Le dottorande dell’Università di Parma iscritte alla Gestione separata potranno fruire di un’integrazione dell’indennità di maternità a carico dell’ateneo. Avranno in sintesi i cinque mesi di maternità pagati al 100% e non solo all’80% come previsto dall’Inps.
Lo ha stabilito nei giorni scorsi una delibera del consiglio di amministrazione, che ha accolto un’istanza presentata dal consiglio degli studenti. Le dottorande titolari di una borsa di dottorato e iscritte alla Gestione sperata beneficiano abitualmente di un periodo di sospensione di 5 mesi con un riconoscimento da parte dell’Inps di un contributo pari all’80% della borsa di dottorato. Ora l’Università di Parma ha deciso di intervenire anche con un finanziamento proprio: l’indennità erogata dall’Inps o da un’altra cassa previdenziale alle dottorande titolari di borsa di studio che sospendono il corso per maternità sarà integrata dall’ateneo nella misura del 20% dell’importo percepito mensilmente, per ogni mese di sospensione e per un massimo di cinque mesi, con decorrenza dal 2024.
“Abbiamo accolto con piacere una sollecitazione arrivata dal consiglio degli studenti, che ringraziamo. Crediamo che sia un passo significativo da parte dell’ateneo – osserva il rettore Paolo Martelli – che così ritocca verso l’alto l’indennità già prevista per questa categoria particolare di studentesse: le dottorande sono infatti a tutti gli effetti studentesse, ma svolgono anche attività di tipo lavorativo e versano i contributi alla Gestione separata come le lavoratrici e i lavoratori parasubordinati. È un gesto che va nella direzione dell’attenzione, del supporto e della tutela della genitorialità anche per categorie diverse dalle dipendenti, e che s’inserisce nelle politiche di welfare che abbiamo intrapreso”.
A proposito di dottoresse e dottori di ricerca dell’Università di Parma, secondo una indagine di Almalaurea il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo si conferma più alto della media nazionale: 93,8% contro 91,5%. Sono 147 le dottoresse e i dottori di ricerca Unipr del 2023 coinvolti nel nono report pubblicato. L’età media al dottorato di ricerca a Parma è di 31,2 anni contro i 32,4 di media nazionale, e il 63,9% di dottoresse e dottori ottiene il titolo di dottorato al massimo a 30 anni di età. Tra le motivazioni ritenute importanti per l’iscrizione: il miglioramento della propria formazione culturale e scientifica (74,1%), la possibilità di svolgimento di attività di ricerca e studio in ambito accademico (42,2%), il miglioramento delle prospettive lavorative (40,8%).
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