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PALIZZI Fondi Covid destinati al sostegno di piccole e medie imprese assegnati ad amici e parenti. Persone senza requisiti arrivate in vetta alla graduatoria a discapito di altri. Il sistema messo a punto nel Comune di Palizzi è finito nel mirino della Procura di Locri che ha concluso le indagini su 13 persone. Al centro delle indagini c’è Pietro Larizza, in qualità di responsabile unico del procedimento.

La denuncia e le indagini

Le indagini vengono avviate a seguito di una denuncia presentata presso la stazione dei carabinieri di Palizzi Marina, a seguito della quale i militari il 2 febbraio 2023 si recano al Comune per acquisire la documentazione necessaria. Nella denuncia presentata si fa riferimento al fatto che «la “voce” ricorrente in paese fosse quella che a godere del contributo fossero stati parenti e amici dell’attuale amministrazione comunale e di alcuni impiegati (ndr. non specificava oltre)».
Al centro delle verifiche finisce l’avviso pubblico pubblicato dal Comune il 23 dicembre 2021 “Concessione di contributi per la realizzazione di azioni di sostegno economico in favore di piccole e micro imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19- annualità 2020-“.
Il 12 maggio 2022, nell’albo pretorio online del Comune viene pubblicata la determina avente ad oggetto “Fondo di sostegno alle attività economiche artigianali e commerciali nelle aree interne Legge 27 dicembre 2019, n. 160 e s.m.i. Approvazione graduatoria e Liquidazione delle somme per spese di gestione e spese di investimento – Annualità 2020 – 2021 – 2022”, con la quale, tra l’altro, «veniva approvato l’elenco dei beneficiari del contributo e specificato che non vi fossero situazioni di interesse con i soggetti interessati al procedimento e/o legami di parentela o affinità sino al quarto grado, legami stabili di amicizia e/o di frequentazione – legami professionali, legami societari, associativi, politici, di diversa natura, capaci di incidere negativamente all’imparzialità dei titolari delle Posizioni organizzative e dei Responsabili di procedimento, che in quell’occasione si trattava del Responsabile Unico del Procedimento, nonché Responsabile dell’Area amministrativo- finanziaria, Geom. Larizza Pietro».

Il ruolo del Rup

A finire nel mirino degli investigatori è in particolare Pietro Larizza, in qualità di pubblico ufficiale, ossia di responsabile dell’area amministrativa-finanziaria per l’istruttoria e la liquidazione delle somme e di responsabile unico del procedimento. Per l’accusa Larizza avrebbe agito «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, consistito nell’assegnare i contributi economici di cui al bando indicato nel precedente punto – con procedura ad evidenza pubblica, preferendo alcuni soggetti ad altri, pur in assenza delle condizioni di ammissibilità», «e pur in presenza delle condizioni di incompatibilità». Avrebbe inoltre attestato «falsamente, tra gli altri, che: essi fossero in regola con il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali essi fossero in regola con il pagamento dei tributi locali (Imu, Tari, Tosap, Idrico, ecc….). Che, alla data del 28 febbraio 2022, fossero pervenute 24 domande per il contributo, invece delle 28 effettivamente agli atti; di aver proceduto alla redazione della citata determina in assenza di situazioni di interesse coi soggetti interessati al procedimento, pur in presenza di legami tali da incidere negativamente sull’imparzialità della procedura».

I contributi ad amici e parenti

E tra coloro che si vedranno liquidare le somme dell’avviso pubblico – come emerso dalla denuncia – saranno anche persone legate a Larizza e a componenti dell’amministrazione. «Nello specifico, Larizza Pietro indicava tra i vincitori, liquidando loro le somme di cui al citato avviso pubblico: D’Aguì Pietro, cl. 81, fratello del vicesindaco del comune di Palizzi D’Aguì Stefano (non indagato), componente della giunta comunale che individuava lo stesso Larizza quale R.U.P. per l’attività relativa all’avviso pubblico n. 7374 del 23 dicembre 2021; Misiano Marietta, moglie del vicesindaco del comune di Palizzi D’Aguì Stefano, di cui al punto che precede; Ligato Paolo Sebastiano, cognato di suo figlio; D’Aguì Pietro, cl. 74, cugino del vicesindaco D’Aguì Stefano».

Gli indagati

Pietro Larizza
Giovanni Cartisano
Annunziato Caserta
Antonio Crupi
Paolo Sebastiano Ligato
Francesco Lucianò
Marietta Musiano
Franco Palumbo
Pietro D’Aguì, (cl. ‘74)
Pietro D’Aguì, (cl. ‘81)
Sebastiano Profazio 
Francesco Spinella
Vincenzo Vacalebri

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