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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha recentemente annunciato un nuovo significativo finanziamento per i “Contratti di sviluppo” e gli “Accordi di sviluppo”, stanziando oltre 1,5 miliardi di euro.


Questa iniziativa, fortemente voluta dal ministro Adolfo Urso, mira a potenziare gli investimenti delle aziende e a promuovere lo sviluppo economico delle regioni italiane, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del Paese.

Si tratta di un investimento che può rappresentare un’importante opportunità per le imprese italiane al fine di ottenere supporto economico per progetti strategici, favorendo così la crescita economica, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile dei territori.

Nuovo finanziamento del MIMIT per i contratti e gli accordi di sviluppo

Il nuovo finanziamento del MIMIT proviene da diverse fonti, tra cui le Leggi di Bilancio degli ultimi anni (2020-2023), economie accertate e i proventi delle aste relative alle quote di emissione. Di questa somma, una parte significativa sarà destinata a sostenere progetti già approvati ma non ancora finanziati a causa di carenze di copertura economica.

In dettaglio, la distribuzione dei fondi è la seguente:

  • 942 milioni di euro per programmi di sviluppo industriale, inclusi quelli legati alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
  • 311 milioni di euro per progetti mirati alla tutela ambientale.
  • 240 milioni di euro per lo sviluppo di attività turistiche.
  • 40 milioni di euro per interventi nel capitale di rischio.

In cosa consistono questi strumenti di finanziamento?

Contratti ed accordi di sviluppo, istituiti nel 2008 e operativi dal 2011, sono strumenti fondamentali per sostenere progetti di investimento di grandi dimensioni, strategici e innovativi. Nel corso degli anni, la normativa che regola questi contratti è stata modificata per rendere più agevoli le procedure di accesso e rispondere meglio alle esigenze delle imprese.

L’attuale quadro normativo consente il finanziamento di programmi di sviluppo industriale, tutela ambientale e attività turistiche, con un’attenzione particolare agli investimenti nelle aree interne del Paese e al recupero di strutture edilizie dismesse. Per questi ultimi, la soglia minima di investimento è stata abbassata a 7,5 milioni di euro.

Gestione e accesso

La gestione di questi incentivi è affidata a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Le aziende interessate, italiane o estere, possono presentare i loro progetti secondo le modalità indicate da Invitalia, che valuterà le domande in base all’ordine cronologico di presentazione e alle risorse disponibili.

Agevolazioni e requisiti

Le agevolazioni previste includono:

  • finanziamenti agevolati
  • contributi in conto interessi
  • in conto impianti
  • e diretti alla spesa

Gli incentivi si erogano con entità variabile a seconda del tipo di progetto, della localizzazione e delle dimensioni dell’impresa. In particolare, per i programmi di tutela ambientale e di trasformazione dei prodotti agricoli sono previsti criteri specifici.

Inoltre, per i programmi di sviluppo di rilevante dimensione strategica, con investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro (o 20 milioni per il settore agricolo), è possibile attivare una procedura accelerata (fast track) per la sottoscrizione di accordi di Sviluppo. Questi accordi consentono una riduzione dei tempi di valutazione e un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali.

Il testo del decreto ministeriale di rifinanziamento

Qui il documento completo.

 

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