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La Corte Costituzionale conferma la legittimità del cosiddetto Pay-back dovuto dalle aziende fornitrici della sanità pubblica. La sentenza ha rilevato che il payback presenta di per sé diverse criticità, ma non risulta irragionevole in riferimento all’art. 41 Cost. in quanto pone a carico delle imprese un contributo solidaristico, correlabile a ragioni di utilità sociale, al fine di assicurare la dotazione di dispositivi medici necessaria alla tutela della salute in una situazione economico finanziaria di grave difficoltà.

Ora basta con i rinvii. La Toscana aspetta senza ritardi le centinaia di milioni per la sanità pubblica che il governo gli ha bloccato alla fine dello scorso anno, impedendo alla Regione di metterli a bilancio” commenta il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Vincenzo Ceccarelli Con ben due sentenze, la Consulta libera il campo da ogni equivoco confermando che bene facevano le Regioni, come la Toscana, a pretendere di vedersi riconoscere quanto previsto da una legge dello Stato, soprattutto in un momento nel quale è ancora più importante investire convintamente in sanità. Ora ci aspettiamo che il Governo tragga le necessarie conseguenze dalla sentenza e sostenga l’azione delle regioni, anziché ostacolarla in ogni modo”.

“Non si può pensare di far pagare alle imprese i fallimenti della politica! La Regione Toscana ha prodotto un buco di bilancio impressionante in ambito sanitario. Non siamo solo noi di Fratelli d’Italia a dire che la gestione finanziaria della Toscana sia fallimentare, ma la stessa Corte dei Conti, pure nell’ultima parifica. Tutto questo va al di là della sentenza della Consulta sul payback.

L’aumento dell’Irpef è dovuto solo all’incapacità di Giani e la sua maggioranza. Il payback sarebbe solo un contributo una tantum, mentre il buco di bilancio toscano è ormai strutturale. Servono correttivi e una riforma del SSR per superare questa voragine finanziaria” così il consigliere di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità Diego Petrucci.

 

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