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(Teleborsa) – È stato firmato questo pomeriggio a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, l’Accordo di Programma che dà il via al trasferimento delle attività del sito di Bagnoli della Rosandra a Msc, società italo-svizzera leader nel settore della logistica e prima compagnia di trasporto marittimo al mondo. Presenti alla firma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, di Wärtsilä e di Msc, del comune San Dorligo della Valle, di Confindustria Alto Adriatico, delle organizzazioni sindacali nazionali, dell’autorità portuale e referenti di Rete Ferroviaria Italiana.

Con la firma del documento Msc si impegna formalmente – tramite la neocostituita società Innoway Trieste, che vede come soci paritetici il Gruppo Msc e Innofreight – alla riconversione dello stabilimento e alla attuazione del piano industriale nei prossimi mesi con un investimento da circa 100 milioni di euro nell’impianto. Il rilancio e la reindustrializzazione del sito prevede l’avvio della produzione di vagoni ferroviari altamente tecnologici per il trasporto merci assorbendo tutti i 261 lavoratori in esubero da Wärtsilä. Un’operazione che permetterà ulteriori ricadute positive sull’occupazione anche in riferimento alla situazione delle imprese dell’indotto. Dal punto di vista produttivo, l’obiettivo è quello di arrivare a realizzare 1.000 vetture l’anno entro massimo 36 mesi e occupare oltre 300 persone. La multinazionale finlandese, dal canto suo, si impegnerà comunque a garantire i livelli occupazionali nelle sedi italiane in cui operano 700 lavoratori.

“Si conclude così nel migliore dei modi una crisi durata oltre due anni, attraverso il concorso corale di tutti gli attori: un successo del sistema Italia – ha dichiarato il ministro Urso –. Abbiamo salvaguardato i posti di lavoro e avviato a riconversione un sito industriale che era destinato a chiudere con l’intervento di un player internazionale pronto a sviluppare un progetto duraturo per il territorio ad alto contenuto tecnologico. Per questo la vertenza Wärtsilä sarà un esempio anche per altre crisi aziendali che il Mimit sta portando a soluzione positiva. Con la partecipazione di tutti è stato possibile portare a termine l’Accordo di Programma in soli 4 mesi, che ridisegnerà una parte significativa delle aree portuali e retroportuali di Trieste”.

“La firma di questo accordo di programma scongiura una delle peggiori crisi occupazionali che la Regione ha dovuto affrontare e conferma la strategicità del territorio nel contesto produttivo italiano ed europeo aprendo la strada a nuove opportunità di sviluppo e crescita economica”, ha sottolineato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Nell’arco degli ultimi due anni la Regione è sempre stata al fianco dei lavoratori ha messo in campo tutte le risorse a propria disposizione ma è importante sottolineare che quello raggiunto oggi è un risultato ottenuto grazie alla stretta e fattiva collaborazione tra tutti i soggetti, pubblici e privati, intervenuti dal momento dell’annuncio della decisione di Wärtsilä Italia di concentrare la produzione in Finlandia, cessando l’attività produttiva nel sito di Bagnoli della Rosandra”, ha aggiunto il Fedriga.

“Siamo davvero soddisfatti di aver siglato l’accordo odierno che ci permetterà di procedere ora speditamente con la riconversione dello stabilimento per realizzare un nuovo polo industriale innovativo e all’avanguardia in Europa, in grado di produrre, a regime, almeno 1.000 vagoni ferroviari all’anno – hanno dichiarato il Gruppo MSC e Innofreight, soci paritetici della newco Innoway Trieste –. Un risultato che premia il grande lavoro di squadra e l’impegno di tutte le parti in campo. Un accordo che non si sarebbe mai potuto raggiungere senza il contributo delle parti sociali, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Regione Friuli-Venezia Giulia, di Confindustria Alto Adriatico e di tutti gli attori istituzionali coinvolti che ringraziamo per l’impegno e la preziosa collaborazione”.

Soddisfatti anche i sindacati. Con l’accordo di programma sottoscritto oggi al Mimit, che segue le intese sindacali con le società di Msc e Wartsila Italia, “si chiude, con la salvaguardia di tutta l’occupazione e la conferma della vocazione industriale del sito triestino, una crisi durata quasi 2 anni”, hanno sottolineato in una nota Fim, Fiom e Uilm nazionali. “Una vertenza paradigmatica quella di Wartsila Italia; resa possibile grazie alla lotta dei lavoratori e del sindacato – hanno aggiunto – e all’impegno concreto delle Istituzioni. Una vertenza che deve essere riferimento per il Governo per dare risposte positive con scelte di politica industriale ed investimenti anche ad altre crisi aperte nel Paese a partire da quelle che colpiscono i lavoratori dell’automotive, della siderurgia e dell’elettrodomestico”.

 

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