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Con la pubblicazione nei giorni scorsi del decreto attuativo (DM 25 giugno 2024) delle nuove agevolazioni fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato 2024, può finalmente partire la maxi-deduzione al 120% del costo del lavoro dei nuovi assunti, che arriva fino al 130% se si tratta di lavoratori che rientrano in categorie di “svantaggiati”, come under 30, ex percettori di Reddito di Cittadinanza e disoccupati.

LE NOVITÀ
Il nuovo strumento non è una decontribuzione INPS ma una deduzione del costo del lavoro, in attesa della mini-IRES (tendenzialmente al 15%) prevista nell’ambito degli incentivi alle imprese nel più vasto quadro della riforma fiscale (articoli 6 e 9 della legge delega).

EXTRA-DEDUZIONE SUGLI INCREMENTI OCCUPAZIONALI
Dal 2024 è applicabile un aumento fino al 20% del costo ammesso in deduzione per le nuove assunzioni che aumentano gli addetti in azienda, calcolati su base annua.  Il decreto (MEF – Lavoro) contiene le istruzioni per attivare gli incentivi (di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216) per imprese e professionisti che assumono a tempo indeterminato, con una maggiorazione ulteriore in casi di contratti a categorie di lavoratori svantaggiati.

COME FUNZIONA IL NUOVO INCENTIVO
La super-deduzione è pari al 120% per tutte le nuove assunzioni stabili e al 130% per alcune categorie di lavoratori “molto svantaggiati” secondo la normativa europea. Questi includono persone con disabilità, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, donne con almeno due figli minori, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile, e ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.

Nello specifico:

  • lavoratrici e lavoratori molto svantaggiati;
  • persone con disabilità o che rientrano in categorie svantaggiate;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
  • donne di qualsiasi età con almeno due figli minori o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in determinati territori;
  • donne vittime di violenza;
  • lavoratori o lavoratrici con sede di lavoro situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 % della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;
  • ex percettori del reddito di cittadinanza senza i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.

COME SI CALCOLA L’AUMENTO OCCUPAZIONALE
Il bonus scatta per le assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato, con contratto in essere al termine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023: se il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 è superiore al numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente. Per determinare l’aumento occupazionale che dà diritto alla deduzione, si deve riferimento a un anno intero. Ad esempio, se nel 2023 ci sono 100 dipendenti, e nel 2024 si incrementa il numero di dipendenti a tempo indeterminato di 30 unità, su queste 30 unità si considererà il costo del lavoro con una maggiorazione del 20 o del 30%.

A CHI SPETTA LA SUPER-DEDUZIONE
La super-deduzione è riservata a titolari di reddito d’impresa, imprese individuali (comprese le familiari e coniugali), società di persone, autonomi esercenti arti e professioni. Questi soggetti devono aver esercitato l’attività nel periodo d’imposta 2023 per almeno 365 giorni e le assunzioni devono comportare un aumento della base occupazionale rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, sono ammessi:

  • società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società cooperative e società di mutua assicurazione, società europee e società cooperative europee residenti nel territorio dello Stato;
  • enti pubblici e privati diversi dalle società, trust, residenti nel territorio dello Stato, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;
  • enti pubblici e privati diversi dalle società, trust che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale, organismi di investimento collettivo del risparmio, residenti nel territorio dello Stato;
  • società ed enti di ogni tipo, compresi i trust, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato;
  • imprese individuali, società di persone titolari di reddito d’impresa;
  • esercenti arti e professioni, anche in forma associata, che determinano il reddito di lavoro autonomo. Sono escluse le imprese in liquidazione ordinaria, giudiziale o soggette ad altri istituti liquidatori per crisi di impresa.

COMPATIBILITÀ CON ALTRI INCENTIVI
La nuova misura sostituisce le precedenti decontribuzioni generiche per donne e giovani, mentre è cumulabile con la nuova agevolazioni per tutte le assunzioni al Sud. Il decreto legislativo approvato assieme al disegno di legge di Bilancio, elimina infatti lo storico strumento della decontribuzione per le assunzioni di giovani fino a 36 anni e quello per le donne svantaggiate di ogni età, sostituiti da una nuova super-deduzione sulle assunzioni a tempo indeterminato. La maxi-deduzione sostituisce quindi i vecchi sgravi e si coordina con le nuove decontribuzioni previste a partire da luglio e settembre 2024.

 

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