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Il detto «ingegneri si nasce» calza a pennello su Federica Zannoni, studentessa di Ingegneria di Internet all’università Tor Vergata di Roma che ha vinto l’ultima edizione di Amazon Women in Innovation, la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia. La studentessa ha deciso seguire la sua passione nei confronti del mondo digitale, con lo scopo di far diventare la sua vocazione il suo futuro. Una missione non semplice, soprattutto per i giovani di oggi, che molto spesso preferiscono scegliere una strada «più sicura», coltivando le proprie passioni soltanto come hobby.


Ma lei non si è abbattuta davanti agli ostacoli della vita ed è riuscita a incoronare il suo sogno. «Ingegneria ha bisogno di tempo: tre anni per la triennale, due per la magistrale, questi limiti temporali spesso non sono standard applicabili a questa facoltà – ha raccontato Federica – mi sono iscritta a questo corso di laurea nel 2019. Purtroppo alcuni motivi personali mi hanno costretta a ridefinire le mie priorità: mi sono assentata dall’università, ho messo in stand-by lo studio, per poi riacquisire la giusta lucidità e consapevolezza per capire che, sì, concludere questo percorso era la scelta più giusta. Un premio che dovevo a me stessa».








La storia di Federica


Nata e cresciuta a Marino, comune di Roma, Federica Zannoni frequenta il corso di Ingegneria di Internet all’Università Tor Vergata, a Roma. Curiosa, spigliata e con la profondità di chi ha già dovuto affrontare molte sfide nella propria vita. La passione per la tecnologia l’ha ereditata da suo padre, Solution Architect, una posizione a cui anche lei ora ambisce: «Sono cresciuta affascinata dal suo lavoro, ma soprattutto, dalla passione che vedevo nei suoi occhi nel raccontarlo». La stessa passione che ora vibra in Federica, e che la illumina quando racconta del primo computer fisso, smontato a poco più di 5 anni: «Ero estasiata. Era un pc da smaltire, l’ho smontato e dentro ci ho visto un mondo».


E delle prime programmazioni in Html ai tempi di Tumblr a dodici anni e dell’analisi delle componenti del controller della Playstation. Nel raccontarsi, Federica la definisce «la curiosità di andare oltre», la stessa che ora la porta a sognare un futuro in Finlandia, pensiero che la culla già da una decina di anni. A giustificare il sogno, una motivazione razionale: «In Finlandia – ha spiegato – sono specializzati nel campo della rete mobile.

E poi, com’è la Finlandia? Pensa al Trentino d’estate, ma meglio e tutto l’anno». Il primo incontro di Federica con la borsa di studio Amazon Women in Innovation risale al 2019, quando a vincerla è stata una sua cara amica. Ora è lei ad averla ottenuta: un modo per chiudere il cerchio dopo anni non facili, un traguardo che dedica a sé stessa e a suo padre.


La sua battaglia per la parità di genere


La parità di genere è un tema su cui Federica riflette spesso, provando amarezza nel pensare che nel 2024 sia ancora argomento di discussione. «Ci penso spesso – ha sottolineato – e confrontandomi con il mio gruppo di amiche ho formulato un pensiero: scuola superiore e poi università nascono per formare e preparare gli studenti al mondo del lavoro. Negli ambiti scientifici tutti questi step hanno ancora una costante: da un punto di vista numerico il genere femminile è ancora a ranghi ridotti. Pensandola in prospettiva, una vita destinata a essere ‘la sola’, circondata da eventuali pregiudizi, a molte fa paura. Io non sono destabilizzata: ho visto mio padre in contesti lavorativi, la gentilezza e la disponibilità con cui si rapportava alle sue colleghe. Mi appello a questo: so che lungo il mio percorso potrò avere al mio fianco tanti colleghi come lui».




La borsa Amazon Women in Innovation


Adesso Zannoni potrà usufruire di un finanziamento di 6.000 euro per l’anno accademico 2023/24, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, assieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro.


Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio Amazon Women in Innovation. Il progetto si inserisce nel programma Amazon nella Comunità come supporto alla crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale, e oggi coinvolge sette Atenei italiani: assieme all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli studi di Cagliari, l’Università degli studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli studi di Napoli Federico II, l’Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi di Roma Tor Vergata e il Politecnico di Torino. Con le premiazioni annunciate dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.




Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Luglio 2024, 14:29



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