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Il Ministro Urso ha annunciato diverse novità sui nuovi incentivi auto, con la Cina che potrebbe essere una nuova alleata per il settore automotive nazionale


9 agosto 2024

Il governo italiano è pronto a cambiare il meccanismo degli incentivi per l’acquisto di veicoli, introducendo cambiamenti profondi che potrebbero avere un impatto significativo sul settore automobilistico nazionale. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese, ha delineato le principali novità durante il recente Tavolo Automotive, dove ha anticipato l’introduzione di una prospettiva pluriennale per gli incentivi e l’adozione di una “formula alla francese“.

Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato rappresentanti di Stellantis, della filiera produttiva, dei sindacati e delle associazioni datoriali, Urso ha esaminato l’efficacia degli attuali incentivi. Pur riconoscendo i progressi compiuti in alcuni ambiti, il ministro ha ammesso che uno degli obiettivi chiave del governo, ovvero l’incremento della produzione italiana, non è stato raggiunto. “Con il nuovo Ecobonus ci eravamo posti cinque obiettivi prioritari“, ha spiegato Urso. “I primi quattro aspetti, come il supporto alla transizione energetica e il sostegno alle fasce meno abbienti, sono stati molto soddisfacenti, ma non il quinto, che riguarda l’aumento della produzione negli stabilimenti italiani“.

In particolare, il ministro ha evidenziato il mancato successo nell’aumentare i volumi produttivi di modelli come la Panda a Pomigliano e la 500 elettrica a Mirafiori, indicando la necessità di un cambiamento nell’approccio agli incentivi.

 

Gli incentivi del futuro

Le dichiarazioni di Urso gettano le basi per una revisione sostanziale dell’impianto delle agevolazioni, che sarà discussa in dettaglio durante le prossime riunioni tecniche. Il nuovo schema di incentivi si concentrerà su bonus maggiori per le auto a basse emissioni, incentivi per la rottamazione di veicoli inquinanti e un sostegno mirato alle fasce meno abbienti della popolazione. Un cambiamento chiave sarà lo spostamento delle risorse dal lato della domanda a quello dell’offerta, con una programmazione pluriennale delle risorse, come indicato dal ministro: “È nostra intenzione realizzare una programmazione pluriennale delle risorse“.

Urso ha ricordato che il fondo Automotive, che dispone di 750 milioni di euro per il 2025 e di un miliardo annuo dal 2026 al 2030, rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro del settore in Italia. Tuttavia, nel tavolo automotive di febbraio, Urso aveva dichiarato che, se gli incentivi di quest’anno – esauriti in meno di 8 ore per le elettriche non sarebbero stati un successo, avrebbe spostato i fondi: “Se quest’anno il trend non dovesse cambiare, nonostante le ingenti risorse che stiamo mettendo in campo, destineremo le ulteriori risorse del ‘fondo automotive’ esclusivamente a sostegno della nostra filiera e per incentivare nuovi stabilimenti produttivi nel nostro Paese‘, queste sono le parole di Urso di qualche mese. Insomma, nonostante l’evidente interessamento da parte dei cittadini per una mobilità a zero emissioni, il Ministro sembra comunque intenzionato a cambiare le carte per i prossimi incentivi.

 

La “Formula Macron”

Una delle novità più rilevanti annunciate dal ministro è la possibile adozione di una “formula alla francese” per gli incentivi. “È allo studio un meccanismo che privilegi le produzioni con un alto contenuto di componentistica europea“, ha spiegato Urso, sottolineando l’importanza di garantire la sostenibilità delle produzioni e di incentivare la domanda di veicoli assemblati in Italia o in Europa con componenti prodotte localmente. Inoltre, saranno introdotti “parametri innovativi“, come l’impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti fondamentali della forza lavoro.

I tempi per l’introduzione di queste modifiche sono stretti: già a settembre si inizierà a definire il nuovo schema di incentivazione della domanda e dell’offerta, tenendo conto delle indicazioni delle altre amministrazioni coinvolte e delle proposte emerse dal Tavolo Automotive.

 

Cina: la nuova alleata, per ora

Il ministro ha confermato le trattative in corso con diverse case automobilistiche cinesi, tra cui Dongfeng, per la creazione di insediamenti produttivi in Italia. Durante la recente visita della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Pechino, sarebbero stati firmati tre memorandum d’intesa, uno dei quali con l’azienda di Wuhan. Tuttavia, Urso ha chiarito che il progetto è ancora in fase preliminare e che sono previsti ulteriori incontri tra agosto e settembre.

Infine, il governo italiano sta inoltre lavorando con le Regioni per individuare siti industriali dismessi da offrire come potenziali sedi per gli investimenti cinesi, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il settore automobilistico nazionale.

 

 

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