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Per crescere, un’azienda ha bisogno sia di risorse umane che finanziarie. Queste ultime possono essere reperite tramite la quotazione in borsa, un’opzione veloce, moderna e che dà visibilità. La Borsa è, infatti, uno strumento che ha come fine proprio quello di ottenere maggiori risorse finanziarie, necessarie sia per la realizzazione di grandi progetti e investimenti, ma anche per attrarre i migliori talenti tecnici e manageriali in circolazione. È così che si raggiungere maggiore efficienza e capacità di programmazione, al fine di migliorare i progetti imprenditoriali. Inoltre l’accesso al mercato dei capitali, tramite la quotazione, è uno strumento importante per tutte le imprese desiderose di entrare nel gioco degli scenari internazionali sempre più complessi e competitivi, che richiedono una visione strategica di lungo periodo, piani industriali solidi e, di conseguenza, importanti capitali per realizzarli. Senza alcun dubbio, l’ingresso in Borsa risulta essere un momento di svolta nella storia di un’azienda e una scelta chiave per il suo futuro. Viene segnato l’inizio di un dialogo diretto con i mercati finanziari e, di conseguenza, l’azienda entra, per gli azionisti, in un’ottica di creazione di valore. Inizia così un percorso di espansione e sviluppo del proprio business nel mondo, un’occasione di confronto con ciascun altro gruppo presente in listino. La quotazione in borsa può essere paragonata ad un circolo virtuoso che spinge l’azienda a crescere e migliorarsi continuamente. I vantaggi più facilmente identificabili sono certamente quantitativi, ma lo status di società quotata implica anche vantaggi qualitativi, così definiti in quanto incidono in via indiretta sulla struttura economica e finanziario-patrimoniale. Nell’ecosistema delle PMI italiane, ve ne sono alcune che hanno saputo ben posizionarsi nel mercato affinando modelli di business performanti e redditizi. Le realtà imprenditoriali più dinamiche sono quelle che stanno guidando lo sviluppo dell’economia e del tessuto sociale italiano, da Industria 4.0 allo smart agrifood, dalle smart city alla sharing economy. L’analisi condotta è focalizzata, dunque, su nove settori produttivi del Made in Italy (agroalimentare, automotive, chimica e farmaceutica, costruzioni, logistica e trasporti, meccanica, moda, sistema casa, tecnologia) e ha evidenziato, tra i web trend, due sfide significative: la trasformazione digitale e la sostenibilità. Queste PMI sono in tutto 1.100 e sono le cosiddette imprese “stellari”. Meccanica e Tecnologia si confermano i comparti a maggiore crescita in termini di variazione media annua dei ricavi e sostenibilità finanziaria.
L’innovazione, e quindi la volontà delle imprese di investire per migliorare e rendere più efficienti processi e prodotti, è una delle leve vincenti per uno sviluppo sostenibile nel medio lungo periodo. Una delle sfide più grandi per la maggior parte delle aziende è appunto rappresentata dalla capacità di acquisire un vantaggio competitivo sul mercato attraverso il fattore “I”: Innovazione.
E di certo l’innovazione tecnologica è stato il Fil Rouge che ha contraddistinto tutte le tappe della storia di Samuele Mazzini, conosciuto da tutti per essere stato l’Amministratore delegato e il Founder di SMRE, realtà umbra specializzata in componenti per macchinari e veicoli elettrici, partendo nel 1999, nei locali di un ex pollaio, ad Umbertide. Tradurre in realtà i grandi progetti, attraverso l’esperienza, la cultura internazionale e le soluzioni innovative, è quello che ha saputo fare da sempre Samuele. Il conseguimento di risultati finanziari migliori presuppone, per un’azienda, l’applicazione di sistemi e processi produttivi realmente in linea con gli obiettivi aziendali e l’ottimizzazione del rendimento di tutti gli investimenti del settore produttivo. La capacità di fornire soluzioni per il controllo di processo e i sistemi di automazione industriale va a braccetto con il corollario di una solida gamma di prodotti in costante evoluzione. Il messaggio da trasmettere al mercato è chiaro per Samuele: il futuro è puntare sempre e sempre di più sui sistemi e sulle soluzioni complete, oltre che sui prodotti, le cosiddette Global Manufacturing Solutions, che la SMRE ha saputo tradurre alla perfezione, diventando leader internazionale nella progettazione, sviluppo e costruzione di macchine industriali ad altissimo contenuto tecnologico. E arrivato proprio all’apice del suo successo aziendale, che negli ultimi 5 anni raggiunge il picco massimo, arriva l’intuizione vincente di Samuele, quella di cedere l’italiana SMRE, al colosso americano SolarEdge, leader nel settore delle tecnologie per l’energia intelligente. Un’operazione che possiamo definire un vero e proprio “Deal nel Deal”, ricevendo il 50% in controvalore economico e il 50% in azioni e guadagnando così posizione fra i principali azionisti della Multinazionale americana. Possiamo con certezza sottolineare che lo score delle operazioni di finanza alternativa, egregiamente condotte da Mazzini si sono rivelate fino ad ora sempre di estremo successo. Lo stesso successo che lo porta a partecipare ad un Club Deal, una sorta di incubatore tecnologico all’americana, che sembra non trovare, però, terreno fertile qui in Umbria, ma nonostante tutti oggi possiamo, di certo, annoverarlo fra gli “High Net Worth Individual”. E’stato anche uno fra gli imprenditori illuminati capace di far “entrare”, dopo un’attenta ricerca personale, un Fondo di Private Equity in Umbria, per finanziarsi l’attuale IET, spin off di SMRE, quando ancora non era realtà concreta ma solo progetto e idea di un ecosistema aziendale futuristico, diventata poi la divisione numero uno di SMRE, per la mobilità elettrica. il Private Equity è una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high grow companies) effettuata prevalentemente da investitori istituzionali con l’obiettivo di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in borsa. Per Samuele, appoggiarsi ad un Fondo di Private Equity è un passaggio quasi obbligatorio da effettuare prima della quotazione in borsa per finanziarsi e potersi aprire con successo al mercato dei capitali. Sono 3 i passaggi chiave da eseguire per una perfetta didattica aziendale performante, in perfetto stile Mazzini, che sono: fondare un’azienda innovativa, reperire grandi capitali per crescere (magari grazie al Fondo di Venture Capital o Private Equity) poi la quotazione in borsa e poi la cessione finale a grandi realtà in grado di dare ancora più slancio al progetto imprenditoriale grazie all’apporto di capitali e struttura su scala mondiale. Ma abbiamo chiesto a Samuele proprio quale sia l’importanza della quotazione in borsa per una PMI che si può sintetizzare in questi passaggi chiave: raccogliere importanti risorse finanziarie per accelerare lo sviluppo dell’impresa; diversificare le fonti di finanziamento riducendo la dipendenza dal sistema del credito “tradizionale”, utilizzare le azioni come moneta per acquisizioni o alleanze strategiche, dare un valore oggettivo e trasparente all’azienda e aumentare la reputazione.
Le aziende stanno iniziando a capire che l’essere quotati in borsa rappresenta “un vantaggio competitivo” rispetto ai loro concorrenti. Ma quali sono i reali vantaggi della quotazione? In primis l’azienda ha la capacità di investire in progetti “più ambiziosi” e a medio lungo termine grazie a un maggiore accesso ai capitali e alla capacità di condividere rischi e successi con il mercato. Progetti che prima non potevano essere presi in considerazione, nonostante fossero molto ambiziosi e promettenti a causa di processi di sviluppo complessi e strutturati, non esenti da rischi, con la quotazione in borsa ora possono vedere la luce. Oltre a ciò la società risulta essere più affidabile e capace di attirare gli investimenti esteri grazie a una maggiore trasparenza, all’accountability, agli esercizi di stress testing e di comunicazione richiesti dalla quotazione. La maggiore affidabilità di una società quotata in borsa emerge chiaramente anche dall’analisi dei conti economici, da un reporting periodico trimestrale o semestrale che rende più trasparente la valutazione della società. L’analisi dei bilanci delle società non quotate è infatti molto meno leggibile e trasparente rispetto a quelle quotate. La motivazione risiede nel fatto che dal momento in cui la società decide di volersi quotare in borsa, deve per forza sottostare a determinate regole che portano una maggiore trasparenza dei conti e dunque a una maggiore sicurezza per l’investitore. Ma la quotazione è destinata solo alle grandi imprese? La risposta è assolutamente negativa visto che la quotazione in borsa oggi è una strada percorribile anche da imprese di piccole dimensioni, basta solo avere la giusta cultura imprenditoriale. Infatti, già da diversi anni Borsa Italiana ha lanciato il segmento AIM Italia, dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. Oltre a questo segmento ci sono anche altre categorie nel mercato azionario italiano, progettate in funzione delle dimensioni e della capitalizzazione delle aziende, come MTA (Mercato Telematico Azionario che si rivolge alle imprese di media e grande capitalizzazione) e STAR (segmento STAR del mercato MTA dedicato a imprese di media capitalizzazione). Come noto, creatività, eccellenza, intuito e vocazione all’internazionalizzazione sono le caratteristiche principali e distintive dei brand italiani. Borsa Italiana, una delle principali Borse europee, con l’aiuto di Confindustria, dando vita ad un’alleanza tra Borsa e Impresa finalizzata al sostegno dello sviluppo economico del Paese, si ritiene in grado di valorizzare bene la storia di successo che, tradizionalmente, caratterizza il marchio italiano e ciò è dimostrato dagli ottimi risultati delle operazioni di quotazione degli ultimi anni e dal continuo apprezzamento del mercato nei confronti delle società quotate da più tempo. Il suo obiettivo principale è quello di sviluppare i mercati e massimizzare la liquidità, la trasparenza, la competitività e l’efficienza.

Per crescere, un’azienda ha bisogno sia di risorse umane che finanziarie. Queste ultime possono essere reperite tramite la quotazione in borsa, un’opzione veloce, moderna e che dà visibilità. La Borsa è, infatti, uno strumento che ha come fine proprio quello di ottenere maggiori risorse finanziarie,…

 

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