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Giorgio Gori

Mentre gli italiani fanno sempre meno figli, per i Comuni a guida Pd la priorità è concentrarsi su come far invecchiare meglio gli anziani. Come a Bergamo dove l’ex sindaco Giorgio Gori, fresco di elezione all’Europarlamento nelle liste del Pd, ha lasciato in eredità alla subentrante Elena Carnevali un innovativo piano sulla longevità.

Talmente apprezzato da essere diventato oggetto di studio anche fuori dai confini nazionali. Dopo l’Università di Bergamo, che al tema ha dedicato addirittura un nuovo centro di Ateneo, il piano ha infatti fatto parlare di sé anche nel Regno Unito, nell’ambito del lancio del progetto City of Longevity. Finalizzato a sostenere stili di vita più sani per i propri concittadini. Specie se anziani.

Il caso Bergano viene studiato da università straniere

Nel merito, nulla da eccepire. Come in molte altre realtà italiane, a Bergamo più di un quarto della popolazione è over- 65 e incentivare cura di sé e ginnastica dolce è diventato anche un modo per prevenire (pur con esiti tutti da verificare) il collasso del sistema assistenziale, dal momento che una popolazione più sana è una popolazione che ha meno bisogno di cure e dunque di fondi pubblici da destinarvi.

Quel che preoccupa, piuttosto, è l’altro lato della medaglia: come contrastare cioè la causa principale dell’invecchiamento della popolazione, ovvero il mancato ricambio generazionale. Un problema che, specie in casa Pd, viene affrontato con una certa reticenza.

Essendo infatti a sinistra diventato sempre più impopolare parlare di incentivi a fare figli, bonus famiglia e sostegno alla maternità (Fratelli d’Italia è l’unico partito in Italia ad aver dedicato un punto specifico del proprio programma al tema alle ultime Europee), non resta che guardare fuori dai confini nazionali. Ovvero all’immigrazione.

L’immigrazione incontrollata non serve a coprire il costo del welfare

Nel 2020, da primo cittadino orobico, Gori disse: «Se l’Italia vuole davvero frenare la decrescita, dovrebbe aprire le porte a un’immigrazione regolata e formata».

Una posizione, la sua, che ben presto si scontrò però con una realtà di arrivi incontrollati ben diversa dalle aspettative. Che lo indusse, tre anni dopo, da amministratore di una città che spendeva 5 milioni di euro solo per mantenere 250 minori stranieri sul territorio nel proprio sistema di accoglienza, a ricorrere al Tar contro lo Stato.

Pensare di compensare i costi del welfare per gli anziani con l’immissione di nuova potenziale forza lavoro, insomma, si era rivelata una toppa peggiore del buco. Eppure né il Gori pensiero, né lo stesso Pd (polemiche sulla competenza economica a parte) hanno poi cambiato idea di fondo: per contrastare la bassa natalità la via maestra resta per loro quella dell’immigrazione e non altre, che per giunta rischiano di dividere l’elettorato di sinistra.

Parlare di figli, che equivale a parlare di incentivi alla maternità, appare infatti ormai a sinistra come un’imposizione patriarcale. Un modo per relegare la donna al proprio compito biologico, un’idea, in definitiva, di destra. Meglio allora evitare di affrontare il problema e rassegnarsi all’idea, nel prossimo futuro, di città piene di vecchietti. A patto che siano, come vuole il piano sulle città longeve, in forma smagliante.

Riproduzione riservata

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