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“Per il quindicesimo anno consecutivo presenteremo un bilancio di previsione 2025-2027 senza maggiorazione all’addizionale IRPEF di base, confermando la linea tracciata dal presidente Zaia. Quindi, non varia la pressione fiscale sui cittadini. È allo studio, comunque l’introduzione di una maggiorazione dell’IRAP, imposta che si applica solamente alle attività produttive. Una manovra che si traduce in circa 50 milioni di euro e che andrà a coprire una serie di priorità che sono emerse in quest’ultimo anno e necessitano di essere finanziate. Ricordo che rispetto ad altre regioni come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Lazio, il Veneto ha una entrata tributaria significativamente più bassa, quantificata in 34 milioni di euro, con un valore medio pro capite di soli 7 euro. Questi dati confermano, ancora una volta, che la nostra regione applica una ridotta pressione fiscale e ha fatto risparmiare ai veneti 17 miliardi durante la legislatura del presidente Zaia”. 

Così l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, Francesco Calzavara, anticipa l’ipotesi allo studio della Giunta che riguarda l’introduzione dell’addizionale IRAP nel bilancio di previsione 2025-2027.

Presenti al punto stampa anche la vicepresidente e assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, l’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin e l’assessore con delega alla Pesca, Cultura e Sport, Cristiano Corazzari.

L’IRAP si calcola sottraendo dal fatturato diverse voci di costo, le principali riguardanti materie prime e merci, ammortamenti, costo del personale a tempo indeterminato. A questa quota va applicata una aliquota standard fissa nazionale del 3,90%. Ogni regione ha, inoltre, la facoltà di aggiungere una maggiorazione massima dello 0,92%. Il valore massimo che invece intende applicare il Veneto sarà dello 0,50%, mantenendo comunque ferme le agevolazioni di aliquota già previste dalla normativa regionale a favore di imprese giovanili, femminili e cooperative sociali. Si rammenta, inoltre, che per il settore pubblico l’aliquota di base è pari all’8,50% e che la Regione Veneto ha ridotto tale aliquota al 3,90% per le IPAB. 

“Su un totale di 184.249 aziende venete sulle quali è emersa l’ipotesi di applicazione della quota extra di IRAP, per circa l’80 per cento di esse la maggiorazione dell’aliquota sarà dello 0,10%, mentre per le restanti sarà dello 0,50%. Quindi, si passerà da una media di 14 euro in più all’anno di imposta IRAP per un bar, per arrivare a un massimo di 16mila euro se consideriamo il comparto farmaceutico, che è caratterizzato da pochi soggetti di grandi dimensioni – specifica Calzavara -. La maggior imposta che sarà pagata dalla singola azienda dipenderà essenzialmente dalla dimensione della base imponibile: pertanto per alcuni comparti il dato medio risulta poco significativo data l’eterogeneità dei soggetti in termini dimensionali”. 

“Tra le partite più importanti che saranno finanziate con il gettito dell’IRAP tributaria, ricordo il contributo alla finanza pubblica, il costo in capo alle regioni per le elezioni del 2025 e gli Ater. Inoltre, questa entrata genererà anche cassa per opere pubbliche strategiche e impianti sportivi del Veneto – conclude Calzavara -”.

 

 

 

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