Verdalia Bioenergy pronta a costruire due nuovi impianti per il biometano #finsubitoagevolazioni

Saranno due, entrambi in provincia di Udine, i progetti per la costruzione e la gestione di impianti di produzione biometano che Verdalia Bioenergy ha acquisito da Healthy Business Advisory. L’entità dell’accordo non è stata resa nota dai due partner. Per adesso anche le location precise sono ancora top secret, in attesa di tutte le autorizzazioni amministrative e burocratiche.

Verdalia Bioenergy, società europea di biometano, è supportata nel business infrastrutturale da Goldman Sachs asset management. La società operante nelle nuove energie è stata lanciata dalla banca americana nel febbraio 2023 con l’obiettivo di investire, entro il 2026, almeno un miliardo di euro nello sviluppo, acquisizione e gestione di impianti di produzione di biometano in Europa. Il biometano è il combustibile prodotto attraverso un processo di digestione anaerobica di materie prime organiche biodegradabili.

L’azienda ha presentato ieri altri due impianti in Piemonte che si aggiungono ai sette già acquisiti nel Bresciano, alcuni già operativi. L’operazione annunciata, dice una nota, «si inserisce nel percorso di espansione di Verdalia in Italia e permette alla società di contribuire attivamente al piano di decarbonizzazione e indipendenza energetica del Paese. Dopo la recente acquisizione degli impianti già operativi situati nella provincia di Brescia, quest’ulteriore aggiunta alla piattaforma rafforza la nostra presenza in Italia e ci posiziona come uno dei principali operatori nel settore del biometano nel Paese, leadership fondata su un modello di business infrastrutturale».

Con oltre «duemila siti produttivi operativi – racconta Matteo Grandi, Country manager di Verdalia Bioenergy nel nostro Paese – l’Italia è attualmente la seconda nazione europea per numero di impianti a biogas. Una parte di questi impianti potranno essere riconvertiti per produrre biometano, ma crediamo anche nel potenziale del settore agricolo e agri-industriale come base per lo sviluppo di nuovi impianti greenfield (da zero, ndr). È in questo quadro che si inserisce l’acquisizione appena annunciata in Friuli Venezia Giulia. Il biometano può dare un contributo importante all’agenda di decarbonizzazione del Paese, considerando i benefici ambientali, la programmabilità della fonte ed i costi di trasporto e stoccaggio. Dal punto di vista regolatorio e delle aste per accedere agli incentivi, l’Italia è all’avanguardia a livello europeo e crediamo che questo dia la concreta possibilità al nostro Paese di diventare leader nel settore e di esportare tecnologia e know-how all’estero».

Ad oggi Verdalia conta su un team di oltre 60 persone, un portafoglio di impianti operativi in Italia e una pipeline di progetti di sviluppo in fase “mid-to-late-stage” in Spagna e in Italia con un volume di oltre 2,5 Terawattora di biometano l’anno.

In particolare il portafoglio annunciato ieri – e di cui non è stata fornita la disaggregazione – è costituito da un poker di progetti che beneficeranno del programma di incentivi stabilito dal decreto ministeriale del 15 settembre 2022. Il pacchetto ha una capacità produttiva di 230 Gigawattora l’anno di biometano derivante dal trattamento di 262 mila tonnellate l’anno di biomasse di origine animale e vegetale. Il portafoglio ambisce ad eliminare circa 53 mila tonnellate di emissioni di gas serra (CO2) l’anno. Un primo impianto entrerà in esercizio durante l’ultimo trimestre del 2025, mentre gli altri diventeranno operativi nel il secondo trimestre del 2026.—

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