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MILANO – Inizio di settimana molto pesante sui mercati. Le indicazioni negative che arrivano in particolare dagli Stati Uniti spaventano le borse asiatiche, con il Nikkei che perde l 12,4%, segnando il peggior calo dal crollo dei mercati del “Black monday” del 19 ottobre 1987. Soffrono ma in misura minore anche gli altri indici asiatici, con Hong Kong che fa peggio di tutte.

Il clima di timore contagia anche l’Europa, con gli indici del vecchio continente tutti in forte calo e Milano che ai primi scambi perde quasi il 4% appesantita dalle banche. Anche Wall Street accusa il colpo e parte in forte ribasso, con il pmi servizi che però è risultato migliore delle attese, dopo che l’analogo dato sulla manifattura – in forte contrazione – la scorsa settimana aveva innescato le preoccupazioni sui mercati. In rosso anche le criptovalute, Bitcoin sotto il 55mila dollari. A fine giornata l’Europa chiude in rosso ma Milano – che brucia 15 miliardi di euro – è la peggiore

Wall street peggior seduta dal 2022. Nasdaq -3,38%

Wall Street chiude la seduta di oggi in forte calo seppur lontano dai minimi intraday con il Dow Jones che cede il 2,60% a 38.703 punti (1034 punti in una sola seduta), ancora peggiore il Nasdaq con – 3,38% a 16.208 punti mentre lo S&P 500 arretra di – 2,93% a 5.190 punti. Soffrono in particolare le “magnificent seven “ Apple, Tesla, Alphabet, Amazon, Meta, Nvidia, Microsoft hanno perso da sole 800 miliardi di capitalizzazione

Milano brucia altri 15 miliardi di euro

Sul listino principale di Piazza Affari sono stati bruciati oggi altri 15 miliardi di euro di capitalizzazione, che portano a quasi 55 miliardi di euro le perdite registrate dalla Borsa milanese in tre sedute. Tutti in rosso i titoli a Piazza Affari. Il peggiore è Nexi, che cede il 6,05% a 5,152 euro per azione. Male anche gli energetici, con Erg che perde il 4,77%, Saipem a -4,41% e Snam a -3,81%. Tra le performance peggiori si registrano quelle di Hera (-4,01%) e Stmicroelectronics (-3,93%). Giù anche le banche: Mps perde il 3,15%, Mediolanum il 2,84% e Unicredit il -2,54%.

Wall street: seduta prosegue in forte calo (s&p -2,1%) ma indici lontani dai minimi

Prosegue la giornata nera a Wall Street. Come quasi tutti i listini principali, anche in Usa gli indici fanno segnare una performance nettamente negativa anche se hanno recuperato rispetto ai minimi di giornata. A pesare sono i timori degli investitori per un rallentamento dell’economia usa dopo una serie di dati macroeconomici deludenti pubblicati la scorsa settimana. Oggi però i dati sul settore dei servizi in Usa hanno alleviato questi timori, superando le attese degli analisti.

Borse europee chiudono in rosso

Chiudono in deciso calo le Borse europee dopo il tonfo di quelle asiatiche, con il Nikkei che ha chiuso con una perdita record di -12,4%, e dopo l’apertura in negativo anche di Wall Street, trainata dalle performance negative dei tecnologici. A pesare sui mercati sarebbero anche i timori per l’economia americana e le forti tensioni geopolitiche.
Il Dax di Francoforte chiude a -1,73%. A Londra il Ftse 100 cede il 2,05%, mentre il Cac di Parigi perde l’1,61%. Piazza Affari (la peggiore) lascia sul terreno il 2,26%.

Milano chiude in forte calo

Chiusura pesante per Piazza Affari nel lunedì nero delle Borse mondiali. Il listino milanese ha chiuso in calo del 2,27%, a 31.293 punti, contenendo i ribassi nel pomeriggio, dopo che in mattinata era arrivato a perdere fino al 4,3%

Euro chiude in rialzo sul dollaro a 1,0971

L’euro chiude in ascesa nel cambio sul dollaro (+0,57%), sulla scia dei nuovi timori di recessione negli Usa suffragati da alcuni macro dati. La divisa comune viene scambiata a 1,0971 sul biglietto verde, guadagna anche sulla sterlina (+0,80%) a 0,8596 mentre cede quasi due punti sullo yen a 157,15. Cambio dollaro/yen a con il biglietto verde in deciso calo (-2,20%) a 143,31

Spread tra Btp e Bund tedeschi chiude a 152 punti base

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude a 152 punti base, in calo rispetto a 154 dell’apertura. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 3,67%.

Wall Street riduce le perdite, Dj -2,4%, Nasdaq -2,6%

Wall Street resta in rosso ma ora tutti e tre gli indici riducono le perdite a meno del 3%. Il Dow Jones è a -2,37% a 38.794,37 punti, il Nasdaq è risalito a -2,59% a 16.342,09 punti, mentre lo S&P 500 è a -2,42% a 5216,96 punti. .

Usa, il pmi servizi meglio delle attese

Il settore dei servizi Usa torna in una fase di espansione a luglio. L’indice dei direttori d’acquisto (Pmi) di Ism registra un livello di 51,4, sopra la soglia di 50 che separa una fase di espansione da una di contrazione dell’attività economica. A giugno l’indice era sceso a 48,4 dopo aver subito la peggior battuta d’arresto in quattro anni. Il rimbalzo di luglio, superiore alle attese degli economisti (51), potrebbe contribuire ad allentare i timori sullo stato di salute dell’economia americana scatenati venerdì dai dati sul mercato del lavoro.

Tonfo di Wall Street in avvio

Wall Street apre con un tonfo. Il Dow Jones perde il 2,76% a 38.640,33 punti, il Nasdaq crolla del 6,05% a 15.760,02 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,16% a 5124,25 punti.

Goolsbee (Fed): “Pronti a intervenire”

Se l’economia americana dovesse deteriorarsi la Fed interverrà: lo ha detto il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee in un’intervista a Cnbc. Secondo quanto riporta la Bloomberg, per Goolsbee i dati sull’occupazione “ancora non indicano una recessione”, sono solo “un numero”, ma in ogni caso la Fed “deve prestare attenzione” alla debolezza del mercato del lavoro. Il presidente ha anche detto che “non avrebbe senso mantenere una politica restrittiva se l’economia si stesse indebolendo”

Anima, raccolta a luglio a 973 milioni

La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Anima nel mese di luglio 2024 è stata positiva per 973 milioni di euro, portando il totale delle masse gestite a 201,7 miliardi di euro.

“Il dato di luglio è la straordinaria combinazione di un’ottima raccolta retail, che prosegue e migliora il trend visto nel primo semestre, con l’avvio di due nuove deleghe previdenziali, frutto di un lavoro costante il cui risultato si concentra in un solo mese, come è tipico del business istituzionale”, commenta l’ad di Anima Holding, Alessandro Melzi d’Eril. “Il mese – prosegue – vede anche un contributo di Castello e di Kairos positivo e superiore alla media di gruppo, in linea con gli obiettivi strategici comunicati al mercato”.

Salgono scommesse su taglio di emergenza della Fed

Sul mercato arrivano le scommesse per un intervento di emergenza della Fed sui tassi. Di fronte alle turbolenze e ai timori di una recessione americana in mattinata i trader erano arrivati a prezzare al 60% la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base entro una settimana, posizioni che nel corso di seduta si sono ridimensionate al 30%. Sul mercato è comunque diffusa la convinzione che la Fed dovrà agire in fretta e con decisione: i trader si attendono un taglio di 50 punti base a settembre e di altri 50 punti a novembre, riferisce Bloomberg.

Wall Street, future in forte calo

Brusco calo dei future a Wall Street, in mezzo ai timori per l’economia americana che hanno anche portato al crollo delle Borse asiatiche. Prima dell’apertura, i future sul Nasdaq sono i peggiori, con una perdita attorno al 4,8%. I future sul Dow Jones segnano un -2,32%, mentre quelli sullo S&P 500 viaggiano attorno a un -3,4%.
Sul fronte dei singoli titoli, tonfo per Apple, che perde il 7,6%, dopo l’annuncio sabato scorso della Berkshire Hathaway di Warren Buffett di aver dimezzato la sua quota di azioni della società della mela, riducendola di oltre 50 miliardi di dollari. Ancora peggio va Nvidia, che cede il 10% dopo le notizie di un ritardo nel lancio dei chip di intelligenza artificiale a causa di difetti di progettazione.
Sempre nei tecnologici, nel pre-market Intel registra un -4,9% dopo i mancati guadagni registrati nel secondo trimestre e l’annuncio di una sospensione per oltre il 15% dei suoi impiegati. Coinbase ha perso il 15% per via della crisi che stanno vivendo le criptovalute, con il calo di oltre il 15% dei bitcoin. Crowdstrike lascia sul terreno il 6,8% nonostante abbia smentito le accuse di Delta Airlines di aver causato la cancellazione di migliaia di voli.
Nell’automotive, le azioni di Tesla perdono il 7,9%. Tra i farmaceutici, BioNTech cede il 3,2% a causa dei ricavi sotto le stime del secondo trimestre. Anche Moderna in rosso, registrando -5,3%.

Goldman Sachs alza chance recessione dal 15% al 25%, ma rischio resta limitato

Gli economisti di Goldman Sachs hanno aumentato la probabilità di una recessione negli stati uniti nel prossimo anno dal 15% al 25%. Al tempo stesso hanno sottolineato che ci sono “diverse ragioni per non temere una crisi”. “Continuiamo a vedere il rischio di recessione come limitato. L’economia continua a sembrare buona nel complesso – si spiega in un rapporto ai clienti – non ci sono grandi squilibri finanziari e la Federal Reserve ha molto spazio per tagliare i tassi di interesse e può farlo rapidamente se necessario”.

Petrolio: ai minimi da sei mesi, timori per economia americana

I prezzi del petrolio sono ai livelli minimi dai sei mesi mentre i mercati temono una recessione dell’economia americana. Attorno a mezzogiorno il prezzo al barile sul Brent con consegna a settembre ha perso l’1,99% a 75,25 dollari.

Borsa Amsterdam: +9% Oci

Oci vola alla borsa di Amsterdam, dopo avere annunciato la cessione di attività negli usa per 2,35 miliardi di dollari. Il titolo del gruppo chimico specializzato nell’azoto, nel metanolo e nell’idrogeno e nei fertilizzanti attorno alle 13 segna un progresso del 9% a 23,61 euro.

Inflazione Ocse ai minimi dal 2021

L’inflazione tendenziale nell’area dell’Ocse scende a giugno al 5,6% dal 5,9% di maggio. Si tratta del livello più basso da ottobre 2021. Più volte dall’inizio dell’anno si era raggiunto il 5,7%. Lo rende noto l’organizzazione internazionale con sede a Parigi.

L’inflazione tendenziale ha registrato un calo in 24 dei 38 paesi dell’Ocse ed era inferiore al 2% in nove paesi a giugno contro sei paesi a maggio. L’inflazione è rimasta superiore al 5% in Colombia e in Islanda ed è superiore al 70% in Turchia. L’inflazione nell’area dell’Ocse, esclusa la Turchia, si è attestata al 2,9% a giugno dopo +3,1% a maggio. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia, nell’area dell’Ocse sono scesi per raggiungere +2,3% a giugno dopo +2,5% a maggio. L’inflazione nel settore alimentare è rimasto stabile a +4,7% dopo +4,8% a maggio.

Nell’area dell’euro l’infazione tendenziale è sostanzialmente stabile a +2,5% a giugno dopo +2,6% a maggio. Nel G20 l’inflazione rallenta a +7% da +7,3% a maggio. Nei paesi del G7 l’inflazione si attesta a +2,7% dopo +2,9% a maggio, raggiungendo il suo livello più basso da marzo 2021.

L’Europa resra debole, Milano a -3%

I mercati azionari del Vecchio continente guardano alla boa di metà giornata sempre in forte calo: le Borse peggiori sono quelle di Milano e Amsterdam che oscillano attorno a una perdita del 3%, seguite da Francoforte che cede quasi due punti percentuali e mezzo.

Il clima resta molto nervoso e volatile soprattutto sui timori di recessione, con Londra in calo del 2,2% e Parigi che si muove su una perdita superiore ai due punti. L’attesa è per l’avvio della settimana di Wall street, con il mercato dei titoli di Stato che si è parzialmente stabilizzato e lo spread tra Bund italiani e tedeschi a 10 anni sui 150 punti base.
Euro positivo (+0,4%) contro il dollaro a quota 1,095. Tra le criptovalute il Bitcoin, sempre molto volatile, prosegue nella sua fase di debolezza e cede il 14% attorno ai 52mila dollari.
In Piazza Affari sempre vendite su Nexi (-6%), con Stm che perde il 5,6% e Saipem circa cinque punti percentuali. Tim è in calo del 4,5%, mentre Leonardo e A2A provano a riavvicinarsi alla parità.

Il pmi servizi italiano cala più delle attese

L’indice Hcob Pmi servizi in Italia a luglio è sceso a 51,7 da 53,7 di giugno. Le attese erano per una flessione più contenuta a 53. Anche se finora il 2024 ha continuato a registrare una crescita mensile, l’ultimo rialzo è stato il più lento e modesto da sei mesi.

Milano crolla con le banche

Basta una manciata di scambi e Milano accelera al ribasso. Dopo una brutta partenza, con l’indice Ftse Mib che arretra di quasi due punti percentuali, ora il listino principale di Piazza Affari perde quasi il 4% con le banche che segnano, in un listino in rosso, perdite pesanti. Tra le flessioni maggiori Bper e Mps.

L’Europa apre in rosso

Lunedì nero per le Borse. Le indicazioni economiche negative che arrivano dagli Stati Uniti, insieme ai nuovi venti di guerra, spaventano le borse: a Tokyo l’indice Nikkei perde il 12,4%, segnando il peggior calo dal 19 ottobre 1987, e i listini del Vecchio Continente sembrano seguire le orme degli indici asiatici. A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1,78,% a 31.447 punti, con lo spread tra Btp e Bund in rialzo a 154 punti base. In calo anche Francoforte -2,5%, Londra -2,18%, Parigi -2,47% e Madrid -2,88%. A Piazza Affari le vendite colpiscono trasversalmente ogni comparto. Maglia nera per Leonardo che cede il 6,25%, in un listino in rosso tra i cali maggiori si segnalano Prysmian -6,02%, Nexi -5,72% e Banca Mediolanum che lascia sul terreno il 5,63%.

Lo spread apre poco mosso

Lo spread tra Btp e Bund apre poco mosso. Il differenziale tra i due titoli di Stato apre la seduta a 153,8 punti, rispetto all’ultima chiusura a 154,4 punti. Il rendimento del decennale italiano è al 3,61 per cento.

Nikkei affonda, -10%

Le azioni di Tokyo sono crollate di oltre il 10% negli scambi pomeridiani, appesantite dalla ripresa dello yen e dai pessimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti che hanno alimentato i timori di recessione. L’indice di riferimento Nikkei 225 è crollato del 10,01% (3.595 punti) a 32.314,40, mentre il più ampio indice Topix ha perso il 10,49% a quota 2.271,33. Si tratta del più grande crollo in un solo giorno dal tonfo di 3.836 punti, pari al 14,9%, del “lunedì nero” dell’ottobre 1987.

Per il Nikkei la giornata peggiore dal 1987

Quella odierna si avvia a diventare la peggiore giornata per la borsa di Tokyo dal 1987. Quando manca poco alla chiusura, il Nikkei 225 perde fino all’8,1%, in calo di 2900 punti. La peggiore performance dell’indice in un singolo giorno risale al lunedì nero dell’ottobre 1987, quando la borsa giapponese perse il 14,9%

Singapore perde il 2,5% in apertura

Lo Straits Times Index (Sti) della Borsa di Singapore ha aperto oggi con un calo del 2,5% (85,57 punti) a quota 3.295,88 sulla scia del crollo di Wall Street venerdì scorso.

Cina: tribunale ordina bancarotta di 2 filiali di Evergrande

Un tribunale cinese ha disposto che due filiali di Evergrande Nev, la filiale di veicoli elettrici del gigante imobiliare Evergrande, entrino in un processo di bancarotta e riorganizzazione richiesto dai loro creditori. In un comunicato inviato alla borsa Hong Kong oggi, la compagnia indica che l’udienza ha avuto luogo venerdì corso. A essere interessate dalla decisione, Evergrande New Energy Vehicle (Guangdong) e Evergrande Smart Automotive (Guangdong). da sisposizione, spiega poi Evergrande Nev, “ha un impatto sulla produzione e le attività della società e delle sussidiarie”.

Cambi: yen oltre il 145 per dollaro

Lo yen si rafforza per la prima volta da gennaio. La valuta giapponese ha superato il 145 per dollaro dopo che la Banca del Giappone ha aumentato i tassi di interesse la scorsa settimana.

Borse asiatiche: Hong Kong apre in perdita

La borsa di Hong Kong affonda nella ripresa delle contrattazioni del lunedì, in linea con Wall Street e il resto dell’Asia dopo il report sull’occupazione negli Stati Uniti che alimenta i timori di recessione nell’economia numero uno al mondo. L’indice Hang Seng Index perde l’1.59%, o 268.69 punti, a 16,676.82.

Il Bitcoin perde il 10%, scende sotto i 55.000 dollari

Il Bitcoin sotto pressione perde il 10% e scende sotto i 55.000 dollari dopo quella che è stata la sua peggiore settimana dal crollo di Ftx. Negli ulti tre giorni il mercato delle criptovalute ha visto andare in fumo 313 miliardi di dollari con il calo dei listini azionari. Attualmente il Bitcoin viene quotato a 54.333 dollari.

Future su Wall Street in forte calo Nasdaq -2,6%, S&P 500 -1,6%

I future sui listini di Wall Street sono in forte calo, proseguendo il trend negativo delle ultime sedute innescato dai timori di una recessione. I future sul Nasdaq, già in correzione, perdono il 2,6%, quelli sullo S&P 500 arretrano dell’1,6%.

Borsa Tokyo crolla oltre il 7% dopo i primi scambi

La Borsa di Tokyo crolla oltre il 7% dopo i primi scambi del lunedì, appesantita da uno yen in rialita e da i dati sull’occupazione americani che alimentano timori di recessione. L’indice Nikkei 225 perde 7.03%, o 2,523.23 punti, a 33,386.47, mentre il Topix il 7.49%, o 190.01 punti, a 2,347.59.

 

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