Il private debt non è il grande escluso del sistema bancario, ma al contrario un campo in cui giocare da attaccanti. Intesa Sanpaolo ha infatti completato il closing del Fondo chiuso riservato Ecra private debt fund per un importo di circa 156 milioni di euro, al di sopra del target di 150 milioni di euro previsto. Il fondo, istituito da Eurizon Capital Real Asset, è supportato direttamente da Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Vita in considerazione della rilevanza strategica dell’iniziativa e della sua centralità nell’ambito del Piano d’Impresa 2022-2025 punta al supporto delle pmi e delle mid cap italiane con strumenti di finanza alternativa.
Cdp tra i sottoscrittori
Il closing coinvolge importanti investitori istituzionali di valenza strategica. In particolare, è sostenuto, tra gli altri, da Cassa depositi e prestiti (Cdp), Fondo italiano di investimento tramite i fondi Fof private debt Italia e Fii private debt Italia Due e Inarcassa, che intervengono in qualità di Cornerstone investor. Partecipano, inoltre, ulteriori investitori chiave, tra cui Bper corporate & investment banking.
Il mercato del private debt continua a crescere e ha raggiunto nel 2023 circa 500 miliardi di dollari di masse gestite in Europa. Ecra private debt fund si caratterizza per l’elevato livello di innovazione del modello operativo, incentrato sulla collaborazione sinergica delle Divisioni asset management, Banca dei territori e Imi corporate & investment banking. In particolare, il Fondo ha l’obiettivo di investire per il 50% in imprese clienti della Divisione banca dei territori, in co-lending su operazioni strutturate dalla Divisione Imi Corporate & Investment Banking e per il restante 50% in operazioni di mercato secondo il modello di co-investimento tipico di Eurizon capital real asset.
Eurizon capital real asset, che gestisce oltre 10 miliardi di investimenti nei mercati privati, arricchisce ulteriormente la propria offerta con il primo prodotto di investimento diretto nel private debt. Il Fondo è classificato ex art. 8 ai sensi del Regolamento Sfdr.
I primi due investimenti
Sono stati già deliberati i primi due investimenti del Fondo che supporteranno due imprese italiane nei rispettivi percorsi di crescita industriale. In particolare, la prima operazione riguarda il finanziamento di un gruppo italiano operativo nel settore della progettazione, produzione e vendita di componenti speciali per i settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’automazione. La seconda operazione supporterà un gruppo italiano leader a livello internazionale nella produzione di sistemi di dosaggio per il settore del trattamento delle acque, dell’impiantistica e della detergenza.
In considerazione dell’interesse registrato da parte di diversi investitori istituzionali, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di proseguire nella raccolta del fondo con l’obiettivo di raggiungere l’hard cap di 200 milioni di euro.
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