Giovani e lavoro, quali strategie per superare il divario generazionale? #finsubitoagevolazioni

Ieri, mercoledì 24 luglio, presso la suggestiva cornice di Forte Marghera a Mestre, si è tenuto l’evento “Generazioni a confronto, per trasmettere il valore serve l’esempio”, organizzato da Apindustria Servizi, in collaborazione con Confapi Venezia.

L’appuntamento, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, nell’ambito del progetto “Incontri In Rete, Persone e Imprese Protagonisti del Lavoro”, aveva come scopo principale quello di comprendere alcuni tra i divari sociali e culturali che separano una generazione più giovane dalle precedenti.

Tale aspetto, comunemente chiamato “gap generazione”, è un fenomeno che sta suscitando interesse e allo stesso tempo preoccupazione, soprattutto nel contesto occupazionale.

Per le nuove generazioni, infatti, il concetto di “lavoro” è fortemente cambiato: si è passati da mezzo per garantire una posizione sociale a strumento utile per dare un senso alla propria vita, sia in termini di valori che di prospettive future.

Questo cambio di paradigma sta coinvolgendo trasversalmente il Mondo del Lavoro e le realtà economiche del territorio, le quali accusano sempre di più la difficoltà nel relazionarsi con la nuova forza lavoro. Attrarre e trattenere nuovi talenti in azienda, dunque, è una delle grandi sfide con le quali si trovano a fare i conti oggi le imprese di tutti i settori.

Tale aspetto è stato approfondito nel corso della prima parte del convegno, grazie al contributo di relatori d’eccezione e professionisti nel campo del lavoro e della comunicazione.

La premessa è stata curata da Roberto Fioretto, Autore del podcast LeadEretici, il quale ha descritto alcuni utili dati relativi alla Salute mentale globale tratti da Gallup – “State of the Global Workplace 2023”, il quale fotografa lo stato di salute del lavoro nel mondo.

Ha affermato che “negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento del numero di persone che manifestano stress, tristezza, ansia, rabbia o preoccupazione, raggiungendo i livelli più alti da quando sono iniziate le indagini di Gallup. Il 20% dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il mondo – ha aggiunto – sperimenta quotidianamente la solitudine, con livelli più alti tra chi lavora totalmente a distanza.” 

Fioretto ha poi precisato che il benessere tra i giovani che lavorano è diminuito nel 2023, segnando una divergenza rispetto ai lavoratori più anziani (che fanno registrare qualche punto percentuale in più). “Le pratiche di gestione organizzativa influenzano significativamente lo stress di chi lavora. Una cattiva gestione può aumentare lo stress del 60% rispetto a una buona gestione.” – ha dichiarato.

“Il basso livello di engagement, tuttavia – ha concluso – costa all’economia globale 8,9 trilioni di dollari, pari al 9% del PIL globale.” 

Dopo i saluti istituzionali di Nicola Zanon, Amministratore unico di Apindustria Servizi, Marco Zecchinel, Presidente di Confapi Venezia, e Giacomo De Stefani, Vicesegretario generale della CCIAA Venezia Rovigo, è intervenuto Don Lionello Dal Molin, già Parroco di Tessera.

Don Lionello, che con i giovani della sua comunità è riuscito nell’impresa di instaurare un importante canale comunicativo attraverso il quale, tra tante altre cose, trasmette loro anche impegno e passione per la recitazione, ha spiegato l’importanza del “dare l’esempio”.

“Se è vero che gli esempi trascinano, se è vero che i modelli negativi trovano subito chi li emula, può essere vero anche che gli esempi buoni trovino accoglienza e seguito” – ha evidenziato Don Lionello.

Successivamente, si è analizzato in profondità il significato della parola “lavoro” e come questo sia mutato velocemente nel corso degli ultimi anni. Secondo il Prof. Aldo Trivellato, Insegnante esperto di filosofia, il tempo del “lavoro globalizzato”, ovvero quello strumento utile per creare ricchezza economica e sociale, è terminato.

“Oggi è in atto un cambiamento radicale – dichiara Trivellato -; il lavoro del futuro dovrà essere inteso come realizzazione della persona, uno strumento che dà senso e significato all’esistenza.”

Tale concetto è stato ribadito anche da Fabiana Andreani, specialista in orientamento e lavoro per under 35, la quale ha trasmesso ai presenti alcuni tratti distintivi della c.d. “Generazione Z”, ovvero quelle persone nate tra il 1997 e il 2002.

Andreani ha spiegato che i più giovani sono abituati ad usare la tecnologia, la quale rende tutto più “smart” e veloce. Perdersi in procedure e cavilli burocratici, quindi, allontana i ragazzi e la capacità dell’azienda di essere attrattiva. Le realtà economiche, inoltre, dovrebbe concentrarsi maggiormente sulla creazione di percorsi di crescita, fondamentali per rispondere all’esigenza dei giovani di progresso e valorizzazione.

“Il clima di lavoro e l’attenzione al benessere conta più della crescita; la formazione e le possibilità di fare esperienza, infine, sono più importanti della stabilità” – ha rimarcato Andreani.

Al termine del suo intervento, la condivisione si alcuni utili consigli rivolti alle aziende, tra i quali supportare in modo trasparente attività di beneficenza e/o cause sociale, condividere il bilancio di sostenibilità, utilizzare un linguaggio inclusivo e favorire il lavoro da remoto.

Presentata nel corso dell’evento anche l’innovativa piattaforma digitale nata nell’ambito del progetto con la Camera di Commercio. Nice2Job, infatti, è un innovativo portale ideato con lo scopo di fornire a giovani disoccupati e imprese informazioni circa la formazione e l’occupazione, nonché essere un primo punto di aggancio per le attività di incrocio domanda-offerta di lavoro.

“Nice2Job è un progetto ambizioso che cercherà di proporre un nuovo modo di interazione tra mondo imprenditoriale e potenziali lavoratori. L’obiettivo, ora, è dare ancora più slancio all’iniziativa, investendo risorse e sviluppando progettualità mirate” – ha sottolineato Nicola Zanon, Amministratore unico di Apindustria Servizi.

La seconda parte dell’evento, dal titolo “Di Vero in Vero”, è stata invece dedicata alla condivisione di valori e sfide dei mestieri più tradizionali, in questo caso legati all’arte del vetro.

L’occasione, infatti, è stata utile per presentare il progetto “Mettere in Luce il Vetro”, promosso da Studio Pointer, nato con lo scopo di riunire per la prima volta i mastri vetrai veneziani, integrando le secolari tradizioni del vetro con le più recenti tecnologie digitali.

Grazie all’intelligenza artificiale, i contenuti multimediali trasformano le storie delle vetrerie di Murano in esperienze visive affascinanti e coinvolgenti, rendendo omaggio alla bellezza eterna di questo prezioso artigianato e al suo patrimonio culturale e artistico.

La genesi e lo sviluppo del progetto è stato illustrato da Tiziana Tronchin, imprenditrice e consulente HR, con il supporto di Anna Gobbo, titolare dello Studio Pointer, Evelyn Cagnin, Account Manager, nonché Carlo De Togni, AI animation director.

L’evento si è concluso con la presentazione del cortometraggio “Dialoghi nel Vetro”, seguito da un aperitivo di networking, un momento conviviale organizzato per favorire l’incontro, la conoscenza e la nascita di nuove sinergie tra i presenti.