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Margine operativo lordo (Ebitda) pari a 636 milioni di euro, in crescita del 5%, utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 145 milioni di euro, in aumento del 2%. Sono i principali dati conseguiti dal Gruppo Iren nel primo semestre 2024. I ricavi consolidati si sono attestano a 2.697,6 milioni di euro in diminuzione del -16,1% riferibili, principalmente, ai ricavi energetici, influenzati per oltre 320 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities in corso di normalizzazione dopo la crisi energetica degli ultimi anni, e per circa 48 milioni dai minori consumi ed effetti climatici.

“Una semestrale caratterizzata da indicatori economici tutti in crescita rispetto allo scorso anno. L’Ebitda +5% e l’utile netto +2% dimostrano che la strada tracciata, e confermata nel recente piano industriale, è quella corretta e consente al Gruppo una continua e solida crescita nel rispetto della sostenibilità finanziaria”, ha detto Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo di Iren, commentando i dati registrati dal gruppo nei primi sei mesi dell’anno.

“In questo primo semestre abbiamo effettuato quasi 650 assunzioni in parte a copertura delle sostituzioni e in parte a supporto della crescita pianificata e finalizzate allo sviluppo aziendale, continuando ad essere un importante realtà lavorativa per i nostri territori – ha spiegato Moris Ferretti, vicepresidente esecutivo di Iren – inoltre, il 71% degli investimenti sostenuti nel periodo sono di natura sostenibile e consentono ad Iren di procedere rapidamente verso il raggiungimento dei target di piano industriale in materia di economia circolare, con il recupero di materia per oltre 560 tonnellate di rifiuti, di transizione energetica, con la nuova capacità rinnovabile, e di tutela della risorsa idrica, con il 71% delle reti idriche distrettualizzate”.

“Per l’anno in corso sono previsti circa un miliardo di euro di investimenti, destinati primariamente all’efficientamento delle reti di distribuzione, allo sviluppo della raccolta dei rifiuti e degli impianti di trattamento, allo sviluppo di capacità rinnovabile e all’acquisizione di una quota di minoranza di Egea”, sottolinea la nota.

In tema di energia, precisa la nota, “si prevede un calo dei prezzi energetici solo parzialmente compensati dai maggiori volumi da fonti rinnovabili e il minor contributo delle attività di efficientamento energetico, per il venir meno degli incentivi del Superbonus 110%”.

“Oggi la governance è gestita da un presidente esecutivo e da un vicepresidente esecutivo. È facoltà degli azionisti nominare un amministratore delegato, al momento il patto di sindacato sta facendo le sue riflessioni. Se e quando deciderà indicherà un proprio ad e ce lo comunicherà, e il consiglio e l’assemblea degli azionisti ne prenderanno atto. A oggi nessuna decisione è stata presa. Rimaniamo con la governance che ha gestito l’azienda nell’ultimo periodo”, così ha chiosato Dal Fabbro. Iren ha licenziato a giugno per giusta causa oggettiva l’ex amministratore delegato Paolo Signorini, arrestato per accuse inerenti il suo precedente incarico al vertice del Porto di Genova.

“Stiamo studiando la possibilità di conferire tutti i nostri asset nel fotovoltaico e nelle rinnovabili in una newco per poter mettere sul mercato il 49% della proprietà per poter finanziare ulteriori sviluppi nelle rinnovabili”, ha detto ancora Dal Fabbro. “L’idea è di potere alimentare con il denaro che acquisiremo con il 49% la newco con nuovi progetti. Abbiamo una deadline molto ricca che ha bisogno di essere finanziata. Abbiamo scelto questa strada per evitare di aumentare l’indebitamento”, ha spiega il presidente.

 

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