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La richiesta è firmata dal maggiore Paolo Di Napoli, comandante della compagnia frusinate dell’Arma, e risale al 13 luglio scorso. Dopo tre settimane, non è l’amministrazione comunale di Ceccano bensì l’opposizione consiliare ad annunciare che i carabinieri di Ceccano rivogliono indietro l’ex caserma di via Dalla Chiesa per rimetterla in sesto.

«La legione carabinieri del Lazio – fanno sapere dai banchi di minoranza – ha chiesto di manifestare l’eventuale interesse a cedere a titolo gratuito l’immobile a fronte dell’impegno a sostenere per intero i costi di rifacimento dello stabile». Quest’ultimo di proprietà comunale, ma da tempo zona militare con tanto di alloggi. 

La missiva è scattata oltre due anni dopo la rescissione comunale del contratto con il consorzio campano aggiudicatario del vecchio appalto da mezzo milione di euro. Un’opera rimasta incompiuta, visto il contenzioso tra Comune e ditta, quella per il consolidamento antisismico della storica caserma locale.  Se non fossero neanche partite demolizione e ricostruzione, per assurdo, sarebbe stato meglio.

La struttura aveva bisogno di un assestamento, ma non era di certo a rischio di crollo.  

Ex caserma, lo stato dell’arte

L’amministrazione Caligiore ha ormai ottenuto un contributo extra, pari a oltre 250mila euro, ma soltanto perché l’intera opera antisismica costerebbe il doppio rispetto al progetto di dieci anni fa: un milione anziché 500mila euro.

A tal fine, si è impegnata a un cofinanziamento pari a 225mila euro. A questo punto, tramite concessione dell’ex caserma, l’Arma dovrebbe impegnarsi a reperire quantomeno mezzo milione, se non 750mila euro, per portare a termine il progetto originario.  

Nel giro di dieci anni, la gara d’appalto vinta con un ribasso del 34% alquanto anomalo, tre varianti in corso d’opera, una doppia interdittiva antimafia, tante false ripartenze e poi il contratto strappato unilateralmente dall’ente municipale.

Carte bollate tra Consorzio e Comune

È finita a carta bollate tra le pretese del consorzio, altri 78mila euro in aggiunta ai 55mila già percepiti, e le concessioni del comune, consistenti in altri 23mila euro. I carabinieri di Ceccano hanno traslocato nella stazione della confinante Giuliano di Roma sin dal febbraio 2020. Dopo due anni e mezzo, ad agosto 2022, il ritorno città nei locali dell’ex Pretura adibiti a stazione temporanea, a fianco al comando della polizia municipale.

Carta alla mano, in attesa della posizione dell’amministrazione comunale, pressano i consiglieri d’opposizione Andrea Querqui, Mariangela De Santis, Emanuela Piroli ed Emiliano Di Pofi. «Sarebbe opportuna una discussione condivisa – ritengono – su tale proposta esaminando eventualmente la possibilità di concedere per un periodo l’immobile ad uso gratuito all’Arma. Andrebbe discussa e valutata sotto diversi profili, soprattutto in considerazione del fatto che i lavori di restauro sono stati oggetto di diverse problematiche».

Il Comune, in fase di ripiano di un deficit ancora pari a 6 milioni di euro, si è intanto impegnato con la Regione al cofinanziamento del progetto. «Esporrebbe l’ente al rischio di non essere in grado di rispettare il piano di riequilibrio finanziario in atto – paventano gli oppositori -. In considerazione poi della spesa che il Comune ha sostenuto in questi ultimi anni per la locazione di due locali messi a disposizione della locale Arma, a fronte all’indisponibilità della caserma».

L’opposizione: «Una grande opportunità»

L’Arma, a quanto pare, coprirebbe almeno la metà del progetto rimodulato. «Riteniamo – continua la minoranza – che concedere l’immobile ad uso gratuito per un periodo temporale adeguato a giustificare l’investimento da parte dell’Arma, rappresenti una grande opportunità per tutta la cittadinanza».

Argomentano poi: «Verrebbe garantita la realizzazione dell’opera permettendo all’Arma dei Carabinieri di avere locali adeguati ove svolgere al meglio il proprio lavoro ma, soprattutto, perché il cofinanziamento per il completamento dell’opera non graverebbe sulle casse comunali consentendo l’impiego delle risorse per ulteriori attività di manutenzione ad esclusivo vantaggio dei cittadini». 

Infine, la richiesta diretta a sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza: «Li invitiamo, visto che a loro piace ricordare i mutui accesi delle amministrazioni di quelli di prima, ad impegnarsi affinché tale proposta possa essere opportunamente valutata, spiegando – in caso contrario – a noi consiglieri d’opposizione e a tutti i cittadini, le motivazioni per le quali si ritiene più opportuno gravare le casse comunali con la spesa necessaria per il cofinanziamento dell’opera».

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