Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Che cosa è successo tra governo e Agenzia delle Entrate sul credito d’imposta per investimenti alle imprese del sud. L’approfondimento di Giuseppe Liturri

Non capita tutti i giorni che un ministro della Repubblica critichi pesantemente nel merito un atto del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Se poi ci sono di mezzo alcuni miliardi di euro di agevolazioni alle imprese del Sud, portati da una norma che, negli obiettivi, avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello dell’operato del governo, significa che il problema è bello grosso. Ma la scelta prevalente dei commenti sui grandi media nazionali è stata quella di “troncare, sopire…”.

È accaduto che il governo ha messo a disposizione delle imprese del Sud circa 1,7 miliardi di credito d’imposta per investimenti; le imprese sono accorse in massa, pianificando investimenti che generano un credito di 9,4 miliardi (quindi almeno 20 miliardi di investimenti); l’Agenzia delle Entrate ha diviso la torta proporzionalmente tra i richiedenti (quindi si otterrà solo il 17% circa del credito “prenotato”) e il ministro Raffaele Fitto, tempestato di critichesi è arrabbiato (giustamente) con il direttore dell’AdE Ernesto Ruffini, accusandolo, con un post sui social, di aver sbagliato. Tema su cui è poi tornato nel suo intervento in Parlamento.

Era prevedibile che le imprese delle regioni del Sud (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia mentre Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna hanno aliquote diverse) accorressero in massa per ottenere un’agevolazione che varia dal 40% (grandi imprese) al 50% (medie imprese) al 60% (piccole imprese) dell’investimento. Sia pure da completarsi entro il termine perentorio del prossimo 15 novembre.

In sostanza si è replicato lo schema del “bonus Sud”, in piedi dal 2017 con aliquote più generose e maggiori risorse a disposizione. Era altrettanto prevedibile che proprio per come era stata progettata la misura, il prenotato avrebbe superato di gran lunga il budget disponibile. Fitto chiedeva solo di “capire se tale dato è il frutto in parte dell’applicazione del criterio della prenotazione, e dunque è sovrastimato, oppure se rappresenta un ammontare di investimenti effettivi.

In ogni caso, questa valutazione richiede un lavoro dettagliato che si sta già svolgendo ma che avremmo potuto anticipare, se solo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate avesse condiviso i dati e le valutazioni prima di adottare il provvedimento. Un provvedimento che non condivido, lo ritengo sbagliato”.

Di fronte a tale situazione, prima di comunicare un’aliquota sia pure provvisoria, un minimo di buon senso avrebbe suggerito di eseguire una ulteriore selezione sulle domande pervenute per una scrematura preventiva. Basata per esempio su requisiti oggettivi (rapida cantierabilità delle opere, perché il 15 novembre è domani) e soggettivi (posizione fiscale delle imprese richiedenti, carichi pendenti, ecc…).

Invece Ruffini è partito in automatico ed ha calato l’accetta, senza avventurarsi in stime di sorta. Perché è evidente che il meccanismo della prenotazione ha aumentato a dismisura le richieste delle imprese, nella volontà di accaparrarsi quante più risorse possibili, trasmettendo domande probabilmente eccedenti i reali fabbisogni di investimento. Ma questo ha alimentato un circolo vizioso, perché si sono ridotte ancor più le risorse di cui effettivamente fruiranno. Almeno ex ante.

Il circolo vizioso non si ferma qui. Perché chi, vista la percentuale di agevolazione così modesta, desisterà dall’investimento, contribuirà a far aumentare le risorse a disposizione di chi invece comunque li eseguirà. Insomma, un gioco di poker dove chi resiste fino all’ultimo può prendere tutto il piatto.

In altre parole chi eseguirà comunque gli investimenti, con l’incentivo ridotto a meno di un quinto, potrà solo sperare che nel 2025, quando saranno noti gli investimenti effettivamente realizzati, le rinunce consentano un riparto più generoso. Salvo che il governo riesca a trovare altre risorse per aumentare la dotazione della misura.

Questa vicenda è esemplificativa dei diversi approcci possibili alle agevolazioni pubbliche:

– Il metodo Superbonus che prevedeva risorse illimitate per tutti i richiedenti. Dove tutte le previsioni sono state bruciate e la finanza pubblica è stata devastata, perché nemmeno nella salumeria dietro l’angolo è possibile che una spesa superi di otto volte le previsioni;

– Il metodo delle graduatorie stilate in base a criteri oggettivi o soggettivi per assegnare la priorità ai richiedenti. Valido in teoria, ma in pratica portatore di un carico burocratico immenso e di un irrisolvibile conflitto tra automatismo e discrezionalità nelle valutazioni. Anche in questo caso con un plafond di risorse limitato e chi finisce in coda alla graduatoria resta a bocca asciutta.

– Il metodo della prenotazione, voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti anche nel caso della Transizione 5.0, che però genera comportamenti opportunistici che vanificano l’incentivo.

Non esiste un metodo perfetto per assegnare incentivi ma stavolta la fretta ha fatto i “Ruffini” ciechi.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui