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Sunprime Holdings srl, produttore italiano indipendente di energia rinnovabile da impianti fotovoltaici, partecipato dall’israeliana Nofar Energy e da Noy Fund, ha chiuso un contratto di project finance da 204 milioni di euro con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Natixis Corporate & Investment Banking (Natixis CIB). L’obiettivo è di finanziare uno tra i maggiori portafogli fotovoltaici in Italia (si veda qui il comunicato stampa).

In concreto, l’operazione finanzierà la costruzione e l’esercizio di più di un centinaio di impianti fotovoltaici su tetti e a terra in tutta Italia, con una capacità installata massima complessiva fino a 220 MW. Tutto ciò per sottolineare un utilizzo smart dello spazio e una produzione decentralizzata.

Questo finanziamento è considerato un Green Loan in base ai principi relativi della Loan Market Association (LMA) e rappresenta un punto di riferimento importante per il settore, “trattandosi di uno dei maggiori portafogli fotovoltaici in Italia che include impianti che beneficiano di tariffa incentivante, accordi a lungo termine per l’acquisto di energia elettrica attraverso PPA e ricavi da mercato libero”, spiega la nota di Sunprime.

I principali advisor dell’operazione sono Legance – Avvocati Associati (aspetti legali lato BEI e Natixis) e Ashurst Studio Legale associato ad Ashurst LLP (aspetti legali lato Sunprime), Praxi (aspetti tecnici), Marsh (aspetti assicurativi), KPMG (tax e model auditor) e ValeCap (financial advisor di Sunprime.

Tutti gli impianti saranno interamente di proprietà della holding italiana prenditore Sunprime MT srl, appartenente al gruppo Sunprime. Sunprime, tramite la sua controllata Sunprime Development srl, svolgerà inoltre i lavori di costruzione e le attività di esercizio e manutenzione.

Una volta operativi, entro il 2026, gli impianti produrranno circa 275 GWh/anno di energia elettrica rinnovabile, sufficienti a soddisfare il fabbisogno annuo di oltre 105 mila famiglie italiane.

La maggior parte degli impianti fotovoltaici potrà accedere alla tariffa incentivante prevista dal Decreto Rinnovabili o Decreto FER 1, poiché saranno costruiti su terreni industriali o su tetti con relativa rimozione dell’amianto, generando così ricavi contrattuali per 20 anni. Per quanto riguarda la capacità residua, relativa agli impianti da realizzare su terreni agricoli, Sunprime sottoscriverà accordi a lungo termine per l’acquisto di energia elettrica oppure venderà l’energia prodotta sul mercato.

L’operazione contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di RepowerEU, che la BEI si è impegnata a finanziare con 45 miliardi di euro aggiuntivi entro il 2027 (si veda qui la notizia) e di quelli italiani in materia di energie rinnovabili. Si stima inoltre che il portafoglio fotovoltaico contribuirà a ridurre gradualmente le emissioni di CO2 di circa 2.35 milioni di tonnellate nel corso del suo ciclo di vita.

“Questa importante transazione consentirà al nostro gruppo di raggiungere l’obiettivo di 500 MWp connessi e distribuiti su oltre 400 progetti in tutta Italia, realizzati su aree dove è più sostenibile installare fotovoltaico: tetti dopo aver rimosso l’amianto, aziende energivore, terreni industriali e agricoli a ridosso di zone industriali”, ha affermato Antonio Mazzitelli, ceo di Sunprime.

“L’Italia è un mercato con un enorme potenziale per la produzione di energia solare e questo finanziamento contribuirà a rendere il paese più autonomo dal punto di vista energetico,” ha commentato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI. “La BEI è la banca del clima dell’Unione europea e i nostri finanziamenti contribuiscono a rendere il mondo più sostenibile per le generazioni future”, ha aggiunto.

Stefano Mazza, Executive Director Infra&Energy Finance di Natixis CIB – Filiale di Milano, ha affermato: “Siamo orgogliosi di essere stati incaricati come Sole Underwriter in occasione di questa importante iniziativa greenfield di Sunprime che consolida la nostra posizione di leadership nel settore delle energie rinnovabili in Italia. Questo ulteriore finanziamento Green Loan emesso nel mercato italiano conferma la continua attenzione di Natixis allo sviluppo sostenibile in un contesto di transizione ecologica e rispetto dei valori dell’ambiente”.

Ricordiamo che a dicembre 2022 Sunprime aveva già chiuso un contratto di project financing da 150 milioni di euro con un pool di banche austriache e tedesche composto da Kommunalkredit Austria ag (mandated lead arranger e structuring bank) insieme con KfW Ipex-Bank e Norddeutsche Landesbank Girozentrale (Nord Lb), entrambe in qualità di co-arrangers (si veda altro articolo di BeBeez).

Sunprime è un Independent Power Producer (IPP) specializzato nello sviluppo, nella costruzione e nell’esercizio di impianti fotovoltaici in Italia, che possiede e gestisce circa 180 MW di capacità installata e impiega oltre 110 persone. La pipeline di progetti di Sunprime consiste attualmente in oltre 250 MW di progetti pronti per la costruzione, di cui 150 MW in fase di costruzione, e oltre 500 MW in fase di sviluppo. L’obiettivo dell’azienda entro il 2026 è realizzare 500MW di Impianti fotovoltaici e 500MW di sistemi di accumulo industriali di energia elettrica (Battery Energy Storage Systems).

Nata nel 2019 all’interno del Gruppo Angeli, azienda che opera dal 1960 nel mondo delle costruzioni, impiantistica industriale e energie rinnovabili, dal 2020 fa capo al management e cioé ai due ceo Antonio Mazzitelli e Gabriele Angeli, al director Fulvio Mariani, al partner Derek Tomasi, che sono stati affiancati nel 2021 da Nofar Energy e Noy Fund (si veda altro articolo di BeBeez). Il sito internet di Sunprime spiega che i due investitori hanno sinora investito oltre 90 milioni di euro in Sunprime. Nofar Energy è una società di ingegneria all’avanguardia nel settore solare in Israele, che sviluppa, certifica, costruisce e gestisce impianti fotovoltaici. E’ quotata alla Borsa di Tel Aviv, con una capitalizzazione di mercato di circa un miliardo di euro, e vanta a oggi circa 1,5 GW di attività nel settore delle energie rinnovabili in Europa e negli Stati Uniti. Quanto a Noy Fund, il più grande gestore di fondi infrastrutturali in Israele, con quasi 3 miliardi di euro di asset in gestione, che raccoglie capitali dai principali investitori istituzionali di Israele, tra cui Altshuler Shaham, la Fenice, Menora, Clal, Migdal, Amitim, Meitav Dash, Psagot, Halman Aldubi, Poalim Capital Markets. Nofar,

 

 

 

 

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