando di aprire uno stabilimento in Italia per servire il mercato europeo. Il ministro Urso ha annunciato incontri con diverse case automobilistiche cinesi per esplorare possibilità di cooperazione industriale.

Conclusioni

Il nuovo piano di incentivi auto del governo italiano rappresenta un significativo passo avanti per sostenere la produzione locale e promuovere la sostenibilità. Con una strategia mirata a favorire le componenti europee e a sostenere i cittadini meno abbienti, l’Italia punta a rafforzare il settore automotive e a stimolare la crescita economica del Paese. Per scoprire ulteriori incentivi destinati alle imprese italiane, visita la nostra pagina dedicata ai bonus imprese.

 

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