Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


diStefano Bensa

Stress internazionali e mercati in stallo frenano le imprese: giù anche la forza lavoro. Dalla Vecchia (Confindustria): «Inascoltati». Adriani (Fas) «All’Italia mancano programmi di lungo corso». Strategie industriali e fiscali: è scontro

Qualcuno potrebbe definirla «la tempesta perfetta», un combinato fra tensioni internazionali, rimbalzo dei costi, riduzione della capacità di spesa del consumatore e scadenze europee sulla decarbonizzazione che stanno spazzando via il clima euforico seguito agli anni del Covid. La situazione emerge dai dati: per il quinto trimestre consecutivo, infatti, la voce «produzione» mostra il segno meno in quello che possiamo definire il cuore pulsante dell’industria veneta, ossia Vicenza. E il trend sembra più o meno speculare in un po’ ovunque in Veneto: tutte le congiunturali aziendali in fase di pubblicazione o già pubblicate evidenziano come la situazione geopolitica internazionale – prima con la guerra in Ucraina, quindi con il caos in Medio Oriente, infine con il rischio di un ulteriore conflitto fra Cina e Taiwan – condizioni produzione e ordinativi con riflessi negativi su fatturato e utili. Una fase che sembra pesare sempre di più anche su realtà solide. Come, per citare un esempio, sul gruppo Alì (vedi articolo sotto), che pur avendo ripreso a correre cita esplicitamente «uno scenario caratterizzato da un contesto economico incerto» e il «perdurare della tensione geopolitica».

Una fase negativa

L’ultimo allarme (dopo un bilancio pressoché identico, ma proiettato sul semestre, fornito da Apindustria) proviene proprio dalla presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia. Che commentando i dati del secondo trimestre del 2024 si è lasciata andare, in un’intervista al Giornale di Vicenza, ad uno sfogo amaro e preoccupato. «Nell’ultima assemblea avvertii tutti. La cosa che mi rattrista è proprio quella di non essere stata presa sul serio dai politici presenti», ha dichiarato. Il riferimento è alla fase negativa che, già all’ora (l’autunno scorso), l’industria stava attraversando secondo una tendenza che non avrebbe fatto altro che accelerare, esacerbata proprio dalle guerre in atto e dalle tensioni che continuano a crescere. Lo dimostrano le cifre divulgate ieri: per il quinto trimestre consecutivo la produzione, nel Vicentino, è in calo, nello specifico del 3,8%. E le aziende che hanno diminuito la forza lavoro «superano quelle che lo hanno aumentato». «Nel secondo trimestre dell’anno corrente – spiega Confindustria – vengono confermati i segnali di debolezza, seppur con qualche prospettiva di miglioramento». E il 50% delle aziende intervistate «denuncia un livello produttivo insoddisfacente (46% nel precedente trimestre)». I motivi? I conflitti in corso, appunto, la bassa crescita dell’Italia (che ha contribuito a determinare un calo del 4,7% del mercato interno) e l’export in Europa che segna un meno 1,9%. Il problema è che metà delle imprese vicentine intervistate lamenta un livello produttivo insoddisfacente, sebbene dopo tre trimestri consecutivi le vendite extra Ue siano tornate in attivo del 2,9%. In questo contesto di stagnazione il 61% ha dichiarato di aver mantenuto inalterati gli organici, il 18% l’ha aumentato mentre il 21% l’ha diminuito. In sostanza i licenziamenti hanno superato le assunzioni. 




















































Cosa chiede l’impresa

«Chi si occupa di politica formuli strategie d’intervento», ha esclamato Dalla Vecchia. Sulla posizione della presidente concorda Luca Adriani, amministratore delegato di Fas International, azienda di Schio leader nella produzione di distributori automatici e impianti di automazione che, negli anni, ha ampliato il management e investito su mercati internazionali come Spagna, Portogallo, Francia e Germania raggiungendo i 53 milioni di fatturato (+12,5% nel 2023). «Appartengo alla categoria di coloro che non credono che la responsabilità sia solo politica. Ma il problema – sostiene Adriani – è che all’Italia manca una programmazione a lungo termine, sia dal punto di vista industriale sia di quello fiscale. Per quanto ci riguarda abbiamo lavorato per espanderci, ma in contesto in cui sembra di nuotare controcorrente. La politica italiana discute continuamente di tasse e cuneo fiscale, ma rispetto agli altri Paesi continua a partorire il classico topolino. Come i bonus che creano continui stop and go. Mentre dovremmo avere almeno 5-7 anni consecutivi di certezze per investire ed espanderci. Specialmente in una fase di tensioni come quella che stiamo vivendo. Questo contribuisce ai risultati evidenziati dalla presidente Dalla Vecchia». E proprio la zavorra della leva fiscale («aziende in utile all’estero sarebbero in rosso in Italia») aggraverebbe il tutto. «A volte – conclude Adriani con un pizzico di amarezza – non capisco a quanto il Paese tenga davvero a chi produce reddito». 

Il sindacato

L’indagine congiunturale di Confindustria Vicenza, comunque, preoccupa anche il sindacato: «Dobbiamo fare in modo che una fase negativa, per quanto lunga, non diventi una crisi strutturale» incalza Giancarlo Puggioni, segretario generale della Cgil provinciale. «Che la situazione non sia buona lo dimostra anche la cassa integrazione, salita fino ad aprile e con un maggio e un giugno stabili. Chi dovrebbe agire, e in fretta, sono Regione e governo, ma al di là dei proclami non si fa nulla. Manca una politica industriale, energetica, fiscale. Non esiste un confronto con le parti sociali, una strategia d’investimento. Dopodiché guardi le ore lavorate: magari restano anche stabili, ma è il lavoro povero a crescere esponenzialmente», sostiene Puggioni. Che, ad ogni modo, non sottrae neppure le imprese da quelle che definisce «le loro responsabilità»: «Tante aziende – dice – hanno dichiarato profitti importanti negli anni passati. Ma come li hanno reinvestiti? Anche questo è un punto chiave».
«Ed a volte – chiude – sembra si continui a vivere alla giornata».

2 agosto 2024

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui