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Si apre l’esame della variazione al Bilancio dello Stato: in Consiglio l’esame, in prima lettura, del relativo progetto di legge composto da cinque articoli. Positivo, segnala il segretario alle Finanze, Marco Gatti, l’andamento delle entrate, soprattutto monofase e imposta sui prodotti petroliferi, che si mantengono sui “livelli record” del 2023. Tra le misure anche l’aumento delle agevolazioni alle imprese, da 5,5 a 12 milioni di euro, ma le cifre peseranno sul bilancio dal 2025. Introdotta la possibilità di mettersi in regola con il fisco con sanzioni ridotte: la cosiddetta “pace fiscale”. Una variazione, spiega Gatti, “prettamente tecnica” e “sintetica”. Si punta ad arrivare alla seconda lettura a settembre, dopo i confronti. E il Governo garantisce prudenza e contenimento delle spese.

In maggioranza la Dc appoggia Gatti, parlando di “economia in crescita” e della volontà degli imprenditori di investire. E rilancia l’obiettivo di arrivare, progressivamente, ad avanzi di bilancio per abbattere il debito. Plauso di Libera che, però, invita a non stravolgere il pdl in seconda lettura e a ridurre la decretazione. Dal segretario al Territorio, Matteo Ciacci, l’appello a inserire misure per le famiglie: per emergenza casa e inflazione. “Il Paese sta tornando a crescere, le imprese investono e lo Stato deve accompagnarle”, sottolinea il Psd. Ar accoglie con favore la creazione della nuova unità organizzativa della Ragioneria generale unica: obiettivo era far emergere il debito e sistemare il bilancio. 

Dall’opposizione, però, critiche sui dati. Rete denuncia uno “sbilancio di 42 milioni”. Nel programma di Governo, aggiunge, “è sparita la riforma Igr”. “Siamo come una famiglia che vive al di sopra delle proprie possibilità”, aggiunge Rf che chiede non si inseriscano nel testo misure estranee al bilancio. Domani Motus Liberi attende la maggioranza al varco: “Vedremo se ci saranno confronti”. Sulla crescita, invece, rivendica il contributo allo sviluppo economico quando aveva la Segretaria Industria.

“Il bilancio è in equilibrio”, replica Gatti, spiegando che la liquidità si allinea sui livelli dello scorso anno, tra i 102 e i 103 milioni. E salirà a 125 ad agosto. “Non è stato fatto nuovo debito”, rimarca, e quello interno per 50 milioni è in scadenza a dicembre. “Se la liquidità sarà costante e il debito immutato – prevede – il conto economico tenderà al pareggio”. Sul fronte Igr, arriveranno 9 milioni in più rispetto alle previsioni. Sia Rete che Rf chiedono conto dei 450mila di euro destinati a San Marino RTV. Cifra, spiega il Segretario alle Finanze, legata ai problemi emersi di recente e al “grave disavanzo”. Si è così arrivati a un accordo per intervenire come soci, dividendo in due, tra San Marino e Italia, un contributo da destinare all’emittente. Ora, spiega Gatti, è necessario “analizzare le criticità e trovare insieme alla Rai una soluzione per conti più equilibrati”.

Durante la sessione le nomine dell’Organismo di Sorveglianza, creato per tutelare la garanzia dello Stato nell’operazione di cartolarizzazione. Designati Stefano Giulianelli dal Pdcs, Elena Giovannini dal Psd e Stefano Palmieri da Rf. Botta e risposta maggioranza-opposizione, con un odg di Rete, respinto, che chiedeva una convocazione in tempi brevi della Commissione competente e del Consiglio dei XII, insieme all’audizione dell’avvocato Matteo Mularoni. Nominati anche i membri della Commissione del Magistero di Sant’Agata.



 

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