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“Quanto avvenuto oggi è la certificazione del fallimento di Toti e della sua politica. Una politica che ha anteposto gli interessi di pochi a quelli dei liguri pensando a una sorta di impunità che è teorizzata anche da altri esponenti del centrodestra ligure e nazionale. Il giudizio non è della magistratura e della legge ma è figlio del mandato elettorale”. Queste le parole di Davide Natale, segretario regionale ligure del Partito Democratico, di fronte alle dimissioni di Giovanni Toti, ormai ex presidente della Regione Liguria, avvenute oggi. Toti è ai domiciliari a seguito di un’inchiesta per corruzione dai primi giorni di magigo.

“Il disastro del centrodestra ligure è confermato da quanto non è stato fatto in questi anni: la sanità allo sbando retta solo dal sacrificio degli operatori, l’opacità nell’amministrazione, l’assenza di concrete politiche ambientali, la mancanza di un piano industriale capace di rilanciare la presenza di grandi gruppi nella nostra regione e politiche per la casa e per le nuove generazioni del tutto assenti – aggiunge Natale -. Ora si deve aprire una nuova pagina che sappia guardare al futuro e che rompa un sistema che ha relegato la Liguria a un ruolo marginale nello scacchiere nazionale. Si parta dal no secco al trasferimento della nave rigassificatrice e si metta al centro il tema sanitario e quello del lavoro”.

 

Dalla Liguria a Bruxelles, ecco le considerazioni di Brando Benifei, eurodeputato Pd: “Toti si è dimesso. Era ora, verrebbe da dire. Adesso è il momento di unire le liguri e i liguri attorno a un progetto di governo democratico e trasparente: l’opposto di quanto visto in questi anni, nei quali il bene comune è stato schiacciato da un sistema molto più interessato a favorire interessi particolari. Mettiamoci al lavoro, per la Liguria si volta pagina”.

Iacopo Montefiori

 

Alla Spezia parla il segretario provinciale Iacopo Montefiori: “Finalmente l’ex presidente ha liberato la Liguria dalla condizione di ostaggio in cui siamo stati tutti tenuti per 3 lunghi mesi, non pensino FDI e Lega di smarcarsi da questo sistema di potere predatorio che ci ha portato a questo punto – sottolinea -. Noi dobbiamo proseguire, come non abbiamo mai smesso di fare, al di là degli sviluppi delle vicende giudiziarie, con le iniziative nelle tante feste dell’Unita e non solo nella nostra provincia, momenti di confronto e partecipazione sui temi per noi fondamentali per la Liguria di oggi e di domani: dalla sanità pubblica ai servizi alle persone, dalle condizioni di lavoro in una regione che ha standard e indicatori non in linea con le altre regioni del centro nord Italia, dalla quale i giovani scappano per trovare condizioni di vita migliori, ad uno sviluppo economico in linea con la transizione ecologica come opportunità di nuova crescita e buona occupazione. Su questi importanti temi costruiremo “L’Alternativa” per la Liguria”.

Paolo Ugolini e Fabio Tosi

 

“Finalmente”, esordiscono il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini commentando la notizia delle dimissioni di Toti. “Era dall’8 maggio che chiedevamo il doveroso passo indietro di Giovanni Toti. E come abbiamo sempre detto, la Liguria non poteva rimanere appesa alle sue vicende giudiziarie, per le quali si difenderà nelle sedi opportune. Il nostro è sempre stato un giudizio politico. Oggi si sono concretizzate le sue dimissioni: era l’ora. Dispiace che si sia arrivati a questo epilogo dopo aver tenuto la Regione in ostaggio per 2 mesi e mezzo. Ora si restituisca la parola agli elettori, la cui decisione è e sarà per noi sempre sovrana”.

Gianni Pastorino

 

“Oggi, con le dimissioni di Giovanni Toti, si chiude una lunga e controversa stagione politica per la nostra regione – lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa in consiglio regionale Gianni Pastorino – Toti non è più presidente della Liguria, questo momento rappresenta una svolta cruciale per il futuro del nostro territorio. Desidero innanzitutto ribadire il nostro impegno per una cultura garantista. La giustizia deve seguire il suo corso naturale, e noi rispettiamo profondamente questo principio. Tuttavia, sin dal 7 maggio 2024, giorno in cui Toti è stato sottoposto agli arresti domiciliari, ho chiesto con forza ogni giorno le sue dimissioni. È fondamentale che le donne e gli uomini liguri possano nuovamente esprimersi e scegliere un nuovo governo per la regione.

In realtà si sono persi più di due mesi. Toti potrà pure dimostrare alla magistratura la sua innocenza, ma era evidente fin dall’inizio che non si potesse governare una regione, fatta di donne, uomini, povertà, lavoro, ambiente, imprese, disuguaglianza, insomma un corpo vivente, dagli arresti domiciliari. E oggi appaiono ancor più ridicole e incomprensibili le arroganti dimostrazioni di forza dei giorni scorsi delle consigliere e dei consiglieri di centrodestra, primi peraltro ad abbandonate Toti al suo destino.

Ora tocca a noi, al centrosinistra, dimostrare di essere una valida alternativa. Abbiamo lopportunità e la responsabilità di costruire una Liguria diversa, una Liguria che non sia più nelle mani di un centrodestra che ha governato per nove anni. Vogliamo una regione con maggiore equità sociale, una sanità più accessibile e attenta ai bisogni delle persone, una cura e attenzione più decise per lambiente, e uno sviluppo economico che crei posti di lavoro dignitosi e condizioni di vita migliori per tutti. Questa è la sfida che accettiamo con entusiasmo e determinazione. Toti oggi se n’è andato, non solo termina una stagione politica, ma anche un periodo in cui il nostro presidente si era trasformato in un doge, allontanandosi dal ruolo politico che dovrebbe rappresentare. È il momento di tornare a governare questa regione con responsabilità e trasparenza.

I liguri e le liguri meritano un governo capace, onesto e vicino alle loro esigenze, anche quando le situazioni saranno difficili e complesse. Siamo pronti a raccogliere questa sfida e a lavorare per un futuro migliore, evitando gli errori del passato. Oggi è una giornata importante e positiva per la nostra regione. Uniti e determinati, possiamo costruire insieme una Liguria più giusta in cui sia possibile avere uno sviluppo economico e sociale condiviso dalle persone”.

Roberto Centi

 

“Con lui spero finisca anche un sistema di potere che attraverso enormi finanziamenti e rapporti personali e esclusivi ha gestito la Regione Liguria per nove anni, promulgando leggi e adottando provvedimenti che spesso erano lo strumento per favorire interessi imprenditoriali o di potentati economici specifici, dalle enormi questioni riguardanti il porto di Genova alle tristi vicende del territorio spezzino e in particolare del Comune di Portovenere e non solo” dichiara Roberto Centi, LeAli a Spezia e consigliere regionale Lista Sansa.

“In questi anni abbiamo combattuto questo potere con le armi che ci ha dato la nostra carica, con interpellanze, interrogazioni, ordini del giorno continui e pressanti, con iniziative su tutti i territori, sia come Lista Sansa che come LeAli a Spezia, soprattutto difendendo la legalità, la trasparenza, la parità tra i territori liguri, sempre col faro della giustizia sociale. Abbiamo cercato di onorare il nostro mandato, anche con l’impegno Antimafia, che ha portato a una delle leggi più avanzate d’Italia per la gestione dei beni confiscati.Ora non possiamo sbagliare: ci mettiamo al servizio del cambiamento e dell’unità del centrosinistra, rimarcando una specificità nostra, ma nella concordia di chi sta a Sinistra. Di un nuovo modo di fare politica, che forse è un ritorno all’antico: stare in mezzo alla gente come abbiamo sempre fatto e farsi portavoce di chi vuole una Regione amministrata con sobrietà e lungimiranza, per essere utili a tutti, ma soprattutto a chi in questi anni è stato trascurato da un sistema di potere che prima o poi doveva finire.”

Matteo Bellegoni

 

“Accogliamo con soddisfazione la notizia delle dimissioni di Giovanni Toti dalla carica di presidente della Regione Liguria. Questo atto, seppur tardivo, rappresenta un passaggio fondamentale per ripristinare un minimo di fiducia nelle istituzioni regionali, gravemente compromesse dalle recenti indagini giudiziarie”, si legge in una nota della federazione ligure del Partito comunista italiano. “Le gravi accuse mosse dalle Procure di Genova e della Spezia – proseguono dal Pci – hanno messo in luce un sistema di corruzione diffusa e collusioni politiche che non possono essere tollerate in democrazia. Le dimissioni di Toti devono essere l’inizio di un processo di rinnovamento e ‘pulizia’ all’interno delle istituzioni liguri, per garantire che chiunque ricopra cariche pubbliche lo faccia con integrità e trasparenza. Il Pci ribadisce la necessità di procedere rapidamente con lo scioglimento dei Consigli coinvolti e l’indizione di nuove elezioni, permettendo così ai cittadini di eleggere rappresentanti degni e capaci di tutelare realmente gli interessi pubblici e operare per il bene comune. Continueremo a vigilare affinché giustizia sia fatta e affinché episodi di corruzione e malaffare non trovino più spazio nella gestione della cosa pubblica. Il nostro impegno resta fermo nel promuovere una politica onesta e trasparente, al servizio del bene comune; pronti ad impegnarci per la costruzione di una lista, di un ‘percorso’ di reale alternativa che possa diventare di riferimento per tanti liguri che si ritrovano in determinati valori e priorità”.

La spezzina Isabella Piro eletta nell’assemblea nazionale di +Europa

 

“Si è conclusa una fase politica, fermo restando la presunzione di innocenza a maggior ragione per gli avversari. Con il nostro 3.5% in Liguria e oltre il 4% a Genova (elezioni politiche 25.9.2022) siamo seriamente e coerentemente disponibili a dare il nostro rilevante contributo per costruire un’alternativa di governo alla destra, ma se ci vogliono ci devono convincere e coinvolgere: dal candidato presidente, al progetto politico-amministrativo a cominciare da isolamento della Liguria e sanità pubblica. Confidiamo in una costruttiva logica di coalizione e nella consapevolezza che per vincere bisogna dar corpo ad una gamba liberale e riformista del centro-sinistra”, così Mauro Gradi, coordinatore regionale e membro della segreteria nazionale di +Europa.



 

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