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Riconoscimento dell’invalidità: diritti e agevolazioni per le persone con disabilità.

L’invalidità civile rappresenta un fondamentale riconoscimento legale per le persone con disabilità, indicando una limitazione nella capacità lavorativa e nell’autonomia personale. La Legge n. 118 del 1971, approvata dal Parlamento dopo il Decreto legge n. 5 del 30 gennaio 1971, ha come obiettivo principale garantire diritti specifici e accesso a forme di sostegno per chi presenta qualche forma di invalidità.

Le tipologie di assegni per l’invalidità civile

L’invalidità civile consente l’accesso a vari assegni, progettati per offrire un adeguato sostegno finanziario. Tra i principali, si trovano:

  • Assegno mensile;
  • Pensione di inabilità;
  • Assegno mensile di accompagnamento;
  • Pensione sociale.

Ogni assegno risponde a specifiche esigenze e richiede procedure, documenti e tempistiche differenti per l’ottenimento.

L’evoluzione della Legge n. 118 e percentuali di invalidità

Nel tempo, la Legge n. 118 ha subito diverse modifiche per rispondere alle nuove esigenze sociali. È stata stabilita una percentuale specifica di invalidità per chi ha più di quindici anni, al fine di accedere alle liste speciali di collocamento come previsto dalla Legge 68/99.

Invalidità civile al 100%: diritti e agevolazioni

Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, è necessario presentare una domanda alla commissione medica dell’ASL di residenza, che valuta l’invalidità. Una volta convalidata, la documentazione produce effetti secondo le normative vigenti.

Chi ottiene il riconoscimento dell’invalidità civile al 100% ha diritto a diverse agevolazioni:

  • Accesso gratuito a protesi, ortesi e ausili tecnologici per promuovere l’autonomia;
  • Esenzione totale dal pagamento del ticket per prestazioni specialistiche e diagnostica strumentale per invalidità pari o superiore al 66%;
  • Indennità di accompagnamento, corrisposta mensilmente dall’INPS, per chi necessita di assistenza continua o supervisione nelle attività quotidiane a causa della disabilità;
  • Pensione di inabilità, un supporto economico esente da Irpef, erogato dall’INPS a chi ha un reddito inferiore a una determinata soglia annuale. Questo assegno viene convertito in assegno sociale al compimento di 66 anni e 7 mesi;

Queste disposizioni mirano a sostenere le persone con disabilità, garantendo loro una migliore qualità della vita e l’accesso a risorse essenziali.

Esiste poi l’assegno di inclusione, la cui somma varia da Regione in Regione. In generale nella Regione Trentino la Giunta Provinciale ha approvato il nuovo disciplinare per l’attuazione dell’Articolo 10 della Legge Provinciale 24 luglio 2012, n. 15. Questo intervento punta a supportare le persone non autosufficienti, permettendo loro di rimanere nel proprio domicilio attraverso l’assegno di cura.

Assegno di cura: obiettivo principale

L’obiettivo dell’assegno di cura è sostenere la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti, fornendo un contributo economico per i servizi assistenziali necessari.

Assegno di cura: destinatari e requisiti

L’assegno di cura è destinato a persone non autosufficienti che, al momento della domanda, soddisfano i seguenti requisiti:

  1. Residenza: residenza in provincia di Trento da almeno due anni consecutivi. Per i minorenni, il requisito deve essere soddisfatto dal minore o da uno dei genitori.
  2. Indennità: titolarità di indennità di accompagnamento secondo la L.P. 7/98 o altre prestazioni analoghe, oppure aver presentato la relativa domanda.
  3. Condizione Economica: indicatore ICEF inferiore o uguale a 0,32.

Condizioni

La concessione dell’assegno di cura è subordinata a una valutazione sanitaria effettuata dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Questa determina il livello di gravità della non autosufficienza (da 1 a 4) e il fabbisogno assistenziale. Inoltre, è necessario adottare un Piano individualizzato di assistenza.

L’incompatibilità

L’assegno di cura non è compatibile con altre prestazioni e interventi come:

  • Contributo forfetario sulle spese di assistenza per favorire la permanenza a domicilio;
  • Progetto di Vita Indipendente per persone con handicap grave;
  • Provvidenze a favore di mutilati ed invalidi civili e sordomuti ultrasessantacinquenni:
  • Vecchio assegno di cura secondo la L.P. n. 6/98.

L’assegno di cura viene concesso solo dopo la rinuncia a tali prestazioni, e per alcuni casi, la rinuncia è irreversibile.

Misura dell’Assegno

L’assegno mensile varia in base al livello di gravità e alla condizione economica:

Gravità livello Importo Massimo Importo Minimo
1 € 100 € 100
2 € 300 € 150
3 € 600 € 300
4 € 1.100 € 500

Utilizzo dell’assegno di cura

L’assegno può essere utilizzato per servizi assistenziali e riabilitativi domiciliari, ambulatoriali o semiresidenziali, erogati da assistenti familiari con regolare contratto, enti autorizzati e accreditati, o familiari fino al terzo grado.

Sospensione dell’assegno di cura

L’assegno può essere ridotto in caso di ricovero in ospedale o altre strutture per più di 30 giorni, o se un familiare usufruisce del congedo biennale retribuito per l’assistenza.

Presentazione delle domande per l’assegno di cura

Le domande possono essere presentate in qualsiasi momento. Il beneficio decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, o dal mese successivo alla rinuncia a prestazioni incompatibili.

Riaccertamento del beneficio

Ogni anno, dal 1° ottobre al 31 dicembre, è necessario presentare una domanda di riaccertamento della condizione economica, pena la revoca dell’assegno dal 1° gennaio dell’anno successivo.

Per altre informazioni e assistenza, è comunque possibile rivolgersi ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), agli sportelli di informazione e assistenza al pubblico della Provincia oppure agli istituti di patronato e assistenza sociale.

 

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