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I bonus in busta paga 2024 sono finanziati solo per un anno. Saranno rinnovati e cosa succede dopo? Quali sono e cosa sapere

Cosa sapere sui bonus in busta paga 2024

Nel 2024 ci sono vari bonus in busta paga che hanno portato aumenti mensili ai lavoratori. Tra questi ci sono per esempio il taglio del cuneo fiscale, la riduzione delle aliquote Irpef e l’agevolazione per le madri lavoratrici con due figli. Secondo la Banca d’Italia, in media queste misure hanno portato un incremento del reddito disponibile dell’1,5% con delle variazioni tra categorie diverse. Ma per lo Stato hanno un costo che potrebbe essere difficile da affrontare il prossimo anno. Per questo motivo, gli incentivi in scadenza nel 2024 rischiano di scomparire nel 2025.

Cos’è il taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale per il 2024 in Manovra è costato circa 11 miliardi di euro. Consiste in una riduzione dei contributi previdenziali che il lavoratore o la lavoratrice dipendente deve versare: la somma resta in busta paga mentre lo Stato paga la differenza in modo che non abbia un effetto negativo sulla pensione. Il taglio del cuneo fiscale ha ridotto i contributi di chi prende meno di 25mila euro all’anno di sette punti percentuali e quelli di chi prende tra 25mila e 35mila euro di sei punti percentuali. Per una piccola parte di dipendenti questa misura è stata più dannosa che benefica, chi è appena sotto i 35mila euro, con il taglio si è ritrovato di poco al di sopra con conseguenti tasse da pagare più alte. Tutti gl altri avrebbero ottenuto un aumento in busta paga tra 60 e i 100 euro in più. Nel 2025 si rischia di perdere questo beneficio? A quanto pare no, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e la stessa premier Giorgia Meloni rivendicano spesso la misura ribadendo la volontà di confermarlo anche per il prossimo anno.

Il bonus mamme lavoratrici: cos’è e a chi è diretto

Il cosiddetto bonus mamme lavoratrici è una misura che consiste nel taglio completo dei contributi da versare nella busta paga fino a un massimo di tremila euro all’anno, quindi 250 euro al mese.

È una sorta di taglio del cuneo fiscale potenziato ma non diretto a tutti. Questo beneficio possono ottenerlo solo le donne lavoratrici con contratto a tempo indeterminato e con almeno due figli. Le lavoratrici che hanno almeno tre figli possono usare il bonus fino alla fine del 2026. Per le altre la misura vale solo nel 2024. Poi sarà rinnovata? Non si sa ancora. Intanto dai dati Inps sembra che nei primi sei mesi dell’anno sia stato richiesto da poco più della metà delle dipendenti che ne avevano diritto. Il Governo, nel calcolo delle risorse da distribuire per le varie misure nella prossima Manovra potrebbe tener conto anche dell’appetibilità ottenuta da un bonus piuttosto che da un altro.

Il taglio dell’Irpef 2024 quanto vale e come funziona

Il taglio dell’Irpef 2024 è una misura costata al Governo circa quattro miliardi di euro. Rispetto al 2023, le aliquote Irpef sono state ridotte da quattro a tre. Chi ha un reddito tra i 15mila e i 28mila si è trovato pagare un’aliquota del 23% e non più del 25%. Nessuna differenza invece per chi prende meno di 15mila euro mentre tra i 28mila e i 50mila euro il risparmio netto è di 260 euro all’anno. Al d sopra dei 50mila euro si è tagliato esattamente d 260 euro le detrazioni fiscali di chi ne aveva diritto. Per il 2025 tutto dipende se si riusciranno a trovare le risorse per rinnovare questo tipo di misura.

Fonti

  • Inps – Bonus mamme: pubblicata la circolare INPS con le modalità operative
  • Agenzia delle Entrate – Al via il primo modulo della Riforma fiscale. Pronte le istruzioni per l’Irpef 2024 con sole 3 aliquote

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