L’economia circolare è un elemento chiave della strategia della Commissione europea per la crescita sostenibile, che mira a rafforzare l’economia di tutte le regioni europee rendendola più competitiva e, allo stesso tempo, più adatta a un futuro verde, proteggendo l’ambiente.
Realizzare un’economia circolare significa rimettere in circolo le risorse, puntando sulla loro riparazione, sul riutilizzo e sul riciclaggio, e, in generale, elaborando nuove iniziative che interessano l’intero ciclo di vita dei prodotti, promuovendo un consumo più sostenibile.
Nell’ottica di raddoppiare la percentuale di utilizzo dei materiali circolari nel prossimo decennio, sostenendo al contempo la crescita economica, è fondamentale il ruolo svolto da progetti di ricerca e innovazione come Ri-Circola – La fabbrica verso un’economia circolare: dal recupero della plastica all’end of life dei veicoli.
Il progetto, promosso dal Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit) rientra nel Programma operativo nazionale (Pon) Imprese e competitività 2014 – 2020, finanziato tramite il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). Su un totale di 1.429.009,52 euro ricevuti dal progetto, 980.203,92 provengono da risorse della Politica europea di coesione.
Ri-Circola è stato coordinato dal Centro Ricerche FIAT (CRF), con lo scopo di elaborare nuove soluzioni per sviluppare e applicare materiali termoplastici riciclati nel settore dell’automotive, provenienti sia dagli scarti di stabilimento che da auto arrivate al termine del loro ciclo di vita.
Lo studio svolto nell’ambito del progetto mira a impiegare i nuovi materiali ottenuti sulle componenti sia interne che esterne dei veicoli di nuova fabbricazione, aumentando così il risparmio economico e la sostenibilità e riducendo, parallelamente, l’impatto ambientale della produzione.
Un progetto in grado di dare un contributo decisivo all’attuazione di un’economia circolare e al raggiungimento dell’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050, riducendo il più possibile l’impatto dei cambiamenti climatici.
Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.
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